Il Festival è organizzato dalla Associazione dei Coreografi Greci e sostenuto dall’International Dance Council dell’Unesco, e presenta un panorama delle più diverse espressioni della coreografia internazionale contemporanea. L’evento è ospitato all’interno del Teatro Michael Cacoyannis, intitolato al famoso regista del film “Zorba il Greco” , prestigioso luogo di cultura a due passi dall’Acropoli.
Interpretato da Veronica Abate, Martina Agricoli, Andrè Alma, Maurizio Cannalire, Simona Gori, su coreografie di Simona Cieri e regia di Rosanna e Simona Cieri, lo spettacolo “Dimmi che mi ami” è frutto della collaborazione con il compositore napoletano Daniele Sepe, uno degli autori più interessanti e prestigiosi del panorama nazionale, che firma le musiche originali. Il lavoro porta in scena il progressivo asservimento dell’amore a logiche di utilitarismo e convenienza, dove la ricerca spasmodica del partner sopperisce a bisogni esistenziali insoddisfatti e diviene unico sbocco possibile a conflitti interiori. L’amore malato giunge perfino a reclamare il possesso dell’altro arrogandosi il diritto di vita e di morte.
Questo per ricordare che, se nel mondo vengono uccise circa 66.000 donne ogni anno, i dati dell’Italia, non sono più rassicuranti perché, solo nel 2013, sono state uccise 128 donne, una ogni due giorni. Ma il dato impressionante è che gli uccisori sono soprattutto i partner delle vittime. Per questo, nello spettacolo Motus denuncia sia il femminicidio sia la solitudine e l’inadeguatezza dell’uomo di oggi, incapace di incontrare se stesso e i vissuti del cuore.
Con “Dimmi che mi ami” Motus sta portando avanti in tutto il mondo la campagna contro la violenza alle donne che ha avuto inizio nel Novembre 2015 a seguito dell’omicidio della giovane danzatrice Giordana Di Stefano ad opera dell’ex fidanzato che aveva denunciato per stalking.