Un lavoro nato e cresciuto dal sodalizio artistico con Alessandro Alosi de Il Pan Del Diavolo, che lo ha prodotto e ne ha co-firmato alcuni brani.
Esce il 22 aprile 2016 per Brutture Moderne/Audioglobe il disco d’esordio di Cappadonia, cantautore e polistrumentista che negli ultimi anni ha calcato il palco con SickTamburo, Gli Avvoltoi, Aura e molti altri. Un album nato e cresciuto anche grazie alla collaborazione con Alessandro Alosi, che lo ha prodotto ed è co-autore di diversi brani dello stesso. Il risultato è racchiuso nelle nove tracce di “Orecchie Da Elefante”, dove il cantautorato permeato di sonorità rock d’oltremanica di Cappadonia si incontra e si scontra con quello di matrice folk-rock statunitense del cantante e chitarrista del Pan Del Diavolo.Si parte con la title-track, una seduta di psicanalisi in cui siamo noi stessi a individuare i nostri inutili fardelli ed a volercene liberare (“di queste orecchie da elefante che cosa te ne fai?”). In “Noi Corriamo”, liberi da ciò che prima ci impediva di metterci in cammino, inizia il viaggio al ritmo di una rock-ballad desertica. “Mani di velluto”, forse il brano più diretto e leggero dell’album, ci trasporta alla scoperta di tutto ciò che una volta abbandonate le “orecchie da elefante” siamo in grado di vedere, mentre “Direzione Opposta” è una mistica presa di coscienza sul punto del proprio cammino a cui si è giunti. “Lontano”, cantata in duetto con lo stesso Alessandro Alosi, tra chitarre acustiche ed archi arrangiati e suonati da Nicola Manzan, rappresenta il centro del viaggio: siamo momentaneamente sospesi e lontani dal nostro mondo e da tutto ciò che è stato il passato. “Rimane da fare” incalza tra chitarre fiammeggianti e un ipnotico groove di basso e batteria e ci ricorda di muoverci e non stare più fermi ad aspettare che accada qualcosa. “Invenzione Migliore” e “Goodbye”, tra atmosfere vintage ed echi Beatlesiani, svelano il lato sentimentale e le conseguenze che si devono affrontare dopo un cambiamento, mentre “Ventisei” è una ballad scarna e diretta che è insieme punto di arrivo e di partenza del disco. La chiusura del cerchio: il bambino è cresciuto, riesce a stare in equilibrio sulla sua bici da solo, e da adesso in poi la strada sarà la sua.