Siena Free accompagna i suoi lettori verso l’appuntamento con le Elezioni amministrative del 14 e 15 maggio con una guida alla scoperta dei programmi, delle idee e delle proposte di ciascuno dei candidati a sindaco, uno al giorno. Per tutti le stesse 15 domande, per approfondire alcuni dei temi centrali per il presente e il futuro della città. Proseguiamo questo percorso con MASSIMO CASTAGNINI, candidato sindaco di Siena per le liste Castagnini Sindaco, Lista De Mossi, Destinazione Terzo Polo e SiAmo Siena.
Cosa promuovere e cosa bocciare dell’operato e della visione dell’amministrazione uscente?
“Promuovo il coraggio, in particolare del sindaco Luigi De Mossi, per avere dato una scossa a una città paralizzata dall’immobilismo delle ultime amministrazioni. Vi sono decine di esempi da fare a tal proposito, rompere lo schema di potere che era durato fin troppo a lungo ha voluto dire ridare fiato e speranza per una ripresa di protagonismo della città e dei suoi abitanti in un momento, peraltro, forse il peggiore dal dopoguerra ad oggi, di grande difficoltà dovuto al Covid, la guerra e la crisi economica indotta dall’inflazione.
Boccio la divisione che ha rischiato di far crollare la giunta e la irragionevolezza di quei partiti del centrodestra che hanno preferito rischiare di perdere l’amministrazione della città togliendo, per puri tornaconti personali, fiducia ad un sindaco che ben aveva lavorato e come sopra ricordato in condizioni di assoluta precarietà”.
Qual è il quartiere simbolo a cui guardare come simbolo della sua azione amministrativa?
“Intendo proseguire l’azione volta a ricongiungere i quartieri periferici con il centro della città. Per troppo tempo gli abitanti di questi quartieri sono stati abbandonati a sé stessi quasi fossero cittadini di serie B. Questo è inaccettabile, la ricucitura tra centro e periferia sarà uno dei miei impegni prioritari in cui coinvolgere tutta l’amministrazione comunale. Il centro storico rimane il cuore di Siena. Andrà ripensato non solo come punto d’attrazione per storia, arte e cultura ma anche come luogo di produzione attraverso un turismo destagionalizzato”.
Nel 2023 in che modo lo storico legame di Siena con Banca Mps, alla luce del mutato scenario, può evolvere in un rapporto maturo?
“Nella prospettiva che attorno al Monte possa svilupparsi il terzo polo bancario italiano, da sindaco voglio promuovere un tavolo permanente per lavorare insieme, pubblico e privato, a un nuovo percorso della Banca del nostro territorio, con presupposti e stile nuovi, per rinnovare il senso dei 500 anni di storia che la legano a Siena”.
Tra l’eccellenza di alcuni settori e l’impatto sulla quotidianità dei cittadini, quali sono le sfide più importanti della Sanità senese e quali sono le proposte in campo?
“Innanzitutto, continuare a garantire alla popolazione di Siena e del suo territorio l’alto livello di prestazioni sanitarie alle quali siamo stati abituati negli ultimi trent’anni. In questo senso sarà mio preciso compito vigilare affinché Siena sia tenuta in adeguata considerazione nel consistente piano di investimenti che interesserà il sistema sanitario nazionale e regionale, come frutto dell’apporto dei fondi Pnrr e anche a seguito delle problematiche di assistenza emerse durante la pandemia. In secondo luogo, e questo puntando ad un confronto diretto, se serve anche molto duro, vigilare affinché il policlinico resti un polo d’eccellenza, un punto di riferimento regionale, per gli atenei toscani e, ovviamente, nel panorama sanitario nazionale”.
L’Università è una risorsa non misurabile in termini di sapere, ma di capitale umano e demografico. Da questo punto di vista che rapporto immagina con la città?
“Immagino una Siena piena di studenti che scelgono di frequentare le due Università cittadine per l’alta qualità dei percorsi formativi e dei docenti, oltre che per le possibilità di un immediato inserimento nel mondo del lavoro. Grazie alla forte impronta turistica e culturale di Siena e alla presenza del Biotecnopolo, immagino anche tantissimi di questi studenti, sia senesi sia fuorisede, che decidono di continuare il proprio percorso di vita in questa splendida città, realizzandosi professionalmente e costruendo qui la propria famiglia”.
Massimo Castagnini, quali sono le sue idee perché il Biotecnopolo sia un volano attorno a cui pensare la città del futuro?
“Sì al progresso, sì alla tecnologia, ma Siena non firma assegni in bianco. Una volta in Comune, voglio vedere il progetto, comprendere i profili di rischio, valutare le opportunità esistenti per l’intera comunità senese. Non siamo qui con il piattino: non basta la promessa di soldi a far dire di sì”.
Siena conta su un patrimonio culturale unico al mondo. Quali sono i progetti per valorizzarlo, come elemento identitario ma anche motore di sviluppo?
“Se riuscissimo a riunire in un unico posto, come il Santa Maria della Scala, le principali opere d’arte attualmente ospitate in uffici separati di proprietà di istituzioni e privati (leggi Monte dei Paschi) e a renderlo fruibile a quanti visitano la nostra città, realizzeremmo uno dei principali poli museali europei e diventeremmo senza alcun dubbio il museo dell’Alto Medioevo più importante.
Per fare questo ci vuole un ente, il Comune, che abbia l’autorevolezza giusta per interloquire con le altre istituzioni (Pinacoteca, Opera Metropolitana del Duomo, Ministero dei Beni Culturali, Monte dei Paschi) a cui andrà aggiunta la necessità di realizzare una grande mostra di valore internazionale ogni 12 mesi. Il tutto utilizzando le risorse pubbliche e private che potranno essere reperite con bandi europei, rapporti con fondazioni o fondi di investimento internazionali.
Con tutto il rispetto per chi ama Siena e la vuole visitare, preferiremmo sostituire dei viaggiatori consapevoli a degli escursionisti giornalieri. Non vogliamo fare di Siena una tappa per avventurieri giornalieri, ma una destinazione per viaggiatori desiderosi di conoscerla, viverla, esplorarla”.
Il turismo è una ricchezza strutturale della città. Quali misure ha pensato nell’ottica della destagionalizzazione e per uscire dalle consuetudini del “mordi e fuggi”?
“Siena deve essere una città viva ed attrattiva tutto l’anno. Noi la trasformeremo rendendo il Santa Maria della Scala un museo dinamico, sede di mostre di arte contemporanea e dei grandi maestri del XX secolo, grazie anche alla recente nascita della Fondazione.
Istituiremo un festival cinematografico all’altezza del nome di Siena, creeremo laboratori per attori di cinema e teatro, seminari da trasformare in scuola permanente, con grandi nomi del settore, in grado di attrarre studenti da tutta Italia e non solo.
Potenzieremo l’Accademia Musicale Chigiana in sinergia con l’attuale direttore, incoraggiando la produzione di spettacoli in collaborazione tra docenti e allievi. Coordineremo il sistema museale cittadino come un immenso museo diffuso, inseriremo i musei privati nel circuito culturale programmato e organizzato dall’amministrazione comunale, rendendo fruibili le opere di pregio in essi custodite.
Infine, per formare i futuri custodi del nostro immenso patrimonio culturale attiveremo una collaborazione con gli istituti scolastici, in particolare con l’Istituto d’Arte, per coinvolgere direttamente gli studenti nelle attività legate ai musei”.
Parlando di infrastrutture, quali sono le maggiori urgenze per far uscire Siena dal suo storico isolamento e quali sono le proposte sul tema della viabilità cittadina?
“Siena, con il valore professionale che esprime, il suo essere un punto di riferimento turistico mondiale e di eccellenza del sapere con due sedi universitarie, non può rimanere isolata. Inutile fare false promesse, gli investimenti infrastrutturali richiedono lunghi periodi di progettazione e ancor più lunghi periodi di esecuzione. Al momento bisogna pensare alle cose realistiche, non al libro dei sogni. Il mio compito sarà quello di vigilare affinché la Siena-Grosseto sia completata nel più breve tempo possibile, sferzando i soggetti nazionali e governativi che hanno responsabilità in materia”.
Qual è, e perché, la sua scelta per la localizzazione della stazione Medio-Etruria dell’Alta Velocità?
“Assolutamente nella Valdichiana Senese. È un obiettivo strategico che non può essere ritardato per la disputa tra Siena, Perugia e Arezzo. Occorre adottare due criteri oggettivi per velocizzare i tempi di esecuzione: la posizione di massimo baricentro che sfrutti i collegamenti già esistenti tra le aree dei tre capoluoghi e la maggiore prossimità al casello dell’A1 per la migliore integrazione possibile con la rete autostradale. Tutto questo porta inevitabilmente a restringere il perimetro della scelta alla Valdichiana senese”.
Cos’ha in mente perché l’economia senese, che ha sempre vissuto di altro, possa diventare attrattiva anche dal punto di vista imprenditoriale per attività economiche che portino risorse e occupazione sul territorio?
“I settori di sviluppo di Siena al momento sono legati alla valorizzazione della conoscenza e quindi della valorizzazione delle sue due Università e il centro di eccellenza assoluta che è l’Accademia Chigiana, capofila nel settore musicale di una filiera che comprende anche il Conservatorio Franci e il Siena Jazz. Attorno a questo mondo della conoscenza possono nascere naturalmente e compatibilmente con la natura della città di Siena, come una piccola Oxford, molteplici attività economiche anche di alto standing che possono produrre sviluppo e occupazione.
È necessario potenziare la sinergia tra Comune e le realtà sopra citate con l’obiettivo di cogliere tutte le opportunità che si potranno presentare. In non pochi atenei italiani ed europei, attorno alle università, sono nate molte iniziative cosiddette spin off, con la nascita di nuove imprese innovative che nel tempo si sono sviluppate in vere e proprie aziende di qualità, con forti tassi di occupazione di alto livello. L’altro punto di sviluppo è il Biotecnopolo. E mi limito a parlare di tre cose già esistenti e ben impiantate nel nostro territorio”.
Un segno dell’equilibrio perso è l’incapacità della città di sostenere lo sport di vertice, distante oggi dai livelli precedenti all’era Monte dei Paschi. Quali idee per un rilancio?
“Lo sport ha vissuto e sta vivendo, ormai da troppo tempo, un periodo di euforia drogata da troppi soldi e troppi interessi. Venute meno le sponsorizzazioni del Monte dei Paschi, sono scomparse le posizioni di vertice e dei vari campionati che le squadre, nei rispettivi settori, potevano vantare. Mi adopererò per creare innanzitutto un team di appassionati dello sport che provengano dalla nostra terra e con esperienze di successo professionale alle spalle, in modo che possano utilizzare le proprie risorse e le proprie competenze in un ambito così particolare.
Non tollereremo più avventure di soggetti più o meno credibili che non abbiano almeno una consolidata esperienza nel mondo dello sport e progetti di intervento, sia in città che nel nostro territorio, più che realistici e ben ancorati alla realtà e agli interessi di Siena”.
Va di pari passo la decadenza sempre più evidente di stadio e palasport, impianti sportivi che fanno capo all’amministrazione comunale. Quali progetti per la loro messa in sicurezza e un ammodernamento che li trasformi da peso a risorsa?
“Non posso che riferirmi a quanto dichiarato rispondendo alla precedente domanda. Se esiste un progetto serio di interessamento alle nostre realtà sportive, queste si devono trasformare in progetti infrastrutturali. Se per finanziare questi interventi è necessario che l’Amministrazione comunale partecipi in parte o attraverso il sostegno di progetti collaterali, purché siano compatibili con le linee guida che l’amministrazione intende darsi, ben vengano. Ben sappiamo che non abbiamo bisogno di megastrutture ma di luoghi adeguati perché, innanzitutto le persone, le famiglie e i nostri giovani, si possano ritrovare in serenità e sicurezza”.
Come immagina che debba essere un rapporto virtuoso tra l’amministrazione e la “macchina” del Palio?
“L’Amministrazione comunale ha tra i suoi compiti fondamentali l’organizzazione del Palio. Compito che comunque deve espletare con la condivisione e collaborazione delle Contrade, un rapporto, questo, che deve essere costantemente coltivato e mantenuto saldo nel rispetto dei ruoli”.
Massimo Castagnini, in vista di un eventuale, probabile secondo turno, con quale delle altre sette candidature si sente assolutamente incompatibile?
“Io rappresento un’aggregazione civica. La nostra unica incompatibilità è nei confronti delle persone e delle realtà disoneste. In linea di principio non amiamo le posizioni ideologicamente e pregiudizialmente impostate. Ci sentiamo completamente impegnati dalla parte dei cittadini. Come ha dimostrato anche il nostro attuale sindaco De Mossi, che ha ben lavorato ma che, quando è stato sfiduciato dai partiti di centrodestra, non si è ricandidato, dimostrando che non siamo attaccati alle poltrone. Se governeremo lo faremo in nome del buon senso e dell’interesse della città.
Andando al secondo turno, chiederemo il voto ad ogni cittadino, come è stato fatto la volta precedente, quando De Mossi, alla testa di un’ampia aggregazione civica, al ballottaggio non ha accettato apparentamenti, volando dal 24 al 51%, mentre il Pd, che si alleò con il candidato Piccini, dal 48 passò solo al 49%. Anche questa volta, non prevedendo apparentamenti, contiamo di ottenere la fiducia dei senesi perché il buon lavoro paga, come pagano la coerenza e il saper fare”.
Giuseppe Nigro
Elezioni Siena, le interviste ai candidati a sindaco
- Alessandro Bisogni 6 maggio (Siena Popolare)
- Elena Boldrini 7 maggio (Movimento 5 Stelle)
- Roberto Bozzi 8 maggio (Siena in Azione – Roberto Bozzi Sindaco)
- Massimo Castagnini 10 maggio (Castagnini Sindaco, Lista De Mossi, Destinazione Terzo Polo, SiAmo Siena)
- Nicoletta Fabio 12 maggio (Fratelli d’Italia, Nicoletta Fabio Sindaco, Forza Italia-Udc-Nuovo Psi, Movimento Civico Senese e Lega Salvini Premier)
- Anna Ferretti 9 maggio (Iep!, Partito Democratico, Con Anna Ferretti Sindaca)
- Emanuele Montomoli 11 maggio (Emanuele Montomoli Sindaco)
- Fabio Pacciani 11 maggio (Sena Civitas, Per Siena, Sì Patto dei Cittadini, Civici in Comune, Siena Sostenibile, In Campo, Riscrivere Siena)