Siena Free accompagna i suoi lettori verso l’appuntamento con le Elezioni amministrative del 14 e 15 maggio con una guida alla scoperta dei programmi, delle idee e delle proposte di ciascuno dei candidati a sindaco: uno al giorno. Per tutti le stesse 15 domande, per approfondire alcuni dei temi centrali per il presente e il futuro della città. Proseguiamo il nostro percorso con ROBERTO BOZZI, candidato sindaco di Siena per la lista Siena in Azione – Roberto Bozzi Sindaco.
Roberto Bozzi, cosa promuovere e cosa bocciare dell’operato e della visione dell’amministrazione uscente?
“Cose positive sono state fatte, come ad esempio portare al 60% la raccolta differenziata, anche se l’altra faccia della medaglia è quella di rendere ai cittadini la vita sempre più difficile con date troppo distanti – ad esempio da sabato si conferisce il martedì come in centro storico – oppure con cassonetti non posizionati nei punti giusti e bocche di ingresso troppo piccole. La difesa del Palio dai vari attacchi che ci sono stati alla nostra tradizione è stata una cosa positiva, meno la sua gestione.
Ma soprattutto questo sindaco e questa amministrazione avevano fatto una promessa di grande cambiamento che non c’è stata: sono cambiati alcuni musicanti, ma la musica è stata sempre la stessa, anche peggio. Oltre a questo, una visione ristretta, rachitica della città che ha pochissimi rapporti istituzionali con i comuni contermini e le varie istituzioni, uscendo dalla Fondazione Musei Senesi, ad esempio, ma pochi rapporti anche con la società senese, ad iniziare da molte associazioni di categoria”.
Qual è il quartiere simbolo a cui guardare come simbolo della sua azione amministrativa?
“La cosa importante per me è che i quartieri che sono nati negli anni al di fuori del centro storico di Siena non si chiamino periferie, ma luoghi dove si abita, si vive, vi sia attenzione alle piccole cose e chi vi abita abbia dei servizi efficienti a disposizione. Il simbolo della mia amministrazione sarà il dialogo con tutto il territorio e con tutti i quartieri”.
Nel 2023 in che modo lo storico legame di Siena con Banca Mps, alla luce del mutato scenario, può evolvere in un rapporto maturo?
“Non serve un rapporto ‘maturo’, serve un rapporto efficiente e utile al territorio, anche se con inevitabili differenze rispetto al passato. Molti ancora confondono le ricche prebende che in passato venivano concesse dalla Fondazione col ruolo di una funzionale Banca del Territorio. Lo Stato dovrà inevitabilmente uscire da Banca Mps, e starà anche alle Istituzioni locali presidiare con competenza tale importante passaggio: la conoscenza specifica delle realtà sociali ed economiche del territorio (sia imprese che privati) che vanta Banca Mps è una risorsa che non dovrà essere dispersa, ma anzi valorizzata sia per il bene della Banca, sia per quello di Siena, e su questo un Comune attento dovrà fare con coraggio la propria parte”.
Tra l’eccellenza di alcuni settori e l’impatto sulla quotidianità dei cittadini, quali sono le sfide più importanti della Sanità senese e quali sono le proposte in campo?
“Innanzitutto, il sindaco deve tornare a essere, come gli compete per legge, la maggiore autorità sanitaria del proprio comune. Infatti, il sindaco è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio. Ai sindaci sono affidati poteri di programmazione, di controllo e di giudizio sull’operato delle Asl. Poi ci sono le grandi sfide per l’azienda ospedaliera universitaria di Santa Maria alle Scotte, a iniziare dalle ristrutturazioni del presidio ospedaliero e delle nuove edificazioni, il rinnovamento e il potenziamento tecnologico, migliorare il rapporto tra Usl e Azienda Ospedaliera, mantenere medici e infermieri nel nostro territorio, anche tramite un tavolo permanente di consultazione e programmazione con i due direttori generali e il sindaco”.
L’Università è una risorsa non misurabile in termini di sapere, ma di capitale umano e demografico. Da questo punto di vista che rapporto immagina con la città?
“Siena è una città universitaria che attrae molti studenti ogni anno. I servizi offerti agli studenti sono carenti, in particolare per quanto riguarda la mensa e le aree studio. C’è una carenza di alloggi per gli studenti che sta causando un calo delle immatricolazioni. Serve una stretta sinergia tra l’amministrazione comunale, l’Università e il Dsu per risolvere questi problemi. Siena deve lavorare per ridurre la distanza tra gli studenti e i cittadini e deve includere il capitale umano extra cittadino nel proprio tessuto economico”.
Quali sono le sue idee perché il Biotecnopolo sia un volano attorno a cui pensare la città del futuro?
“Il Biotecnopolo è sicuramente una grande opportunità per il nostro territorio, che ha una vocazione in questo settore che proviene dai tempi di Achille Sclavo. Ma non basta dire questo, bisogna che le persone che verranno a lavorarci siano accolte, gli vengano offerti servizi di qualità a loro e alle loro famiglie, per questo ci sarà bisogno di aggiornare gli strumenti urbanistici e fare una programmazione urbanistica di area vasta. In più sarà importante connettere le aziende del territorio con il Biotecnopolo, affinché ci possa essere e uno scambio virtuoso di conoscenze. Attenzione dovrà essere puntata anche su cosa verrà fatto all’interno del Biotecnopolo, per capire meglio opportunità e, se ce ne fossero, gli eventuali rischi”.
Siena conta su un patrimonio culturale unico al mondo. Quali sono i progetti per valorizzarlo, come elemento identitario ma anche motore di sviluppo?
“Siena possiede un patrimonio storico, artistico, culturale e scientifico straordinario. L’obiettivo è di valorizzare questo patrimonio attraverso progetti concreti, efficaci e generatori di sviluppo economico. Essenziale il dialogo con le istituzioni locali, regionali, nazionali ed europee. Tra i progetti proposti ci sono il recupero del Complesso Museale di Santa Maria della Scala, la produzione di eventi espositivi di rilevanza internazionale, l’attenzione al patrimonio librario e archivistico, la collaborazione con gli Atenei universitari senesi e la promozione di formazione professionale per il recupero di attività e maestranze artigianali. E ancora la creazione di un hub permanente tra Comune, privati e Università per la generazione di progetti di qualità assoluta e finalizzati ai target turistici emergenti (paesi asiatici e alto spendenti). E la creazione di un Master in Marketing Turistico Internazionale di livello mondiale”.
Il turismo è una ricchezza strutturale della città. Quali misure ha pensato nell’ottica della destagionalizzazione e per uscire dalle consuetudini del “mordi e fuggi”?
“Siena ha bisogno di un piano che metta insieme turismo, commercio e cultura, coinvolgendo tutti gli attori istituzionali, imprenditoriali e sindacali. Nessuno può fare da solo e tutti devono fare la propria parte. Costruendo assieme il quadro delle opportunità e delle criticità, ma partendo dalle cose da fare indispensabili subito. È possibile che Siena non abbia un ufficio informazioni turistiche: si parla di turismo, di far stare i turisti più tempo possibile, ma un turista quando arriva cosa fa? Cosa gli propone il Comune? Un ufficio turistico che deve essere una collaborazione tra pubblico e privato, che possa dare informazioni corrette e dire quali sono le opportunità che questa città offre, targettizando anche le richieste. Ci sarà chi è più interessato all’arte e alla cultura, chi all’enogastronomia, chi al trekking urbano, chi vuole andare a fare un giorno un giro nelle cantine.
Serve lavorare anche sull’accoglienza del turista che arriva alla stazione: può essere arrivato in qualsiasi comune d’Italia, perché non c’è nulla che dice siamo arrivati a Siena. Per questo è indispensabile riqualificare l’esterno della stazione, con varie opere che fanno riferimento alla nostra città, delle gigantografie dei nostri monumenti. Ma anche la realizzazione di una rete wi-fi per la città che permette una connessione veloce, non come adesso che è installata in pochi punti e per connettersi ha bisogno di lunghe registrazioni. Una rete per tutti, residenti e turisti.
E poi c’è la riqualificazione di piazza del Mercato, in particolare il Tartarugone, da mettere al centro di un progetto specifico da attuare assieme alle associazioni del commercio: è stato dimenticato e lasciato all’abbandono, in una zona centrale della città. Ancora, il ripristino dell’Enoteca Italiana, ma che vada oltre la parte vitivinicola: nella provincia di Siena, ci sono molti prodotti certificati e tra i punti di forza emerge l’elevata qualità delle produzioni, la diffusione delle coltivazioni biologiche e il forte legame con il territorio di appartenenza.
Poi, destagionalizzare i flussi turistici attraverso grandi eventi e potenziando quelli che ci sono. Un esempio per tutti la Granfondo Strade Bianche: una grande opportunità per Siena e il suo territorio, una visibilità mondiale della nostra bellezza, una grande organizzazione per due giorni di eventi, la corsa dei professionisti e il giorno dopo quella amatoriale. Quest’anno hanno partecipato in 6.500, che possiamo tranquillamente raddoppiare se ci mettiamo gli accompagnatori. Il ciclismo e il cicloturismo sono una grande opportunità di turismo e sviluppo economico: è possibile far durare questa manifestazione almeno quattro giorni, chiamando in causa le case costruttrici di bici, accessori, medici sportivi, creando eventi per tutti e quattro i giorni? Stessa cosa per la Siena Ultramarathon”.
Parlando di infrastrutture, quali sono le maggiori urgenze per far uscire Siena dal suo storico isolamento e quali sono le proposte sul tema della viabilità cittadina?
“La mobilità urbana di Siena presenta diverse criticità che limitano gli spostamenti dei cittadini e scoraggiano l’uso dei mezzi pubblici. Tra le principali criticità ci sono il traffico congestionato, il costo delle tariffe urbane, la mancanza di parcheggi e collegamenti insufficienti con le periferie e altre città. Ciò ha un impatto negativo sulla sostenibilità ambientale, sullo sviluppo economico e sulle opportunità sociali. Imprese, turismo, lavoratori e studenti sono i più colpiti dalla situazione. Sono necessari interventi mirati per migliorare la situazione, come l’ammodernamento del parco mezzi, l’espansione del servizio, la creazione di sconti per i parcheggi e l’aumento dei collegamenti extra-urbani. Solo così la città potrà diventare più sostenibile, attrattiva e dinamica”.
Qual è, e perché, la sua scelta per la localizzazione della stazione Medio-Etruria dell’Alta Velocità?
“Innanzitutto, il sindaco deve interloquire con i sindaci di Arezzo e Perugia, assieme ovviamente a tutti gli altri sindaci della nostra provincia e in particolare quelli della Valdichiana, cosa che non è stata fatta da questa amministrazione comunale, per avere più forza contrattuale con le Ferrovie e la stessa Regione Toscana. Per me il punto più baricentrico è Farneta, che per Siena sarebbe facilmente raggiungibile con la Siena-Bettolle. Ma la cosa più importante è spingere le Ferrovie e la Regione Toscana a fare velocemente uno studio in cui individuare la nuova stazione con parametri oggettivi e da lì costruirci il progetto e la realizzazione”.
Cos’ha in mente perché l’economia senese, che ha sempre vissuto di altro, possa diventare attrattiva anche dal punto di vista imprenditoriale per attività economiche che portino risorse e occupazione sul territorio?
“Siena deve diventare una città sostenibile per chi vuol fare impresa e vuole lavorare. Le trasformazioni politiche, economiche, sociali e tecnologiche hanno creato nuove opportunità ma anche precarietà. Il sindaco e la sua squadra dovranno essere un punto di riferimento per lavoratori e imprenditori. Quattro proposte come pilastri per il rilancio: 1- Comunità energetiche: un pilastro nella cultura di consumo della città; 2- Stimolare la formazione professionale per risolvere la carenza di personale specializzato; 3- Interventi infrastrutturali per facilitare insediamenti di personale specializzato e di studenti; 4- Flessibilità degli strumenti urbanistici per facilitare l’insediamento di nuove realtà professionali”.
Un segno dell’equilibrio perso è l’incapacità della città di sostenere lo sport di vertice, distante oggi dai livelli precedenti all’era Monte dei Paschi. Quali idee per un rilancio?
“Il professionismo e il semiprofessionismo a Siena in questi ultimi anni non hanno dato i risultati sperati. Se da una parte la Mens Sana ha trovato un proprio equilibrio e le condizioni anche per un suo rilancio in parquet ben più importanti dell’attuale, tutto ciò non è accaduto per il Siena Calcio. Una gestione da parte dell’attuale amministrazione comunale a dir poco inefficace: la Robur data in mano ad avventurieri venuti solo per affinità politiche e gestita da presunti manager locali inadeguati e incapaci che hanno portato la squadra ancora una volta a un passo dal baratro e i tanti tifosi ad allontanarsi. L’attuale amministrazione non è in grado di far rispettare nessuno degli impegni che la attuale proprietà aveva preso, ad iniziare dai lavori di adeguamento sismico previsti per il Rastrello.
Per questi motivi il prossimo sindaco dovrà monitorare, sanzionare e risolvere i problemi che ci sono adesso pensando a soluzioni che diano stabilità alla società coinvolgendo anche la tifoseria nelle eventuali scelte. Infine, anche un’altra importante squadra, l’Emma Villas, è di fronte a delle importanti scelte da fare, per questo il sindaco e il Comune devono essere vicini a questo importante movimento, quello della pallavolo senese”.
Va di pari passo la decadenza sempre più evidente di stadio e palasport, impianti sportivi che fanno capo all’amministrazione comunale. Quali progetti per la loro messa in sicurezza e un ammodernamento che li trasformi da peso a risorsa?
“Sullo stadio ho detto, ma bisognerà probabilmente pensare anche a tirare fuori risorse del Comune per l’ammodernamento del Rastrello: questo eviterebbe che anche chi ha voglia di speculare nella nostra città non veda il Siena Calcio come una gallina dalle uova d’oro. Le strutture già esistenti dovranno essere sicuramente rinnovate, dato che alcune di esse risultano datate; rinnovare le strutture rendendole moderne e più congrue alle attività quotidiane significa anche essere sensibili in materia energetica e, per quanto possibile, l’ideale sarebbe mettere in funzione degli impianti fotovoltaici rendendo le strutture sportive per gran parte autosufficienti. Detto questo io sono favorevole anche al project financing in una partnership chiara pubblico-privato”.
Come immagina che debba essere un rapporto virtuoso tra l’amministrazione e la “macchina” del Palio?
“La macchina Palio va sempre oliata e non va mai dato per scontato nulla. Fondamentale sarà il rapporto con il Magistrato delle Contrade per far funzionare al meglio la nostra Festa. In tutto questo sarà importante il ruolo di “notaio” che deve svolgere l’amministrazione comunale e che il sindaco sia sempre disposto a un dialogo e un confronto con tutte le contrade”.
Roberto Bozzi, in vista di un eventuale, probabile secondo turno, con quale delle altre sette candidature si sente assolutamente incompatibile?
“Sicuramente con il Movimento 5 Stelle: secondo me hanno sdoganato il peggio del populismo, non è possibile che uno valga uno in politica, così come nella vita e nella professione. Io ho fatto il sindaco per dieci anni e so cosa vuol dire esperienza e competenza, cose che si acquisiscono con l’impegno, con lo studio e con il tempo e non tutti sono in grado di farlo. La loro è una politica fatta di slogan vuoti che non tiene conto della realtà delle risorse umane ed economiche con cui un sindaco deve fare i conti tutti i giorni”.
Giuseppe Nigro
Elezioni Siena, le interviste ai candidati a sindaco
- Alessandro Bisogni 6 maggio (Siena Popolare)
- Elena Boldrini 7 maggio (Movimento 5 Stelle)
- Roberto Bozzi 8 maggio (Siena in Azione – Roberto Bozzi Sindaco)
- Massimo Castagnini 10 maggio (Castagnini Sindaco, Lista De Mossi, Destinazione Terzo Polo, SiAmo Siena)
- Nicoletta Fabio 12 maggio (Fratelli d’Italia, Nicoletta Fabio Sindaco, Forza Italia-Udc-Nuovo Psi, Movimento Civico Senese e Lega Salvini Premier)
- Anna Ferretti 9 maggio (Iep!, Partito Democratico, Con Anna Ferretti Sindaca)
- Emanuele Montomoli 11 maggio (Emanuele Montomoli Sindaco)
- Fabio Pacciani 11 maggio (Sena Civitas, Per Siena, Sì Patto dei Cittadini, Civici in Comune, Siena Sostenibile, In Campo, Riscrivere Siena)