La musica e il canto corale come simboli universali di integrazione nel rispetto delle tradizioni culturali nazionali.
In occasione della Giornata internazionale dei Diritti umani, sabato 10 dicembre, il cartellone del festival “Siena Città Aperta” propone il concerto, a ingresso libero, del Coro Polifonici Senesi “La voce oltre i confini”, nella Sala delle Lupe di Palazzo Pubblico con inizio alle 17.30.
Con la direzione del M° Raffaele Puccianti, il programma offre il repertorio musicale di sei nazioni, passando dal territorio europeo a quello asiatico per estendersi fino all’America del Nord con brani di autori antichi e moderni.
Un percorso che parte da Ascanio Marri (Per voi copia gentile), un autore del Cinquecento del territorio senese, e passa dal fiammingo Giaches De Wert (Vezzosi augelli) e dal transalpino Claude Debussy (Dieu! Qu’il la fait bon regarder) per la prima parte “Da Siena alla Francia”.
Quella successiva, “Dalla Germania alla Norvegia”, si articola su brani di Johannes Brahms (tratti da Gesänge für Chor a Cappella – op. 62) e Knut Nystedt (Immortal Bach), mentre “Dall’Inghilterra alla Russia fino alla Spagna” renderà omaggio a William Byrd (Lullaby – ninna nanna), Igor Stravinskij (Ave Maria) e Javier Busto (Laudate Pueri).
“Cantare in coro è espressione di integrazione – commenta il M° Puccianti – rispetto reciproco e accoglienza. Fin dall’antichità la musica e il linguaggio dei suoni hanno potuto esprimere il simbolo del rispetto dei diritti umani, unire e creare accordi là dove l’uomo fallisce. La musica e il linguaggio dei suoni hanno il potere di alleviare le sofferenze dell’intera umanità”.