La serata invece si apre alle 19.30 al chiostro San Francesco con la prima nazionale di #Mediterranea, il concerto per pianoforte e violoncello di Maurizio Baglini e Silvia Chiesa.
Alle 21.30 al teatro Mascagni replica Fortebraccio Teatro in scena con Metamorfosi (di forme mutate in corpi nuovi).
Il pianista Maurizio Baglini è tra i musicisti più brillanti sulla scena internazionale. Nato a Pisa nel 1975 ha al suo attivo un’intensa carriera in Europa, America e Asia: oltre 1200 concerti come solista e 900 di musica da camera. Il suo vasto repertorio spazia da Byrd alla musica contemporanea, con riferimenti importanti a Chopin, Liszt e Schumann. La violoncellista milanese Silvia Chiesa ha una brillante carriera solistica internazionale che l’ha portata in tutti i principali Paesi europei, ma anche Stati Uniti, Cina, Australia, Africa e Russia. Il suo repertorio si caratterizza per l’ampiezza e l’originalità, oltre che per la costante attenzione al contemporaneo.
Metamorfosi (di forme mutate in corpi nuovi), nuovo lavoro della compagnia Fortebraccio Teatro, è ispirato alle Metamorfosi di Ovidio. Una suggestione mossa da quella lingua in uso già mille anni fa nel Mediterraneo che permetteva le comunicazioni nel commercio; si chiamava Sabir ed era composta da una mescolanza di altre lingue: italiano, spagnolo, francese, arabo…
Roberto Latini parte da qui per parlare di Metamorfosi e dire del tentativo di averne a che fare direttamente: Ovidio con la sua opera ci ha lasciato una specie di Sabir che non è più lingua, ma nei secoli si è fatta linguaggio.