“La lista del PD, Bene Comune, sta perdendo pezzi, Gugliotti sempre più solo. Nel 2019 il PD locale, preoccupato di perdere il comune, chiese allo Stollo di contribuire all’esperienza amministrativa in una “coalizione” di centro-sinistra. Il progetto doveva essere un laboratorio dove far incontrare varie sensibilità di sinistra per promuovere iniziative per il territorio e pensare ad un disegno di futuro. ” Così l’inizio di un intervento del direttivo di Rifondazione Comunista di Sovicille.
“Fare diga verso “l’onda nera” fu detto – prosegue RC -. Peccato che non mise in conto di dover cedere un po’ di egemonia e dar prova di inclusività e democrazia. Di certo se questo fosse avvenuto Gugliotti non si troverebbe, un anno e mezzo dalla fine del mandato, a contare sulla presenza dell’opposizione per arrivare al numero legale nei Consigli, oppure a raccogliere voti sempre dell’opposizione per poter approvare i bilanci e altre scelte determinanti per la vita del Comune.
Che c’era maretta si era capito quasi subito leggendo i comunicati dello Stollo, con l’astensione sul Bilancio di previsione 2021, l’astensione sull’equilibrio di bilancio 2021, il voto contrario al Bilancio di previsione 2022, il voto contrario sugli equilibri di Bilancio 2022. Ad ottobre 2021 si dimette l’assessore Roberto Balestri e, di seguito, i consiglieri Fei e Vagheggini e la consigliera Massari, che aveva ottenuto il maggior numero di preferenze rispetto agli altri candidati e candidate della lista, escono dalla maggioranza e formano un gruppo separato. Infine, negli ultimi mesi del 2022, prima la consigliera Massari e poi i consiglieri Fei e Vagheggini, hanno abbandonato definitivamente il Consiglio comunale.
Difficoltà di dialogo e incomprensioni, il peggioramento complessivo del servizio reso alla cittadinanza, le troppe esternalizzazioni, la poca risolutezza sull’antifascismo, la scarsa programmazione a lungo termine, le varie approvazioni del bilancio grazie al soccorso della destra, questi e molti altri sono i motivi che possiamo estrapolare dalla lettura dei comunicati stampa.
Ci sembra singolare il fatto che di questa “uscita” non se ne stia parlando – conclude il direttivo di Rifondazione Comunista -, eppure basterebbe che un partito dell’opposizione non garantisse la presenza o il voto per arrivare al Commissariamento”.