Dopo la breve pausa ferragostana, gli appuntamenti con le “Legends” chigiane proseguono imperterriti: alle 21.15 di martedì 20 agosto, a Palazzo Chigi Saracini, sarà la volta di Salvatore Accardo, docente chigiano apprezzatissimo dopo esserne stato allievo da ragazzo, appartenente alla ristretta schiera di artisti italiani destinati a trasmettere alle future generazioni di violinisti la preziosa eredità virtuosistica e interpretativa della scuola degli archi italiana.
Accardo sarà attorniato dai suoi più vicini amici – Laura Gorna al violino, Francesco Fiore alla viola, Cecilia Radič al violoncello – alternati e “raddoppiati”, nelle singole voci, dagli allievi chigiani Gennaro Cardaropoli, della classe di Accardo, Alessandro Acqui, della classe di viola di Bruno Giuranna e Giulia Attili, della classe di violoncello di Meneses. Al loro fianco, un ospite d’eccezione, tra i massimi rappresentanti della scuola pianistica italiana, Bruno Canino, nell’interpretazione dei capolavori cameristici di Leóš Janáček, con la Sonata per violino e pianoforte, Maurice Ravel, con la Tzigane per violino e pianoforte, Pëtr Ill’ič Čaikovskij, con il sestetto Souvenir de Florence, ispirato alla “vis” melodica italiana, e Iannis Xenakis, di cui Accardo e Canino intepreteranno Dikhthas, per violino e pianoforte (1979), dedicato dal compositore al loro duo.
Ed è nell’interpretazione di quest’ultimo brano, tecnicamente arduo e raffinatissimo, che assume particolare importanza la vasta conoscenza e assidua frequentazione dei due interpreti del repertorio delle avanguardie novecentesche europee. Spiega nelle sue note alla dedica lo stesso Xenakis «Questo lavoro è come un personaggio con due nature, ‘duale’ (dikhthas), poiché le nature si contraddicono, sebbene talvolta si fondano nel ritmo e nell’armonia. Questo confronto è realizzato in un flusso dinamico variabile che esplora tratti specifici dei due strumenti».
Della Sonata per violino e pianoforte di Janàček, la terza da lui composta ma l’unica a essersi conservata, esistono almeno due differenti versioni. La prima versione (1913-1914), prevedeva attorno al nucleo originario della Ballada, in origine concepita come lavoro indipendente e poi collocata nella Sonata dopo un Con moto iniziale, un Adagio e una Marcia finale. Successivamente Janàček, per stadi progressivi, oltre a rielaborare il movimento iniziale, spostò la Ballada al secondo posto ed eliminò la Marcia; in un primo tempo sostituendola con un altro Finale, poi rimpiazzandola con l’Adagio e componendo ex novo il terzo movimento.
La Tzigane di Ravel è un po’ l’archetipo del gesto violinistico del Novecento. Nella Parigi del 1921, Ravel stava assistendo (da voltapagine) a una esecuzione musicale nel corso di un salotto che riuniva i massimi artisti dell’epoca; la straordinaria violinista di origini magiare Jelly d’Aranyi – nipote di Jozsef Joachim, il fidato violinista di Brahms – era alle prese con la prima Sonata per violino e pianoforte di Bàrtòk, che sedeva al pianoforte. Al termine del programma ufficiale, la giovane inizia a improvvisare, con perturbante avvenenza, una serie di motivi propri della tradizione tzigana. Profondamente affascinato dallo sguardo, dal temperamento e dall’estro della violinista, Ravel non è mai pago del virtuosismo esasperato della giovane e le chiede, ancora una volta, e una volta di più, bis a ripetizione. Da lì nacque la Tzigane, dedicata proprio alla d’Aranyi, una pagina tra le più affascinanti e impervie del Novecento violinistico.
Nel novembre del 1890, mentre si provava a San Pietroburgo La Dama di picche, Čaikovskij organizzò una esecuzione privata del Souvenir de Florence, alla presenza di alcuni amici, tra cui Glazunov e Ljadov, i quali espressero alcune riserve, tanto che Cajkovskij pensò di riscrivere lo Scherzo e il Finale. In questa versione il sestetto fu presentato a Pietroburgo nel 1892, poco meno di un anno prima della morte del musicista.
Il Chigiana International Festival & Summer Academy 2019, Out of Nature, si dispiega in un cartellone di 60 eventi – concerti sinfonici, corali, recital e incontri – dal 6 luglio al 31 agosto, nelle più suggestive location della città di Siena e delle Terre Senesi. A fianco ai più affascinanti artisti e interpreti della scena musicale contemporanea mondiale – Lilya Zilberstein, Fabio Luisi, Salvatore Sciarrino, Mari Kimura, Manu Delago, Kassel Jaeger, Antonio Caggiano e il Chigiana Percussion Ensemble, Anton e Daniel Gerzenberg, Monica Bacelli, il Quartetto Noûs, il Quartetto Prometeo, Stefano Battaglia, Ernst Reijseger, Ivo Nilsson, Kathleen Tagg, Patrick Gallois, David Krakauer, Alessandro Carbonare, David Geringas, Antonio Meneses, Salvatore Accardo, Elliot Fisk, Christian Schmitt, Pino Ettorre, Bruno Giuranna – affiorano i volti della scena concertistica emergente, provenienti da oltre 50 nazioni, che collaborano alla realizzazione di una manifestazione unica in cui alta formazione, produzione e grande spettacolo diventano una cosa sola.