dopo l’escalation della crisi del prezzo del latte ovino che sta mettendo in ginocchio l’intera filiera del pecorino toscano. L’annuncio è arrivato ieri, martedì 20 novembre, a San Giovanni d’Asso (Montalcino) dall’assessore regionale all’Agricoltura Marco Remaschi, che ha incontrato gli agricoltori senesi nell’incontro organizzato da Cia Siena e dalla Cia Toscana.
«Gli allevamenti ovini sono al collasso in Toscana ed in provincia di Siena – ha sottolineato il presidente di Cia Toscana, Luca Brunelli -. Una situazione particolarmente grave nelle province di Grosseto e Siena dove maggiore è la presenza della pastorizia, ma anche in provincia di Pisa e dovunque, in Toscana ci sia la pastorizia. Il latte viene pagato ai nostri allevatori come trenta anni fa, ma in più ci sono i costi della burocrazia e quindi siamo a rimessa. Inoltre il settore sta scontando la concorrenza della pastorizia della Sardegna dove il latte viene venduto ai grandi caseifici a 20 centesimi in meno al litro».
Ma intanto agli allevatori stanno arrivando lettere di disdetta dei contratti di fornitura del latte: «Una situazione molto grave – ha aggiunto Valentino Berni, presidente Cia Siena – che vede a rischio l’intero sistema di pastorizia nella nostra provincia ed in altre aree della Toscana. Stanno andando in crisi alcuni caseifici intermedi e la situazione si aggrava, ed a cascata chiudono gli allevamenti, già stremati da anni di crisi».
A questo si aggiunge la situazione dei predatori: dei 4mila lupi presenti in Italia, ben 600 sono in Toscana. Così le aziende sono costrette a spendere per recinzioni di difesa – non sempre efficaci – che oltre rappresentano altri costi di produzione per gli allevatori oltre a danneggiare la bellezza del paesaggio e dell’ambiente.