La formazione nasce nel 2016 tra Firenze e Siena nei bassifondi della provincia, precisamente nella rinomata Colle val d’Elsa o Wildelsa come preferiscono chiamarla loro. $ilvia (voce), CumZ (basso), Hanif (chitarra), Vitty (tastiere) e Mug (batteria) esordiscono con ritmica secca e un cantato effettato che ci riporta indietro ai gloriosi ’90, per poi scuoterci con un ritornello distorto ed elettronico. Un caleidoscopio lisergico mescola l’attualità di Die Antwoord con la golden age dei Beastie Boys, fino a sfiorare i loop cavernosi di Primus e RATM.
Il brano sin dai primi versi mette in guardia l’ascoltatore circa le intenzioni della band: “Pijamaparty are back in town”, perché come tutti gli outsider anche i pijamaparty si sentono un po’ alieni in quella standardizzata ottusità che è la realtà della provincia, ma, che poi si manifesta in tutte le provincie italiane.
I pijamaparty si sentono diversi, fanno festa e la canzone lo racconta utilizzando ironicamente i cliché dell’Hip-Hop seppur mantenendo il loro atteggiamento punk. Non servono soldi per spassarsela é questo il motto dei PJP nel verso “We got the beat, Ain’t got no money but we got the beat”, sopra le righe, irriverenti e altezzosi, sono pronti a trascinare il pubblico nel loro mondo stravagante e surreale.
Il videoclip realizzato da Stefano Poggioni per The Factory Prd vuole rappresentare la trasposizione visiva della visione pijamaparty. Psichedelia, caos e colore, si rincorrono in immagini ipnotiche che vogliono rappresentare la forza dei PJP. Ispirato alle celebri produzioni dei video rap Anni ’90, racchiude in chiave moderna uno stile sporco e decisamente street. Per la location è stato scelto lo spazio il Marchingegno a due passi dal centro storico di Firenze.
Pijama Party anticipa il primo lavoro di studio che sarà pubblicato il prossimo anno.