nel quale era rimasto coinvolto il figlio aggiungendo che i Carabinieri intervenuti per i rilievi lo stavano trattenendo in quanto l’assicurazione del mezzo era scaduta.
Il falso legale, al fine di evitare una denuncia a carico del figlio del 72enne, chiedeva all’uomo di consegnare ad un suo collaboratore la somma di 3.000 euro di spese legali e risarcimenti vari per evitare querele.
Dopo pochi minuti, un uomo di circa 30 anni si è presentato a casa del 72enne come il collaboratore del presunto avvocato e l’anziano, senza effettuare nessuna verifica, gli consegnava la somma richiesta.
Poco dopo l’anziano, allo scopo di verificare la veridicità della vicenda, ha chiamato il 112 e, dopo aver parlato con un falso operatore, è stato messo in contatto con un sedicente maresciallo che, dopo avergli confermato l’evento, lo ricontattava telefonicamente dopo pochi minuti comunicando che, per annullare ulteriori sanzioni, avrebbe dovuto effettuare altri pagamenti per un totale di 4.250 euro.
Dopo la prima telefonata infatti, il truffatore non aveva chiuso la chiamata ma era rimasto in linea e quindi, nella seconda telefonata il 72enne non aveva parlato con il 112 ma ancora con lo stesso uomo.
Dopo la conversazione, si è di nuovo presentato in casa del 72enne il collaboratore del finto avvocato per ritirare l’ulteriore somma di denaro, avvisando che sarebbe stato ricontattato dall’avvocato per il proprio onorario.
Tale ulteriore richiesta pero’ ha fatto finalmente insospettire il denunciante che tramite cellulare ha contattato il 112 da dove, un vero operatore dei Carabinieri, gli comunicava che era stato vittima di una truffa.