Il Consiglio comunale di Siena si è riunito in seduta pubblica martedì 15 novembre, dalle ore 14.30, nella Sala del Capitano del Popolo di Palazzo Civico.
Questo l’elenco dei lavori dalla sala consiliare in continuo aggiornamento:
13) IL SINDACO RISPONDE A CINQUE INTERROGAZIONI URGENTI SULL’INDAGINE CHE RIGUARDA IL BANDO DI GARA AGGIUDICATO DA SEI TOSCANA
Trattati anche i temi della continuità del servizio e del lavoro e l’ipotesi di costituzione di un ATO unico di livello regionale
Si è articolata su tre temi la risposta del sindaco alle cinque interrogazioni urgenti che, nella seduta consiliare di martedì scorso, 15 novembre, sono state presentate sia dai gruppi di maggioranza sia da quelli di opposizione in merito alla recente indagine giudiziaria sulla procedura di gara che portato all’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti a Sei Toscana.
La prima, in ordine cronologico di illustrazione in aula, è stata quella di Carolina Persi; la seconda di Michele Pinassi; la terza di Ernesto Campanini, sottoscritta anche da Andrea Corsi, Massimo Bianchini e Marco Falorni; la quarta di Lorenzo Di Renzone, anche a firma di Pasqualino Cappelli, Fabio Zacchei, Pasquale D’Onofrio e Letizia Maestrini; la quinta, infine, di Alessandro Piccini e Maria Isabella Becchi.
Tutti i documenti hanno fatto riferimento alla procedura europea a evidenza pubblica attraverso la quale, nel 2012, è stato affidato il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti nell’ambito territoriale ottimale (ATO) Toscana sud e ai recenti sviluppi giudiziari che hanno portato agli arresti domiciliari il direttore generale dello stesso ATO e all’interdizione dalla professione, come misura cautelare, del consulente che ha predisposto la parte legale del bando e degli amministratori delegati di Sei Toscana e Siena Ambiente.
Oltre alla richiesta di notizie circa gli sviluppi della vicenda dal punto di vista giudiziario, i consiglieri interroganti hanno esternato la preoccupazione che questa possa condizionare l’operatività e il livello qualitativo del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti; Campanini, comunque critico sull’efficacia del sistema, ha sollecitato le dimissioni del direttore generale dell’ATO Toscana sud e domandato se il Comune si costituirà parte civile per tutelare gli interessi della comunità, mentre Di Renzone ha caldeggiato anche l’ipotesi di una commissione d’inchiesta regionale, purché efficace e concreta; entrambi, come Pinassi, hanno inoltre chiesto al sindaco un parere sulla recente proposta del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in merito alla costituzione di un ATO unico di ambito regionale.
Rispetto alla gestione del servizio, il sindaco ha sostenuto che l’ATO Toscana sud funziona bene. I rifiuti vengono regolarmente raccolti e smaltiti in impianti che sono tutti dentro il territorio competenza dell’ATO, garantendo un’autosufficienza che non fa dipendere il territorio da altri a differenza di tante realtà italiane, e senza importare rifiuti prodotti altrove, se non per modeste quantità e sotto stretto controllo. Le relative tariffe, stimate su una famiglia media di quattro persone, sono le più basse tra tutte le città toscane di medie o grandi dimensioni. Il primo cittadino ha ribadito come l’obiettivo deve essere quello di garantire la continuità del servizio sia dal punto di vista funzionale per l’impatto sulla cittadinanza sia nei confronti del personale dipendente della società.
Quanto all’inchiesta, il sindaco si è dichiarato scandalizzato, quanto e più dei cittadini stessi, per la gravità dei capi d’accusa imputati ad amministratori di consorzi pubblici o di società a partecipazione pubblica, e ha affermato che la decisione collettiva della gran parte dei sindaci dei Comuni interessati è che le persone indagate saranno allontanate dalle società nonostante si tratti, per ora, solo di indagini preliminari e di accuse che dovranno essere comprovate. I Comuni dell’ATO rifiuti Toscana sud sono circa 100, con le intere province di Siena, Arezzo e Grosseto e una parte del territorio livornese, e le società coinvolte vedono anche la partecipazione dei soci privati, che saranno sollecitati a concorrere quanto prima alle proposte dei nuovi vertici delle società. Il sindaco ha sostenuto che, al momento, è difficile ipotizzare la contestazione dell’intero bando di gara, approvato a suo tempo dal precedente ATO, contro il quale nessuno degli altri soggetti interessati a partecipare ha mai presentato ricorso.
Nel merito dell’ipotesi di costituzione di un unico ATO rifiuti di ambito regionale, il sindaco ha espresso la propria contrarietà in considerazione delle profonde differenze, anche in termini di dotazioni infrastrutturali, dagli altri ambiti ottimali toscani. Richiamando anche la recente sentenza del Tar della Toscana che ha bocciato la costruzione del termovalorizzatore di Sesto Fiorentino con motivazioni legate all’impatto paesaggistico, il sindaco ha sottolineato come l’unico ATO che al proprio interno disponga di una rete di impianti in linea con le esigenze di smaltimento dei rifiuti sia quello della Toscana sud.
L’aspetto impiantistico-infrastrutturale ha costituito, secondo il sindaco, il vero fulcro della gara in oggetto, imperniato sulla scelta strategica di escludere dal perimetro della gara gli impianti e di mettere a bando soltanto il servizio. Il primo cittadino ha ricordato come i Comuni sede di impianto, col consenso generale, non abbiano voluto correre il rischio di mettere le proprie strutture “alla mercé” di chiunque avesse potuto aggiudicarsi la gara, perdendo il controllo sui rifiuti in ingresso: una comprensibile prudenza, secondo il sindaco, che costituisce il principale fattore per cui altri possibili concorrenti non hanno partecipato al bando.
I consiglieri hanno espresso giudizi differenziati sulla risposta del sindaco. Persi ha sostenuto che nessuno pone in dubbio la validità della gara e che è necessario garantire la continuità del servizio, per la cittadinanza, e del lavoro, per tutelare il personale dipendente. Secondo la consigliera, ogni ipotesi di commissariamento dell’ATO Toscana sud non è percorribile e rischia di essere addirittura destabilizzante.
Pinassi, ricordando le precedenti esternazioni del sindaco, anche in sede consiliare, sull’efficacia e sulla trasparenza della gara che ha portato all’affidamento del servizio nei confronti di Sei Toscana, ha giudicato fallimentare tale esperimento procedurale e ha riportato alcuni passaggi delle affermazioni del procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo, secondo cui in questa vicenda ci sono conflitti di interesse “sconcertanti” tra dirigenti pubblici e manager privati.
Insoddisfatto Campanini, che ha imputato al sindaco di non aver risposto sull’opportunità di costituire il Comune come parte civile nella causa giudiziaria e di essere stato vago sul tema delle dimissioni del direttore dell’ATO Toscana sud; inoltre, rispetto alla qualità del servizio, il consigliere ha esternato criticità sulle basse percentuali di raccolta differenziata e sul presunto equilibrio del sistema, indipendentemente dalla vicenda giudiziaria in corso. Favorevole, invece, il suo giudizio circa quanto affermato dal sindaco sulla sua avversità alla costituzione dell’ATO unico regionale.
Soddisfatto, invece, Di Renzone che ha espresso una visione analoga al giudizio del sindaco su quest’ultimo tema e, definendo l’attuale situazione difficile ma non drammatica, ha rimarcato la necessità di sviluppare progettualità nei territori di riferimento per un ulteriore miglioramento del servizio e dell’impatto tariffario sull’utenza.
Piccini, che ha sostenuto come il sospetto di turbativa d’asta vada oltre l’aspetto dei mancati ricorsi alla gara, si è dichiarato preoccupato perché la vicenda si è generata nel quadro di un’operazione politica funzionale a garantire continuità alle aziende del territorio. Il consigliere ha affermato che, pur di raggiungere questo obiettivo, la politica ha lasciato troppo spazio di manovra ai tecnici e non ha vigilato opportunamente sulle procedure di affidamento. Concludendo, Piccini ha chiesto all’aula di valutare di dedicare una seduta del Consiglio comunale esclusivamente al tema del ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti: un’occasione per esprimere all’unanimità il parere contrario dell’assise senese all’ipotesi di costituzione di un’ATO unico regionale.
12) APPROVATE VARIAZIONI AL BILANCIO DI PREVISIONE 2016/18
Introitati dal Comune oltre mezzo milione di euro
Nella seduta consiliare di martedì scorso sono state approvate alcune variazioni nel bilancio di previsione 2016/2018, che permetteranno, come ha informato il sindaco, di introitare oltre mezzo milione di euro da destinare a vari interventi a beneficio dei cittadini e della città.
In particolare, il buon andamento dell’esercizio 2016 della società controllata Siena Parcheggi SpA, consentirà di incassare 350mila euro più IVA, come extra canone relativo ai danni alle strade provocati dagli autobus turistici. Queste risorse saranno destinate all’asfaltatura di varie strade usurate negli anni anche per la circolazione di pullman. Sempre dalla società partecipata, che ha utilizzato la normativa del Ministro della Cultura Dario Franceschini in materia di “Art bonus”, oltre 40mila euro con agevolazione fiscale del 65%, a sostegno di investimenti culturali. A questi andranno ad aggiungersi i fondi europei erogati dalla Regione Toscana da destinare, per 100mila euro ai servizi per la prima infanzia, e per 77mila al progetto “100mila orti in Toscana” al quale ha aderito anche l’amministrazione comunale, per supportare i cosiddetti orti sociali.
11) IN CONSIGLIO UN’INTERROGAZIONE SULLA “CITTADELLA DELLO SPORT” E IL TRATTO DELLA VIA FRANCIGENA A ISOLA D’ARBIA
Il sindaco ha risposto a un’interrogazione di Andrea Corsi
Citando il verbale della Conferenza paesaggistica del 17 giugno scorso, Andrea Corsi nella seduta consiliare, ha presentato un’interrogazione, sottoscritta anche da Massimo Bianchini e Marco Falorni, su un tratto della via Francigena che interessa l’area di Isola d’Arbia e dove dovrebbe essere realizzato il progetto di edificazione del parco agricolo sportivo “Cittadella dello Sport”.
Il consigliere ha fatto riferimento a una precedente dichiarazione del sindaco, il quale aveva parlato di procedure in stato avanzato per la modifica e lo spostamento del tracciato francigeno in un’altra area limitrofa ai fini della sua agibilità, sicurezza e manutenzione. Corsi ha chiesto quali atti siano stati prodotti a tale scopo e quali adempimenti siano stati curati a garanzia della scientificità e della storicità dello spostamento del percorso francigeno in un’area diversa da quella attuale.
Il sindaco si è dichiarato stupito del carattere dell’interrogazione, in particolare rispetto al tema della presunta scientificità dello spostamento del percorso, in quanto, come ha illustrato all’aula, l’unico riferimento storico per la sua definizione sono le stazioni di sosta toccate dall’arcivescovo britannico Sigerico nel suo viaggio da Canterbury a Roma, poco prima dell’anno Mille. Il prelato, infatti, nel suo diario di viaggio non aveva indicato con esattezza l’itinerario seguito, bensì le 80 località di transito del suo percorso.
La scelta del tracciato francigeno, che attraversa quattro Stati europei, fu fatta all’inizio del Duemila in collaborazione con il Consiglio d’Europa, nell’ambito dei progetti sui grandi itinerari culturali comunitari, e può essere oggetto di variazioni successive, come è già accaduto in numerosi casi, codificate in un meccanismo di consultazione tra il Ministero, gli enti locali interessati e l’Associazione Europea delle Vie Francigene. Associazione che, non a caso, nella propria denominazione parla di Vie Francigene al plurale, a conferma che, piuttosto che di un singolo percorso, si fa riferimento a un fascio viario.
Come criteri di individuazione, la priorità è la sicurezza del percorso per tutelare l’incolumità dei viandanti. Altro requisito è il valore del patrimonio storico, culturale e ambientale dei luoghi di transito. A tale scopo, il sindaco ha riportato l’esempio del Castello di Monteriggioni, dove nell’ottobre 2007 fu collocato, alla presenza di Romano Prodi e Francesco Rutelli, allora Capo del Governo e Ministro ai Beni Culturali, il primo cartello indicatore in Europa della Via Francigena, nonostante che la costruzione della fortificazione di Monteriggioni risalga a oltre duecento anni dopo il viaggio di Sigerico.
Rispetto al tratto di Isola d’Arbia oggetto dell’interrogazione, il sindaco ha sostenuto come il percorso su cui transita in questo momento la Via Francigena nel territorio comunale corrisponda esattamente a quello ufficiale del Ministero, senza rivendicare alcuna storicità del tracciato. La scelta è stata dettata dall’esigenza di garantire condizioni di massima sicurezza per chi transita a piedi, in bici o a cavallo lungo la Via Francigena.
Corsi ha espresso il suo apprezzamento per le nozioni storiche illustrate dal sindaco, ma gli ha imputato di aver evaso le domande di profilo amministrativo su quali atti abbiano determinato lo spostamento del tracciato, sull’eventuale inserimento dell’intervento nel Piano triennale delle opere pubbliche 2016/18 e sui costi complessivi dell’operazione.
10) LO SFRATTO DELLA ASL ALLA CORTE DEI MIRACOLI NELL’INTERROGAZIONE URGENTE DI RITA PETTI E SIMONE VIGNI
Lo sfratto esecutivo indifferibile da parte della ASL all’associazione di promozione sociale Corte dei Miracoli è stato oggetto di un’interrogazione urgente presentata ieri in Consiglio comunale da Rita Petti e Simone Vigni.
La consigliera Petti ha ricordato all’assise le finalità della Corte dei Miracoli, impegnata nel settore sociale, della formazione e della cultura, con corsi e laboratori di attività fisico-motorie e artistiche, rivolte ad adulti e bambini. Ed anche come nel 2015 sia stata scelta dalla Commissione per la candidatura di Siena a Capitale europea della cultura 2019 come spazio finale per la deliberazione conclusiva dei saggi, per l’impegno profuso per la collettività senese sia per l’integrazione sociale sia culturale.
Petti ha informato l’assise di essere a conoscenza dei problemi generati nel corso delle precedenti gestioni della Corte dei Miracoli e affrontati dagli attuali responsabili che, fino a oggi, hanno mantenuto i patti stipulati, confidando che la ASL avrebbe acconsentito il proseguimento delle attività fino all’alienazione dell’edificio secondo il suo programma. Purtroppo, come ha evidenziato la consigliera, lo sfratto in atto lascerà l’associazione senza gli spazi dove poter svolgere le tante iniziative di cui si fa promotrice, interrompendo bruscamente l’annualità delle attività svolte, con un conseguente danno a carico della stessa e di tutte le persone che ne fruiscono. Visto l’interesse dell’Amministrazione comunale affinché possano proseguire i programmi, dedicati ai giovani e agli adulti in ambito sociale e culturale, intrapresi dalla Corte dei Miracoli, Rita Petti ha chiesto di conoscere le azioni che il Comune intende intraprendere per garantirne la prosecuzione, così importante per la vivacità e l’integrazione della comunità, nell’immediato e nel futuro.
Come ha risposto l’assessore al sociale, sono già tre anni che l’amministrazione comunale si sta impegnando affinché la Corte dei Miracoli continui nel proseguimento dei suoi obiettivi. Interventi di mediazione con l’ASL che, nonostante non abbiano eliminato lo sfratto già in essere, hanno, comunque, permesso di raggiungere un importante accordo grazie all’incontro tenutosi lo scorso 2 novembre con l’assessora regionale Stefania Saccardi e la vicepresidente Monica Barni. A spese della Regione, infatti, verrà ristrutturata la palazzina Livi che, fino a ora, ha ospitato la Corte dei Miracoli e, una volta rimessa a norma, sarà data in affitto al Comune che, così, ne potrà decidere la destinazione. Eliminata, quindi, l’ipotesi dell’alienazione, e confermato l’utilizzo per il socio-culturale. Adesso l’assessore al sociale del Comune incontrerà, con il sindaco, l’associazione per sostenerla nella ricerca di soluzioni che possano consentire il proseguimento dell’attività durante il periodo durante il quale l’edificio sarà sottoposto a restyling.
Rita Petti ha ringraziato per la risposta che, informando il Consiglio comunale sui vari passaggi intrapresi dall’amministrazione, ha anche delineato le future prospettive.
9) IL CONSIGLIO PRENDE ATTO DEL MONITORAGGIO SULLO STATO DI ATTUAZIONE DEL REGOLAMENTO URBANISTICO
La città va verso la riqualificazione del patrimonio architettonico cittadino con la prevalenza del riuso delle volumetrie esistenti rispetto alle nuove costruzioni
L’assemblea consiliare, nella seduta di ieri, ha preso atto del documento di monitoraggio sullo stato di attuazione del Regolamento Urbanistico, approvato nel 2011 e decaduto quest’anno.
Come ha spiegato il sindaco, questo documento rappresenta il preludio al lavoro, già iniziato, di aggiornamento del Piano Strutturale al fine di redigere il nuovo Piano Operativo e progettare i nuovi strumenti urbanistici comunali.
Il monitoraggio è utile perché dimostra come le dimensioni percentuali di ciò che era realizzabile con il vecchio Regolamento Urbanistico siano state molto basse nel settore residenziale, produttivo e direzionale (in quest’ultimo l’indice dell’1% è il più basso in assoluto). Rispetto alla realizzazione di nuovi volumi abitativi, è particolarmente significativa la parte che deriva dal recupero dei fabbricati già esistenti. Questi dati confermano la volontà del Comune di portare avanti, con la nuova strumentazione urbanistica, una programmazione molto rispettosa del territorio e del rapporto con il paesaggio.
Per il primo cittadino, dunque, le tendenze del mercato edilizio e immobiliare locale e nazionale, che presenta percentuali di realizzazioni contenute rispetto alle previsioni potenziali, porteranno l’amministrazione a indirizzare le proprie scelte verso i migliori progetti e le migliori opportunità, puntando sulla qualità. Il futuro urbanistico della città si caratterizzerà, quindi, in un rapporto virtuoso tra ambiente e città costruita, dimensione urbana e paesaggio rurale, con una pianificazione contenuta, rispettosa, ragionevole, e moderna. I dati confermano che il territorio senese non ha bisogno della leva virtuale di grandi volumetrie. In questi giorni si sta aprendo una fase di consultazione, con il coinvolgimento di tutta la città, che passa per il prossimo affidamento ai professionisti che affiancheranno gli uffici comunali nel rinnovo degli strumenti urbanistici.
La città va verso la riqualificazione del patrimonio architettonico cittadino con la prevalenza del riuso delle volumetrie esistenti rispetto alle nuove costruzioni e su questo apriremo una ampi consultazione con i cittadini e le categorie economiche e professionali, nonché con il vasto mondo dell’associazionismo.
8) IL CONSIGLIO APPROVA IL REGOLAMENTO PER IL “CONTROLLO ANALOGO” NELLE PARTECIPATE IN HOUSE
L’assemblea consiliare ha approvato il Regolamento per il controllo analogo nelle società “in house”, le società a totale capitale pubblico partecipate dal Comune.
Come ha spiegato il vicesindaco, il Regolamento disciplina le attività di vigilanza e controllo sulle società partecipate in house al fine di garantire il rispetto delle norme nazionali e comunitarie, e regolamentare la tipologia e le modalità di circolazione delle informazioni tra il Comune e gli organi amministrativi delle società, individuando i diversi comportamenti e competenze in un’ottica di governance.
Il Regolamento, quindi, definisce un organico sistema di programmazione e controllo attraverso il quale il Comune può esercitare, in modo efficace, la funzione di indirizzo e controllo, che si articola in tre livelli principali: strategico, coordinamento-controllo e gestionale. Il livello strategico, con ruolo sia di controllo sia propositivo, è costituito da un Comitato per la governance, composto dal sindaco o assessore delegato alle partecipazioni, l’assessore competente per materia, il segretario generale, il dirigente del servizio finanziario e i dirigenti competenti per materia, a cui spetta l’analisi della mission delle partecipate e delle operazioni straordinarie, la valutazione di carattere strategico sulle risultanze dell’attività di monitoraggio, l’esame delle proposte di modalità di gestione dei servizi pubblici e le determinazioni conseguenti alle attività di controllo.
Il livello di coordinamento e monitoraggio viene svolto dal Servizio ragioneria e partecipate del Comune e comprende, tra le altre cose, il supporto al Comitato per la governance, il monitoraggio degli adempimenti a carattere generale a carico dell’ente locale, l’elaborazione, entro il 30 settembre di ogni anno, di un resoconto sulle attività di controllo sui servizi e sulla gestione economico-finanziaria delle società, oltre al controllo dei documenti di programmazione e rendicontazione.
Il livello gestionale, infine, spetta ai dirigenti dei settori competenti per materia con funzioni di gestione e controllo specifico dell’efficacia, efficienza ed economicità dei servizi svolti dalle società.
Gli indirizzi programmatici e l’esercizio delle funzioni di controllo sulle partecipate in house vengono esercitate dai vari organi comunali (Consiglio, Giunta e Sindaco) in relazione alla specificità degli atti societari e delle competenze.
Le partecipate in house oltre a conformarsi agli indirizzi generali fissati dal Consiglio comunale nel DUP, dovranno garantire l’osservanza degli obblighi di legge in materia di appalti, assunzioni di personale, affidamento di incarichi, diritto di accesso, trasparenza e anticorruzione.
I rappresentanti del Comune, negli organi di amministrazione delle società, dovranno dichiarare, all’atto della nomina, l’insussistenza di cause di incompatibilità e inconferibilità previste dalle norme, oltrechè attenersi al codice di comportamento allegato al Regolamento.
7) IL CONSIGLIO COMUNALE ACCETTA UN EXTRA CANONE DI OLTRE 350MILA EURO DA SIENA PARCHEGGI
Durante la seduta consiliare il Comune ha accettato un extra canone pari a 350mila euro oltre iva da parte di Siena Parcheggi. Come ha illustrato il sindaco, si tratta di un’opportunità data dal buon andamento della società e che l’Amministrazione destinerà alla manutenzione delle strade cittadine, usurate, negli anni, anche dalla circolazione dei pullman.
Durante il dibattito non è stato accolto l’ordine del giorno presentato da Mauro Marzucchi, con il quale si chiedeva che se il prossimo anno si fosse ripresentata tale opportunità, il denaro doveva essere destinato per intervenire, decisamente, sulle tariffe dei parcheggi per residenti e sui bollini, in relazione anche al fatto che l’utile di circa un milione di euro è stato ufficializzato a novembre e, se conosciuto, avrebbe consentito maggiore incidenza per il risparmio dei cittadini.
Massimiliano Bruttini ha ricordato, invece, che è già stata approvata a gennaio 2016 ed è in attuazione la mozione con la quale si chiedeva alla Giunta di lavorare per la riduzione dei bollini ARU e ZTL, come già attuato nel corso di questo anno, con la differenziazione del bollino ZTL in base alla dimensione delle auto e col dimezzamento del bollino ARU.
Il sindaco ha confermato che dal 1° gennaio prossimo continuerà a diminuire il bollino per la ZTL, così come per gli anni successivi.
6) GLI INTERVENTI DI DISINFESTAZIONE CONTRO LA ZANZARA TIGRE AI FINI DELLA TUTELA DELLA SANITÀ PUBBLICA
L’assessore all’Ambiente ha risposto all’interrogazione di Laura Sabatini
Le misure di contrasto alla proliferazione delle zanzare ai fini della tutela della sanità pubblica: questo l’argomento discusso nella seduta consiliare odierna con l’interrogazione presentata da Laura Sabatini e sottoscritta anche da Pietro Staderini, Giuseppe Giordano e Alessandro Trapassi.
Richiamando la circolare del ministero della Salute, inviata alle amministrazioni comunali nello scorso mese di agosto, che sottolinea la necessità di effettuare interventi di disinfestazione secondo le linee dei Piani nazionali di sorveglianza e risposta alla abovirosi trasmessa da zanzare e al virus “West Nile”, allo scopo di prevenire tali patologie, Sabatini ha evidenziato come i Comuni siano stati sollecitati a operare tempestivamente e a diffondere una capillare informazione alla popolazione affinché anche i privati possano concorrere allo stesso fine per le proprie aree di pertinenza. La consigliera ha chiesto quanti interventi di disinfestazione siano stati effettuati dal Comune e se questi siano stati in linea con le indicazioni ministeriali; inoltre, che tipo di informazione sia stata veicolata alla cittadinanza affinché i privati potessero concorrere, nelle aree di proprietà, alle attività di contrasto alla zanzara.
L’assessore all’Ambiente ha informato che, dal gennaio 2015, le attività di disinfestazione contro le zanzare sono state affidate a una ditta esterna per un periodo di due anni e ha sostenuto come le varie modalità d’intervento effettuate nel 2016 siano congrue e rispondenti alle linee guida ministeriali, sia per i trattamenti e le disinfestazioni puntuali sia per l’installazione e la manutenzione di apposite apparecchiature ad anidride carbonica. In considerazione della diffusione a livello internazionale del virus “Zika”, nell’anno in corso è stato realizzato anche un intervento specifico, su richiesta della azienda USL 7, secondo le linee previste dall’apposita disposizione ministeriale. L’assessore ha affermato che per il 2017, dovendo provvedere a un nuovo affidamento del servizio, sarà richiesta una collaborazione alla USL sulla definizione dei contenuti del capitolato d’oneri a base di gara, in modo da poter contemplare le attività che dovranno essere espletate per il rispetto delle stesse disposizioni nazionali.
Quanto alle attività di informazione nei confronti dei privati, l’assessore ha fatto riferimento all’ordinanza n°12 dello scorso 3 marzo sui “Provvedimenti per la prevenzione e il controllo della zanzara tigre nel territorio del Comune di Siena per l’anno 2016”, oggetto di pubbliche affissioni e reperibile online sul sito istituzionale; lo stesso sito, nella sezione del Servizio Logistica e Ambiente, riporta anche le principali indicazioni di natura operativa per favorire una corretta attività di prevenzione e di contrasto alle zanzare. Prima di concludere, l’assessore ha fornito l’elenco dei luoghi del territorio comunale interessati dagli interventi programmati di disinfestazione contro i culicidi adulti e le loro larve che, nel solo 2016, sono stati rispettivamente 5 e 7 per tipologia, mentre sono state 12 le operazioni puntuali a seguito di segnalazione.
Sabatini ha commentato favorevolmente quanto esposto dall’assessore circa la realizzazione degli interventi di disinfestazione e ha sollecitato l’Amministrazione ad aumentarli, ormai a partire dall’anno prossimo, tra i mesi di marzo e giugno, ovvero nel periodo in cui devono essere colpite le larve. Quanto alla loro frequenza, la consigliera ha suggerito di effettuarli con cadenze di quindici giorni in modo da combattere le zanzare a ogni stadio di sviluppo.
5) LE MODALITÀ DEL TAGLIO ALBERI DA PARTE DEL CONSORZIO DI BONIFICA N° 6 TOSCANA SUD
L’assessore all’Ambiente ha risposto a un’interrogazione di Massimo Bianchini
A distanza di alcuni mesi dal taglio degli alberi lungo fossi e torrenti, che ha interessato anche il territorio comunale senese ed è stato eseguito dal Consorzio di bonifica n° 6 Toscana sud, Massimo Bianchini ha presentato, nella seduta consiliare odierna, un’interrogazione sottoscritta anche da Andrea Corsi e Marco Falorni per conoscere nel dettaglio le modalità con le quali è stato predisposto e curato l’intervento.
Il consigliere ha domandato, in particolare, se le operazioni di taglio abbiano interessato anche aree private ed eventualmente che tipo di comunicazione sia stata data ai proprietari e, per quanto riguarda le zone comunali, quale corrispondenza sia intercorsa con il Consorzio stesso. Inoltre, Bianchini ha chiesto chi abbia preso il legname tagliato e come ne è stato determinato il valore; quale indennizzo sia stato riconosciuto al Comune per le piante di sua proprietà e, infine, se sia stata disposta e con quali atti la contemporanea sostituzione con alberi autoctoni, così come previsto dal Regolamento Edilizio.
L’assessore all’Ambiente ha sottolineato come tutti gli interventi in oggetto siano stati programmati ed effettuati secondo i parametri fissati dalla legge regionale n°79/2012, a scopo manutentivo e con tempo di ritorno di 2/5 anni di piante di grandi dimensioni. Rispetto alla proprietà dei terreni, l’assessore ha specificato che sono state interessate dai tagli soltanto le particelle iscritte al Demanio Pubblico delle acque e alle sue pertinenze idrauliche, escludendo che siano state comprese aree di proprietà comunale.
Per quanto riguarda la valutazione dei lavori da appaltare, l’assessore ha informato che il Consorzio fa riferimento a quanto disposto dalle direttive regionali previste dalla normativa; mentre, per la cessione del legname a compensazione, i riferimenti sono legati ai prezzi di mercato della vegetazione riparia “in piedi”, che variano tra 0,6 e 0,8 euro a quintale. Nel caso specifico, il Comune di Siena ha attivamente collaborato con il Consorzio di bonifica nelle operazioni di pulizia e smaltimento dei rifiuti ingombranti rinvenuti in grandi quantità negli alvei di fiumi e torrenti.
Infine, l’assessore ha sostenuto che le alberature tagliate in fase manutentiva non hanno subito l’eradicazione e che i loro apparati radicali, totalmente conservati, hanno già dato luogo a una nuova generazione di vegetazione che, per alcuni anni, potrà crescere mantenendo il suo stato di flessibilità senza ostacolare il naturale deflusso delle acque. L’intervento si è limitato, salvo piccolissimi tratti, alle aree interessate dalle piene con tempo di ritorno di 2/5 anni, dove è indispensabile garantire il mantenimento delle cosiddette “sezioni di deflusso” attraverso il taglio di tutta la vegetazione con caratteristiche tali da garantire turnazioni stimabili in 7/10 anni in funzione della maggiore o minore capacità di accrescimento delle specie presenti.
L’assessore ha concluso sottolineando come, in occasione delle ultime copiose precipitazioni, si sia avuto la conferma dell’utilità e dell’efficacia degli interventi effettuati, in quanto non sono state registrate tracimazioni o esondazioni di fiumi e torrenti come accaduto talvolta in passato nella parte sud del territorio comunale.
Bianchini, contestando quanto dichiarato nella risposta circa l’utilità e l’efficacia degli interventi effettuati, ha affermato come, aldilà dei richiami alla normativa e alla convenzione stipulata con il Consorzio di bonifica, sia necessario un approfondimento su quanto sostenuto dall’assessore, in particolare sugli aspetti più meramente tecnici della questione.
4) LE MODALITÀ DEI TAGLI E DELLE SOSTITUZIONI DEGLI ALBERI IN CITTÀ
Gli interventi di potatura e sostituzione degli alberi nell’interrogazione, presentata oggi, da Marco Falorni, Massimo Bianchini e Andrea Corsi.
Dopo aver richiamato la periodicità e l’importanza di tali operazioni anche per il decoro urbano, Falorni ha chiesto all’Amministrazione comunale con quali modalità contrattuali vengono affidati gli incarichi alle ditte esterne, se queste recuperino introiti con la vendita del legname asportato e, in tal caso, con quali criteri ne venga stabilito il valore e chi sia il soggetto preposto ai controlli.
Il consigliere ha domandato anche se, e con quali atti, le piante sradicate o tagliate al pedano vengano sostituite regolarmente con piante autoctone, così come previsto dal Regolamento Edilizio vigente.
L’assessore ai Lavori Pubblici ha specificato che le modalità contrattuali con le quali sono affidati gli incarichi di potatura e taglio sono quelle stabilite dai decreti legislativi 163/2006 e 50/2016. La remunerazione del legname asportato è ricompresa nell’importo contrattuale; il suo valore è già contemplato nelle voci di computo posti a base di gara e per la quale la ditta effettua la propria offerta economica.
Sia in corso sia alla fine del servizio affidato, vengono effettuati controlli sulle lavorazioni e la relativa contabilizzazione degli stessi a cura di personale qualificato e per esperienza molto affidabile.
Per quanto riguarda, infine, il reimpianto di essenze arboree in sostituzione di quelle abbattute, l’ufficio preposto procede, a seconda dei casi, con valutazioni sulla superficie disponibile in base al numero delle piante restanti sull’area, in modo tale da non pregiudicare il normale sviluppo delle nuove piantumazioni.
Una procedura che segue la presentazione di istanza paesaggistica e che si attiene alle prescrizioni contenute nel verbale della Conferenza dei Servizi. Da tener presente, come ha sostenuto l’assessore, che in alcuni casi le sostituzioni delle piante non vengono effettuate per esigenze legate alla poca ampiezza dei marciapiedi e della stessa carreggiata. E che, nell’attuale gara triennale per l’affidamento del taglio erba e abbattimento alberi, è prevista anche un’indagine su ben 10mila piante, così da avere una significativa valutazione sullo stato di salute del patrimonio arboreo della città.
Insoddisfatto, per la risposta ricevuta, il consigliere Falorni ha evidenziato come sia chiesto ai cittadini il rispetto dei Regolamenti quando la stessa Amministrazione li disattende. Ed ha richiamato l’attenzione verso l’importanza che rivestono le piante per la salubrità dell’aria, soprattutto in strade ad alta densità di traffico veicolare.
3) IN CONSIGLIO COMUNALE GLI INTERVENTI DI DEMOLIZIONE DEGLI EDIFICI SECONDO LE LINEE DEL NUOVO PIANO OPERATIVO
Un focus sulle modalità e le procedure di demolizione degli edifici con l’interrogazione presentata nella seduta odierna da Marco Falorni e sottoscritta anche da Massimo Bianchini e Andrea Corsi.
Citando il documento programmatico “Siena città nel mondo. Un nuovo strumento urbanistico, il Piano Operativo Comunale: l’occasione per una rigenerazione urbana” relativo all’avvio del procedimento per il nuovo Piano Operativo (ex Regolamento Urbanistico), Falorni ha sottolineato come nel documento sia scritto che “sarà basilare reinterpretare i concetti di demolizione e ricostruzione per cogliere le opportunità di incidere qualitativamente sul paesaggio”. Sostenendo che gli interventi di riqualificazione delle periferie dovranno avvenire anche attraverso operazioni pesanti, ha chiesto al sindaco con quali criteri e da chi verranno individuati gli edifici da demolire e in base a quali atti dovrebbero realizzarsi.
Ma, anche, quali soluzioni abitative sono previste per gli interessati e con quali risorse verranno finanziate le operazioni di demolizione e ricostruzione.
Il sindaco ha risposto che il documento programmatico “Siena città nel mondo” costituisce un documento di indirizzo politico amministrativo e, come tale, fornisce indicazioni ai tecnici che saranno chiamati a redigere il nuovo strumento urbanistico, il Piano Operativo comunale. E’ stato pubblicato la scorsa settimana il bando riservato a professionisti proprio per il rinnovo degli strumenti urbanisti della città. Tra i suoi contenuti, si trovano enunciati molti princìpi come la rigenerazione urbana, il riuso dell’esistente, l’uso consapevole del suolo; inoltre, contempla il concetto di demolizione, tra l’altro già presente anche nel Regolamento Urbanistico in vigore fino al 6 aprile scorso, attraverso le cosiddette operazioni “aspirapolvere”, che consistono nella demolizione di manufatti edilizi per una ripulitura del territorio e la realizzazione di edifici più efficienti dal punto di vista della sicurezza sismica e del risparmio energetico.
I criteri per individuare gli edifici saranno individuati dai tecnici che redigeranno il Piano Operativo e saranno classificati per zone: in alcune di queste, come già avviene adesso, sarà possibile la demolizione dei manufatti edilizi esistenti che non abbiano valore storico e architettonico. Il sindaco ha sostenuto che, spesso, le demolizioni e le successive ricostruzioni portano a ottenere risultati finali migliori, anche sotto il profilo della sostenibilità ambientale – come fu, in passato il caso di Salicotto – rispetto alle ristrutturazioni che, con le nuove normative, risultano estremamente complesse e dispendiose.
Gli atti normativi sono quelli previsti dai regolamenti per il rilascio delle autorizzazioni edilizie: la demolizione non è libera e continuerà a essere sottoposta al “permesso a costruire”, con tutti i relativi controlli e passaggi burocratici e, soprattutto, con il consenso e il coinvolgimento preventivo dei cittadini.
Per quanto riguarda le agevolazioni nei confronti dei cittadini, saranno valutati possibili incentivi fiscali a beneficio di coloro che andranno a realizzare manufatti edilizi improntati all’antisismica e al risparmio energetico.
Il consigliere Marco Falorni, nel dichiararsi insoddisfatto per non aver ricevuto i chiarimenti richiesti, ha palesato dubbi sulle possibili demolizioni, soprattutto sul fatto che i cittadini possano accogliere proposte di trasferimenti abitativi, anche se temporanei, per poi andare ad abitare in case da loro non scelte.
2) LE MODALITÀ DI SMALTIMENTO DEI RESIDUI E DELLE ACQUE NELLE AREE DI SOSTA PER CAMPER
Gli impianti di scarico dei residui organici e delle acque chiare e luride nelle aree attrezzate di sosta per camper sono stati oggetto, nella seduta consiliare odierna, dell’interrogazione di Michele Pinassi.
Il consigliere, dopo aver citato la normativa in materia che obbliga i gestori di tali aree a fornire il servizio di smaltimento anche ai mezzi in solo transito, ha fatto riferimento alle due aree di sosta del “Fagiolone” e del Palasport, gestite dalla società Siena Parcheggi, chiedendo di conoscere le loro tariffe per i servizi di carico e scarico, e se esistono agevolazioni per i residenti nel territorio comunale.
L’assessore alla Polizia Municipale ha risposto che a Siena il servizio di scarico di residui organici e delle acque chiare e scure è a beneficio dei soli camper che sostano nei due parcheggi citati, previo pagamento della tariffa giornaliera di 20 euro.
Per quanto riguarda l’area di sosta attrezzata nei pressi del Palasport, secondo l’assessore in futuro potrà essere valutata l’estensione del servizio anche ai veicoli in solo transito, in periodi continuativi e determinate fasce orarie, con tariffe minime. Per quanto riguarda i residenti proporrà alla Siena Parcheggi una tariffa minima.
Come ha evidenziato Michele Pinassi, ben venga una maggiore attenzione a questo importante settore turistico, sempre più in espansione, magari rendendo più competitiva la tariffa di 20 euro, perché a livello nazionale, in genere, non si superano i 10 euro.
1) GLI ALLACCIAMENTI DEGLI SCARICHI DEI PRIVATI ALLA FOGNATURA PUBBLICA NEL DIBATTITO CONSILIARE
Richiamando il regolamento dell’Acquedotto del Fiora, nella seduta consiliare odierna Michele Pinassi ha presentato un’interrogazione sull’obbligatorietà dell’allacciamento degli scarichi alla fognatura pubblica.
Dopo aver letto l’articolo 48 che disciplina le responsabilità dei titolari degli scarichi e l’eventuale intervento pubblico in caso di inadempienza dei privati, Pinassi ha sottolineato come l’obbligatorietà dell’allacciamento decada per motivi tecnici o di conto economico quando sia necessario l’attraversamento di ferrovie, strade e autostrade, corsi d’acqua.
Il consigliere ha ricordato che nella fatturazione a carico delle utenze è inclusa una quota per la depurazione delle acque reflue e, citando l’articolo 49 dello stesso regolamento, che gli allacci devono essere eseguiti dal cliente, previa richiesta al soggetto gestore: per questo, secondo Pinassi, Acquedotto del Fiora dovrebbe essere in possesso dell’elenco aggiornato delle utenze, non solo per la fornitura idrica ma anche per gli scarichi fognari. Sulla base di tutto ciò, la richiesta di conoscere se nel territorio comunale vi siano abitazioni non collegate alla rete fognaria e se, alle relative utenze, vengano addebitate in bolletta le quote di depurazione.
L’assessore ai Lavori pubblici ha risposto che nel territorio comunale sono state rilasciate, ai sensi della normativa regionale, circa 500 autorizzazioni allo scarico di acque reflue domestiche che non recapitano in pubblica fognatura. I titolari di questi scarichi non hanno, pertanto, alcun obbligo di corrispondere gli oneri di depurazione al soggetto gestore. Il Comune, come ha informato l’assessore, d’intesa con l’Acquedotto del Fiora, cerca di ampliare i collegamenti domestici alla pubblica fognatura, come già fatto per quasi tutto l’abitato di Ficareto e, nei prossimi mesi, nella zona di Malamerenda.
Michele Pinassi, nel ringraziare per la risposta ricevuta, ha fatto presente come, forse, è proprio una conseguenza delle 500 autorizzazioni rilasciate che, in alcune zone rurali, si avvertono particolari odori.