Il Consiglio comunale di Siena si è riunito in seduta pubblica martedì 11 ottobre, dalle ore 9.30, nella Sala del Capitano del Popolo di Palazzo Civico.
Questo l’elenco dei lavori dalla sala consiliare in continuo aggiornamento:
10) IL SINDACO VALENTINI: “SULLA SICUREZZA DOBBIAMO ESSERE ORGOGLIOSI DEL LAVORO CONGIUNTO TRA ISTITUZIONI, CITTADINI E FORZE DELL’ORDINE”
La risposta all’interrogazione presentata da Laura Sabatini a seguito della nota stampa del sindacato UGL Polizia di Siena
Le recenti dichiarazioni del sindaco Bruno Valentini sul tema della sicurezza hanno costituito l’oggetto dell’interrogazione urgente presentata nella seduta dal gruppo consiliare Laura Sabatini e Alessandro Trapassi, da Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese) e Pietro Staderini (Sena Civitas). Sabatini ha richiamato “quanto espresso dal sindaco sulle tesi diffuse in città secondo le quali i cittadini senesi sarebbero restii a presentare denunce o che, addirittura, la Questura sarebbe propensa a cestinarle pur di non far diventare ufficiali certi dati: tesi alle quali lui stesso non crede, per sua stessa ammissione”.
“In data odierna – ha proseguito – su un quotidiano locale è stata pubblicata la nota del sindacato UGL Polizia di Siena, con la quale viene sollecitata una procedura di indagine al signor Questore per individuare chi siano i soggetti che diffondono tali tesi. La stessa nota non esclude di escutere il sindaco Valentini in qualità di persona informata dei fatti, ai sensi dell’articolo 351 del codice di procedura penale”. Sottolineando come “qualora ciò fosse vero, si tratterebbe di reati molto gravi e inaccettabili, commessi da ufficiali addetti alla ricezione delle denunce”, la consigliera ha chiesto al primo cittadino “se, quanto affermato, corrisponda a verità e quali altre informazioni abbia in suo possesso sul “cestinare le denunce” da parte della Questura”.
Il sindaco Bruno Valentini ha introdotto il suo intervento affermando che “anche se indirettamente, questa mia risposta entra in polemica con qualcuno con cui non avrei mai voluto fare polemica per il profondo rispetto che nutro nei confronti dell’attività della Polizia. È comunque strano che un sindacato esprima una posizione insieme a un movimento politico, quasi come una riedizione di un collateralismo che pensavo appartenesse al passato”.
Per quanto riguarda le statistiche, come ha sostenuto il sindaco, i dati sui reati non sono prodotti dal Comune ma curati e diffusi dal Ministero dell’Interno: “Non credo che ci siano differenze fra come vengono segnalati e censiti i dati a Siena o in qualsiasi altra città italiana. E questi dati hanno evidenziato, per l’ennesima volta, il buon piazzamento del territorio senese, il quale risulta 83esimo sulle 106 province per incidenza dei reati denunciati nel 2015 in rapporto alla popolazione residente. È il dato più basso in Toscana, di cui non possiamo che essere contenti. Pur riconoscendo che Siena non è esente da fenomeni di criminalità contro il patrimonio e le persone, che non abbiamo mai sottovalutato, dobbiamo essere consapevoli di questo dato oggettivo, per il quale ribadisco tutto l’apprezzamento per il lavoro congiunto tra istituzioni, cittadini e forze dell’ordine”.
Nel merito di quanto imputatogli nell’interrogazione, il sindaco ha letto in aula due stralci di altrettanti articoli pubblicati sui media locali, sostenendo come “a mio parere, si tratta di commenti del tutto opinabili”. Il primo intitolato “I furti non esistono se si dissuadono le vittime a sporgere denuncia” e l’altro “Non siamo una città senza reati”.
Valentini ha estrapolato un passaggio dal primo: “ […] Soprattutto se quando andate a denunciare il furto trovate ovunque atteggiamenti che scoraggiano a farlo, perché a Siena i furti non esistono. […] Ma il bello viene quando marito e moglie decidono di fare denuncia. Le prime forze dell’ordine alle quali si presentano dicono che non è compito loro. Le seconde forze dell’ordine alle quali si rivolgono spiegano alla coppia che forse non è il caso di sporgere denuncia perché tanto non hanno rubato nulla. È così che si fanno le statistiche: si fanno sulle denunce che però le vittime vengono dissuase a presentare […] ”.
Quanto al secondo: “ […] Una responsabilità da imputare non al funzionario addetto alla comunicazione, ma ai piani più alti, dove si dà disposizione di tacere i reati, forse per dare l’immagine di città super sicura, dove non viene commesso nulla di illecito e dove non accade niente che possa portare allarme sociale. Una tattica informativa che trovo odiosa. […] Qualche anno fa venni a sapere di una ragazza violentata all’uscita di una discoteca. Nessuno volle confermare la notizia che non fu scritta. Ma la settimana dopo venni a conoscenza che un’altra ragazza era stata violentata, anche lei all’uscita della discoteca. Avendo dei riscontri, seppur non ufficiali, scrissi la notizia. Ma nei giorni successivi fui convocata dal procuratore che cercò in tutti i modi, affatto cortesi, di convincermi a non scrivere più di quella vicenda […] ”.
Il sindaco ha concluso sostenendo fermamente “di non condividere i contenuti di questi articoli, smentiti dagli stessi dati che rendono onore alla nostra città e alle nostre forze dell’ordine”.
La consigliera Sabatini ha affermato che “il sindaco non ha risposto ai quesiti dell’interrogazione” e ha ribadito “la gravità di quanto dichiarato negli articoli che sono stati letti all’aula, nel caso che tali contenuti corrispondano al vero”. Più in generale, sui fenomeni di criminalità, ha esortato l’Amministrazione a “non abbassare la guardia perché questi sono in costante aumento”.
9) MENSE SCOLASTICHE: DA TORINO L’APERTURA AI PASTI PORTATI DA CASA
Giuseppe Giordano ha rivolto un’interrogazione urgente all’assessore Tiziana Tarquini a seguito di una sentenza della Corte di Appello e di un’ordinanza del Tribunale del capoluogo piemontese
Richiamando la sentenza n°1049 del 21 giugno scorso della Corte di Appello di Torino e l’ordinanza n°22390 del successivo 9 settembre del Tribunale di Torino sulla possibilità di consumare a scuola i pasti portati da casa, Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese) ha presentato un’interrogazione urgente sul tema “in considerazione del recente avvio dell’anno scolastico e per una migliore gestione del servizio mensa e, più in generale, dei servizi educativi”. Il documento, sottoscritto anche da Andrea Corsi e Massimo Bianchini (L’Alternativa), dal gruppo consiliare Laura Sabatini e Alessandro Trapassi e da Pietro Staderini (Sena Civitas) ha rimarcato “come la sentenza e l’ordinanza citate rendano possibile, all’interno dei locali scolastici, la consumazione del pasto portato da casa: e alcuni Comuni si sono già attivati in questa direzione”.
Giordano ha quindi chiesto “quali iniziative abbia posto in essere l’Amministrazione comunale a seguito della sentenza e dell’ordinanza richiamate”.
L’assessore all’Istruzione, Tiziana Tarquini, ha sottolineato come “questo sia un tema che, dall’inizio dell’anno scolastico, occupa le principali pagine dei giornali e sul quale mi preme fare alcune premesse, prima di dire quello che, come assessorato, abbiamo intrapreso in questo breve lasso di tempo”. “La ristorazione scolastica – ha sottolineato – si pone gli obiettivi di far assumere ai bambini abitudini alimentari corrette, favorendo il loro gradimento abbinato ai bisogni, conseguire un’educazione alimentare e favorire la socializzazione. Il tempo dedicato alla consumazione del pasto deve essere considerato come un “tempo scuola” a tutti gli effetti poiché fa parte di un percorso educativo e formativo vero e proprio”.
Tarquini ha spiegato che la mensa scolastica curata dall’ASP “Città di Siena” segue le linee guida del Ministero dell’istruzione e del Ministero della Salute, oltre che le linee di indirizzo della Regione Toscana. Un argomento sul quale si è ampiamente espressa anche l’Unione Europea con il regolamento n°178/2002. “Questo perché la refezione scolastica – ha specificato – è ritenuta un momento fondamentale nell’educazione alimentare e nella prevenzione di malattie: può, infatti, favorire corrette abitudini e stili di vita, esattamente come recita la premessa alle linee di indirizzo della Regione Toscana, le quali mettono in guardia dai rischi del sovrappeso e dell’obesità. Fenomeni in preoccupante aumento, come dimostrano i dati secondo i quali, negli ultimi venticinque anni, la percentuale di bambini italiani in sovrappeso e obesi è triplicata, con notevoli effetti di natura fisica e psicosociale. Danni alla salute in età pediatrica che possono avere conseguenze sulla salute nell’età adulta”.
L’assessore ha affermato come la mensa scolastica rappresenti la conquista di un diritto, “l’avvaloramento dell’idea che ci debba essere un’impostazione comune che segue linee di educazione alimentare universalmente riconosciute e condivise, come avviene con gli organi di partecipazione che concorrono a definire i menu, quali le commissioni Mensa. Un diritto che va sottratto alla diffusa emergenza economica di molte famiglie per quanto riguarda il pagamento delle quote e che richiede lo stanziamento di maggiori risorse statali per poter fare in modo che il costo del servizio sia sostenibile per tutte le famiglie. Addirittura, in alcuni Paesi nordici come la Finlandia e la Svezia, il servizio mensa è gratuito”.
Rispetto alla sentenza e all’ordinanza torinesi, Tarquini ha informato che l’Amministrazione ha chiesto il supporto di ANCI per la definizione di una linea nazionale con indicazioni chiare; la stessa ANCI, successivamente, ha inviato una ulteriore richiesta di indicazioni ai due Ministeri interessati. Nel frattempo, l’assessorato ha già convocato due incontri con i dirigenti scolastici, condividendo una linea comune sulla necessità di mantenere gli standard qualitativi della mensa, ribadire la funzione della mensa come momento educativo e riaffermare l’attività di socializzazione rappresentata dal consumo del pasto. “A oggi risultano pervenute – ha specificato – direttamente all’Amministrazione o ai dirigenti scolastici, soltanto una decina di richieste in via interlocutoria, a seguito della sentenza e dell’ordinanza in oggetto”.
Riportando una nota di ANCI, Tarquini ha terminato sostenendo che “ove le conclusioni scaturite dalle recenti sentenze dovessero trovare conferma, non potremo che prendere atto delle decisioni delle famiglie e della legittimazione loro offerta dal giudice a fare a meno del servizio di refezione. Saremo però costretti a ribadire le competenze e le responsabilità di ciascuno degli attori coinvolti”.
Come ha concluso l’assessore, gli istituti comprensivi senesi dovranno modificare i loro regolamenti interni allo scopo di consentire la consumazione del pasto in modo sicuro per tutti i bambini che normalmente consumano il pasto a mensa. “Ricordo che ci sono diversi casi di intolleranze alimentari e di diete speciali (circa 290 diete speciali su 3.500 pasti complessivi), quindi è importante prendere tutte le necessarie cautele in materia igienico-sanitaria e di contaminazione tra alimenti”.
Giordano, che ha chiesto all’assessore di tenere aggiornata sugli sviluppi della vicenda la commissione consiliare “Cultura e Scuola”, ha evidenziato “come la richiesta di consumazione a scuola del pasto portato da casa nasca, senza dubbio, da situazioni di bisogno e dalle tariffe del servizio mensa che già nei mesi scorsi avevano favorito la nascita di un vivace dibattito in città ed anche in Consiglio comunale”.
Il capogruppo del Movimento Civico Senese ha poi sottolineato la necessità di “evitare qualsiasi forma di discriminazione, come per esempio la collocazione in locali diversi, tra i bambini che usufruiscono della refezione scolastica e quelli che, invece, portano il pasto da casa, principio che deve guidare il processo di regolamentazione dei 5 istituti comprensivi senesi”.
8) IL PADIGLIONE “CONOLLY”, PATRIMONIO ARCHITETTONICO DA SALVARE
L’assessore Francesca Vannozzi ha risposto all’interrogazione di Ernesto Campanini
Un invito al recupero architettonico del padiglione “Conolly” dell’ex ospedale psichiatrico “San Niccolò” è stato rivolto, nella seduta consiliare odierna, con l’interrogazione presentata da Ernesto Campanini (Sinistra per Siena, SsM, RC) e sottoscritta da Maria Isabella Becchi e Alessandro Piccini (Nero su Bianco), Andrea Corsi e Massimo Bianchini (L’Alternativa).
Campanini, sottolineando come il “Conolly” rappresenti “uno dei rarissimi panopticon sul territorio italiano, per il quale si sono già mobilitati molti cittadini”, ha lamentato come, da anni, questo versi in una condizione di abbandono. “Il padiglione e altri luoghi dell’ex “San Niccolò” – ha aggiunto – fanno parte di una memoria storica della città da non disperdere. Il valore e l’importanza della struttura sono testimonianze della sofferenza di centinaia di persone che vi hanno vissuto in situazioni al limite dell’umanità e, per questo, la stessa potrebbe essere inserita in un progetto scientifico culturale accessibile a tutti”.
Il consigliere ha chiesto all’Amministrazione “se intende sostenere il recupero del luogo, sia pubblicizzando la raccolta firme dei cittadini, promossa da alcuni mesi dal Fondo Ambientale Italiano-FAI, sia cercando fondi da dedicare all’intervento”.
L’assessore alla Cultura, Francesca Vannozzi, ha ricordato come in ambito professionale, in veste di storico della Medicina, abbia curato personalmente delle pubblicazioni sulla storia del San Niccolò e in particolare sul “Conolly”, “padiglione voluto nel 1874 dall’allora direttore Carlo Livi e realizzato, tra il 1875 e il 1877, dall’architetto romano Francesco Azzurri nel contesto architettonico del cosiddetto villaggio disseminato. Ovvero, una struttura articolata in più sezioni e padiglioni per il recupero dei soggetti attraverso pratiche di lavoro. Si cercava, cioè, di impegnarli in quelle stesse attività e mansioni di cui si occupavano prima dell’internamento, in modo da favorirne il recupero. L’Orto de’ Pecci, ad esempio, svolgeva, in quest’ottica, una colonia agricola a tutti gli effetti”.
“La funzione del panopticon – ha aggiunto – costituito da una parte centrale e da tre semiellissi, era proprio quella di consentire uno sguardo totalizzante su tutte le celle dal centro del cortile interno destinato all’ora di camminata giornaliera. “Conolly” era uno psichiatra inglese contrario alle forme di segregazione e il padiglione ha svolto la propria funzione fino a metà degli anni Settanta, poco prima dell’entrata in vigore della legge Basaglia”.
L’assessore ha poi ripercorso le vicende successive: “Terminata l’attività dell’ospedale, fu la Facoltà di Ingegneria a trasferirsi nella struttura e, una volta che questa cambiò ulteriormente sede, progressivamente hanno avuto il sopravvento l’incuria e il degrado. Negli ultimi dieci anni, si è fatto sempre più numeroso il movimento di coloro che intendono salvare il padiglione “Conolly”, comprese alcune precedenti amministrazioni comunali e le locali Soprintendenze. Ma non possiamo avanzare alcuna ipotesi di recupero senza ricordare che la proprietaria dell’immobile è la Usl 7, attore necessariamente protagonista di qualsiasi azione o intervento”.
Vannozzi ha riportato una buona notizia: “Ho avuto un confronto recente proprio con il direttore amministrativo della Usl 7, Francesco Ghelardi, il quale mi ha informato dell’approvazione di una delibera per il reperimento di 500mila euro da destinare all’intervento di messa in sicurezza del “Conolly”. Se riuscissimo a ottenere tante firme all’appello citato e ad arrivare primi nel censimento dei “luoghi del cuore” curato dallo stesso FAI, potremmo avviare un buon progetto di recupero. Per questo, invito tutti a sostenere l’azione e a firmare il documento che io stessa ho con me”.
Campanini ha apprezzato la risposta dell’assessore “comunque meritevole di ulteriori approfondimenti, anche dal punto di vista scientifico, e per il comune impegno nella raccolta delle firme dedicata al recupero del “Conolly”. Continuerò a monitorare la vicenda e a sensibilizzare la cittadinanza per questo obiettivo ampiamente condiviso”.
7) FONTE DEL CASATO: DA “NERO SU BIANCO” LA RICHIESTA DI UNA MAGGIORE ATTIVITÀ DI PULIZIA E MANUTENZIONE PER L’ANTICO MANUFATTO
L’assessore al Patrimonio, Paolo Mazzini: “A rotazione tra fonti e altri manufatti, il personale dei Servizi Idrici si occupa delle operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria”
“Stato di abbandono, escrementi di piccioni, sporcizia varia e odore nauseabondo”. Questo l’oggetto della denuncia presentata in forma di interrogazione, nella seduta consiliare odierna, da Maria Isabella Becchi e Alessandro Piccini (Nero su Bianco) sull’antica Fonte del Casato.
Come ha illustrato la consigliera Becchi “le fonti medioevali di Siena sono dei veri e propri capolavori architettonici. La Fonte del Casato, detta anche “Fonte Serena” (richiesta con una petizione degli abitanti del quartiere nel 1352 e completata nel 1359) si presenta ancora nel suo aspetto originario, degno di una maggiore considerazione da parte dell’Amministrazione comunale”. La consigliera ha rimarcato la necessità di una maggiore attività di “manutenzione e pulizia, specialmente durante i giorni del Palio, quando la città è meta di un grande afflusso turistico; ma anche per scongiurare possibili rischi sotto l’aspetto igienico-sanitario”.
Sulla base di queste motivazioni, Becchi ha chiesto spiegazioni sullo stato di degrado della Fonte e “se il Comune intenda attivarsi in merito”.
“Le fonti monumentali in città sono quindici, oltre a fontanelli e lavatoi – ha risposto l’assessore al Patrimonio e all’Ambiente, Paolo Mazzini – che vengono costantemente sottoposti a controlli a rotazione e ad attività di pulizia ordinaria e straordinaria. Il personale dei Servizi Idrici interno al Servizio Manutenzioni, infatti, non si occupa soltanto della rimozione degli apparati superficiali ma anche delle operazioni più complesse di svuotamento delle vasche e di sanificazione”. “In particolare, nei giorni del Palio – ha aggiunto – i dipendenti comunali addetti sono impegnati nelle operazioni di allestimento della Piazza e nelle attività operative: a partire dal 22 giugno e dal 6 agosto, rispettivamente, per il Palio di Provenzano e per quello dell’Assunta. Trattandosi di un numero di addetti sempre più limitato per gli effetti della normativa nazionale sul contenimento del personale, questi non possono essere in grado di svolgere contemporaneamente tutte le varie operazioni necessarie al corretto mantenimento dei vari manufatti edilizi presenti nel territorio cittadino”.
“Dovendo dare priorità ai manufatti e alle fonti maggiormente interessati dai flussi turistici – ha proseguito Mazzini – il personale citato è intervenuto in Fontebranda, alla Fonte dei Pispini, in San Maurizio e in Pantaneto. Con l’attuale dotazione organica non è possibile adempiere a quanto segnalato, mentre, così come abbiamo già fatto per la pulizia delle aree verdi, potremmo valutare il coinvolgimento degli operatori di SEI Toscana. Un servizio aggiuntivo che, però, comporterebbe una probabile maggiorazione nella tariffazione a carico dell’utenza”. La revisione del sistema di pulizia delle fonti, come ha aggiunto l’assessore, potrebbe riguardare anche il laghetto dei cigni alla Lizza.
“Anche a seguito di questa sollecitazione – ha concluso – abbiamo deciso di inserire la “Fonte Serena” tra quelle che saranno oggetto di specifiche installazioni di targhe a finalità turistiche”.
La consigliera Becchi ha apprezzato “il riconoscimento dell’assessore sull’utilità dell’interrogazione, che serve da stimolo alla valorizzazione della Fonte” ma ha espresso “una soddisfazione minore per la ricorrente giustificazione sulla mancanza di risorse e personale nello svolgimento dei servizi per la città”. In conclusione, ha auspicato che “l’eventuale apporto di SEI Toscana non si manifesti in modalità anomale come quando, lo scorso 16 agosto, ho avuto modo di fotografare un loro veicolo posteggiato proprio davanti alla Fonte per inibirne l’accesso”.
6) IL SOCIAL NETWORK FACEBOOK ANIMA IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE
Il sindaco Valentini ha risposto all’interrogazione di Laura Sabatini sulle presunte offese rivolte al consigliere Pinassi
Il social network Facebook ha animato il dibattito consiliare con l’interrogazione presentata nella seduta odierna dal gruppo consiliare Laura Sabatini e Alessandro Trapassi, da Pietro Staderini (Sena Civitas), Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese), Mauro Aurigi (Siena 5 Stelle), Marco Falorni (Impegno per Siena), Enrico Tucci (Cittadini di Siena), Massimo Bianchini e Andrea Corsi (L’Alternativa).
La consigliera Sabatini ha fatto riferimento “all’offesa arrecata, nello scorso mese di luglio, dal sindaco Valentini al consigliere Pinassi su Facebook, definendolo “ignorante patentato”: epiteto che offende ogni consigliere comunale nell’esercizio delle sue funzioni”. “Ai sensi del dettato costituzionale – ha aggiunto Sabatini – il consigliere Pinassi gode del diritto di espressione del pensiero, come ogni libero cittadino, e può esercitare il suo ruolo di consigliere comunale, essendo stato democraticamente eletto. Un incarico che richiede un lavoro di analisi e approfondimento della grave situazione della città e delle sue cause”.
Sabatini ha quindi chiesto al sindaco “se ritenga corretto ed educato rivolgersi in questi termini a un consigliere comunale su un medium di portata mondiale come Facebook e se intenda presentare pubbliche scuse a Pinassi, in questa sede e per mezzo stampa, per la volgare e offensiva dichiarazione”.
Il sindaco Bruno Valentini ha risposto che “come si legge su ogni vocabolario, ignoranza è la condizione di chi non conosce in modo adeguato un fatto o un oggetto. Il termine indica quindi la mancanza di sapere, in generale o su un fatto specifico”.
Valentini ha poi illustrato all’aula due circostanze nelle quali “in modo patente il consigliere Pinassi ha ritirato i propri commenti sulla propria bacheca personale di Facebook per la loro stessa mancanza di attendibilità e veridicità. Sia quando sosteneva che accompagnando il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, in una visita a Palazzo Pubblico, toglievo il lavoro alle guide turistiche locali sia quando ha confuso uno scherzo dei goliardi senesi nella zona di San Prospero per un’operazione di messa a pagamento da parte di Siena Parcheggi”.
“Nel caso in oggetto – ha concluso il sindaco – ho utilizzato il termine “ignorante patentato” nel significato originario della lingua italiana e non in senso offensivo o dispregiativo come mi sembra adombrare l’interrogazione”.
La consigliera Sabatini ha ribattuto che “le due circostanze riportate dal sindaco non riguardano né l’interrogazione né il mio giudizio”. Poi, stigmatizzando “gli eccessi di un sistema di comunicazione che non mi piace”, ha sottolineato come “un certo linguaggio denoti una cultura radicata: come ha scritto recentemente anche Lidia Menapace, le parole possono ferire più delle armi fino ad arrivare alla sopraffazione e il ricorso alla violenza verbale è sinonimo di mancanza di argomentazione politica”. “Proprio domenica scorsa – ha concluso – ho letto una dichiarazione del sindaco su un quotidiano senese, nella quale, a seguito di un episodio di contestazione nei confronti di un politico locale, esortava a condannare la violenza verbale senza alcun tentennamento. Credo che questo principio debba valere sempre e per tutti. L’articolo 3 della Costituzione, sindaco, lo tenga bene a mente”.
5) IL SINDACO VALENTINI: “LA GARA PER I SERVIZI AVVIA LA COMPARTECIPAZIONE DEI PRIVATI NELLA GESTIONE DEL SANTA MARIA DELLA SCALA”
Il primo cittadino ha risposto all’interrogazione presentata da Laura Sabatini
Nella seduta consiliare dello scorso 12 luglio, il gruppo consiliare Laura Sabatini e Alessandro Trapassi, Pietro Staderini (Sena Civitas) e Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese) hanno presentato un’interrogazione urgente sul bando di gara per l’affidamento dei servizi generali del Santa Maria della Scala. Alcuni dei quesiti posti furono trattati in quella stessa seduta, in quanto ne era stata riconosciuta la sussistenza del carattere d’urgenza, mentre gli altri, che furono rimandati, sono stati discussi oggi nella sessione ordinaria delle interrogazioni.
Facendo riferimento all’esposto di opposizione alla gara inviato all’Autorità Anticorruzione (Anac) dalla società “MondoMostre” di Roma, Sabatini ha ribadito come questo “sia un colosso di gestione museale, specializzato nella promozione di eventi e forte di esperienze con i più importanti musei a livello internazionale” e ha riportato alcuni degli elementi contestati: “Irregolarità sul valore di gara complessivo, che non teneva conto dei singoli servizi; la ristrettezza dei requisiti di ammissione; i criteri di valutazione che risultano eccessivamente generici; mancanza di forme di pubblicità adeguate per garantire trasparenza e par condicio; la mancata proroga del termine per la presentazione delle offerte, pur essendoci l’obbligo per l’Amministrazione a fronte dei chiarimenti richiesti”. La consigliera ha quindi chiesto al sindaco “di chiarire quale tipo di procedura amministrativa sia stata adottata; quale la ricaduta sul rilancio e sulla gestione del Santa Maria della Scala; di fornire chiarimenti per evitare ulteriori mortificazioni alla città e ai suoi prestigiosi monumenti”.
Il sindaco Bruno Valentini ha informato che la gara per l’affidamento dei servizi del Santa Maria della Scala è stata aggiudicata, in via provvisoria, il 2 agosto scorso al costituendo raggruppamento temporaneo d’impresa composto da Opera Laboratori Fiorentini, CNS-Consorzio Nazionale Servizi, Consorzio Arte’m Net, Incoming Liguria e Dolcezze Savini. Una volta espletate le verifiche di legge sui requisiti dichiarati in sede di gara, l’Amministrazione procederà all’affidamento definitivo che, sulla base dei tempi delle stesse da parte degli organi preposti (Prefetture), avverrà nei prossimi giorni. Eventuali ricorsi da parte degli altri due raggruppamenti partecipanti potranno essere presentati nei 35 giorni successivi all’affidamento definitivo.
“L’Amministrazione comunale non ha mai ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte di Anac – ha specificato Valentini – sugli esposti relativi alla gara del Santa Maria. Come già puntualizzato in altre occasioni, riteniamo che siano privi di fondamento i rilievi mossi dalla società “MondoMostre” nella nota informativa da essa inviata, tramite il proprio studio legale e fuori dalla procedura prevista dal bando, il 28 giugno scorso. Va altresì precisato che “MondoMostre”, non avendo partecipato alla gara, non può presentare alcun ricorso”.
“Attraverso la gara – ha proseguito – è possibile attuare uno dei prioritari indirizzi assegnati dal Consiglio comunale alla Giunta: ovvero, avviare un processo di compartecipazione dei privati nella gestione del Santa Maria della Scala. Inoltre, il complesso museale potrà anche dotarsi di: un sistema di comunicazione efficiente e costante; migliori apparati visivi e tecnologici a supporto dei visitatori; una più efficiente manutenzione e pulizia degli spazi museali; un servizio di bigliettazione anche in remoto e on line, moderno e efficiente; maggiore visibilità a livello nazionale e internazionale. Potrà inoltre gestire e rendere operativo l’ostello recentemente realizzato e di prossima inaugurazione. Il tutto mantenendo la governance del Comune sul complesso museale, sia sotto il profilo gestionale sia sotto quello artistico e culturale”.
Valentini ha aggiunto che tutto questo consentirà di rafforzare il processo già iniziato lo scorso anno con il primo breve esperimento di affidamento di servizi e proseguito con la selezione e l’insediamento del direttore del complesso museale. “Il trend positivo di crescita dei visitatori iniziato nel 2014 – ha sottolineato – è in ulteriore aumento: nei primi 8 mesi del 2016 abbiamo registrato un +13,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, anche grazie alla qualità delle proposte culturali delle mostre di Francesco Clemente, di Tommaso Fiscaletti e della collezione AgiVerona, oltre alla collaborazione con il Chigiana Festival. Iniziative che hanno permesso di ottenere un ritorno molto soddisfacente anche sulla stampa nazionale di settore e su prestigiosi quotidiani e settimanali”.
Il sindaco ha ricordato che, sul fronte tecnico-strutturale, è stato avviato il processo di adeguamento antincendio e sicurezza di una porzione del IV livello del Santa Maria della Scala e di Palazzo Squarcialupi “che non solo consentirà la riapertura di quest’ultimo, ma anche l’incremento della capienza del complesso: dalle attuali 180 unità in contemporanea a 650, che potranno diventare 1900, nel 2018, con il completamento dell’intervento sul quarto livello”.
La consigliera Sabatini ha espresso il proprio compiacimento per quanto affermato dal sindaco circa l’incremento delle visite al complesso museale e ha domandato “quanti di questi maggiori introiti incassati, circa 100mila euro come ha detto il sindaco, vadano al Comune, in modo che si possa procedere agli interventi di adeguamento strutturale richiesti affinché il Santa Maria della Scala possa essere accreditato tra i musei di rilevanza regionale, visto che non ha ancora ottenuto il riconoscimento della Regione Toscana”.
“Rispetto all’oggetto dell’interrogazione – ha concluso – prendiamo atto che il sindaco non sa niente del ricorso, che comunque ci risulta essere stato presentato ad Anac dalla società “MondoMostre””.
4) LA SOSTA DEGLI AUTOBUS IN VIALE BRACCI NELL’INTERROGAZIONE
DI GIUSEPPE GIORDANO
L’assessore Stefano Maggi: “Effettueremo controlli per verificare il rispetto delle disposizioni impartite all’azienda”
Ad alcuni mesi da un’analoga interrogazione sullo stesso tema, sostenendo che “nulla è cambiato rispetto a quanto già segnalato quasi 10 mesi fa “, Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese) è tornato a chiedere informazioni sulla sosta degli autobus in viale Bracci.
Il consigliere, facendo riferimento alle corse giornaliere utilizzate dagli operatori sanitari per recarsi al Policlinico Le Scotte, ha ulteriormente segnalato “la sosta a motore acceso di tali veicoli, per durate di almeno 10/15 minuti, in corsia di decelerazione e fuori dalle apposite aree di stazionamento, con i conseguenti pericoli per la circolazione ed evidente peggioramento della qualità dell’aria. Tra l’altro nella zona tra Malizia e via De Bosis che, alla fine dello scorso dicembre, ha raggiunto livelli allarmanti di inquinamento per l’eccessiva presenza di polveri sottili come il particolato”.
Giordano ha ricordato anche come “l’assessore alla mobilità, Stefano Maggi, e il Servizio Traffico, Mobilità e Trasporti del Comune si fossero attivati nei confronti di Tiemme, chiedendo una pronta soluzione alla situazione segnalata e riscontrando, nello scorso mese di febbraio, la disponibilità della società gestrice del servizio di trasporto pubblico locale a far sostare in autostazione e a motore spento gli autobus in oggetto”.
Richiamando come “detto stazionamento violi il Codice della Strada sulla sosta”, nonché la presenza del terminal bus di viale Lombardi “nel quale potrebbero stazionare questi mezzi”, ha chiesto all’Amministrazione “quali iniziative intende porre in essere per risolvere il problema segnalato”.
L’assessore Stefano Maggi ha ribadito “di aver impartito precise disposizioni a Tiemme affinché la sosta in viale Bracci avvenga a motore spento. E l’azienda, recependole, ha prodotto e rivolto un ordine di servizio agli autisti in tal senso”. Dopo aver precisato che le corse giornaliere interessate al trasporto del personale sanitario delle Scotte sono tre (alle ore 7, 14 e 21), l’assessore ha specificato che “con l’apertura dell’autostazione di viale Lombardi, la sosta dovrebbe interessare solo la corsa delle 14: in quella fascia oraria il terminal bus è al completo con le autolinee extraurbane”.
In conclusione, Maggi ha affermato che “sia da parte dell’Amministrazione comunale sia da parte dell’azienda saranno effettuati controlli tesi a sanzionare gli eventuali comportamenti difformi degli autisti rispetto agli ordini di servizio. Per risolvere la situazione i vigili urbani effettueranno controlli mirati tesi a sanzionare gli autisti che tengono i motori accesi”.
Il consigliere Giuseppe Giordano si è dichiarato parzialmente sodisfatto per la risposta ricevuta dall’assessore perché, “nonostante abbia dimostrato attenzione al problema evidenziato, sussiste comunque una violazione alle norme del Codice stradale. E’ un problema oggettivo. In quella zona non possono sostare autobus. Spero, quindi, che venga trovata una soluzione definitiva, e che, nell’immediatezza, si ottenga almeno lo spengimento dei motori durante i minuti di sosta”.
3) L’ASSESSORE MAZZINI RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DI BRUTTINI SULLA CONCESSIONE DEGLI SPAZI DELLA FORTEZZA MEDICEA
La concessione degli spazi della Fortezza e il ruolo della Commissione consiliare deputata all’esame delle relative richieste di uso ha costituito il tema dell’interrogazione presentata, nella seduta odierna, da Massimiliano Bruttini (PD).
Bruttini ha ricordato la composizione della Commissione, con quattro consiglieri comunali e il sindaco che la presiede, chiamata a esaminare annualmente le proposte e le manifestazioni da ospitare in Fortezza in base allo specifico Regolamento deliberato nel 1986 e aggiornato nel 1998.
“La competenza delle autorizzazioni è demandata alla giunta – ha sostenuto il consigliere – che dovrebbe avvalersi dell’esame preventivo della Commissione, la quale ha facoltà di proporre eventuali rifiuti alle proposte non ritenute congrue o riduzioni degli spazi richiesti. Ma nel corso dell’anno sono state assunte determinazioni senza che le istanze le siano state preventivamente sottoposte, o comunque con tempistiche non opportune. Come nel caso della decisione di utilizzare la Fortezza per celebrare matrimoni civili, oppure per l’evento sponsorizzato da una nota casa automobilistica o, ancora, l’allestimento di una mostra proposta dall’ordine degli Architetti di Siena”. “Per questo – ha concluso – chiedo le motivazioni della mancata espressione preventiva della Commissione, le cui competenze e il cui operato meriterebbero di essere parificato a quelli delle altre commissioni”.
L’assessore Paolo Mazzini, Presidente della Commissione per l’uso della Fortezza, ha informato che il concessionario individuato a seguito della procedura concorsuale ha rimesso in sede di gara, come richiesto dall’apposito avviso, un progetto di massima degli eventi e delle iniziative culturali e ricreative da realizzare all’interno dello spazio concesso e della tensostruttura proposta.
“Il progetto prevede una serie di attività diversificate, da realizzare nei diversi periodi dell’anno, nei diversi giorni della settimana e nelle diverse ore del giorno, destinate a un pubblico eterogeneo così da rispondere a esigenze diverse. Il progetto è stato oggetto di valutazione e di favorevole apprezzamento da parte della Commissione di gara e dovrà essere comunque sviluppato a livello di dettaglio prima dell’inizio delle attività. Esiste pertanto una programmazione, vincolante per il concessionario, che potrà essere oggetto di implementazione a seguito di accordo con l’Amministrazione”.
Mazzini ha aggiunto che, nella redazione del programma definitivo, sarà cura delle competenti strutture impartire tutte le prescrizioni necessarie a garantire il rispetto della normativa.
Nel merito del progetto esecutivo della tensostruttura, redatto dal concessionario dopo l’aggiudicazione, Mazzini ha specificato che ” ha ricevuto il parere positivo del competente ufficio tecnico e della Sovrintendenza, soggetti preposti a valutare il rispetto di tutte le disposizioni tecniche applicabili. Sarà pertanto compito delle competenti strutture effettuare tutte le valutazioni necessarie e impartire le opportune prescrizioni”.
Il Consigliere Massimiliano Bruttini si è dichiarato parzialmente soddisfatto della risposta perché, come ha evidenziato: “dato che la Commissione è costituita da consiglieri comunali questa dovrebbe essere maggiormente coinvolta nelle scelte e nelle progettualità che interessano la Fortezza Medicea”.
2) IL SINDACO VALENTINI: “NON E’ DI COMPETENZA COMUNALE IL CAMBIO DELLA SEDE DEL COMANDO DEI CARABINIERI”
Le sorti della sede del Comando provinciale dei Carabinieri sono state oggetto dell’interrogazione presentata nella seduta consiliare odierna da Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese). Il consigliere ha fatto riferimento alle “voci che ipotizzano un futuro trasferimento dell’Arma da viale Bracci ai locali di via della Stufa secca che ospitano la Banca d’Italia e che dovrebbero presto liberarsi a seguito di una riorganizzazione dell’istituto”.
Giordano, richiamando la recente visita a Siena del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il consigliere ha domandato al sindaco “se in tale circostanza sia stata affrontata la questione di detto trasferimento”, e di riferire circa “le notizie in suo possesso sui tempi e la destinazione del Comando provinciale dell’Arma e a quanto ammonta il canone di affitto annuo per l’attuale sede di Largo Salvo D’Acquisto”, oltre che di esprimere la propria posizione sulla vicenda.
“La questione del trasferimento – ha risposto il sindaco Bruno Valentini – non rientra nella sfera di competenza dell’amministrazione comunale, anche se esprimo il mio personale gradimento per lo spostamento della sede in un luogo più vicino al centro storico e ad alta intensità di popolazione. Mentre per quanto concerne l’ammontare del canone di affitto non abbiamo ricevuto risposta in merito da parte dell’Arma dei carabinieri”.
Giordano, nel dichiararsi insoddisfatto per la risposta ricevuta, poiché un sindaco dovrebbe avere almeno la premura di informarsi sulle scelte comunque importanti per la sicurezza della città, ha preso atto del gradimento espresso dal primo cittadino per lo spostamento della sede, ed ha informato che provvederà direttamente a chiedere al Comando dei Carabinieri l’ammontare del canone di affitto.
1) SOSTA NEL CENTRO STORICO. QUAL E’ LA POLITICA GENERALE DEL COMUNE?
L’assessore Maggi ha risposto all’interrogazione di Pinassi
La variazione, registratasi negli ultimi mesi all’interno del centro storico, dei posti per la sosta di auto, ciclomotori e motocicli è stata oggi oggetto di interrogazione consiliare da parte di Michele Pinassi (MoVimento 5 Stelle).
Come ha evidenziato il consigliere: “il problema dei posti è molto sentito dai residenti che, per accedere e sostare nel centro, pagano un “bollino” tra i più cari d’Italia; così come è molto sentita la difficoltà di posteggio per chi abitando fuori dalla cinta muraria usa veicoli a due ruote per raggiungere luoghi di lavoro, la contrada o anche solo per scopi ludici”. Ricordando le variazioni attuate di recente dal Comune, in particolare la sostituzione alle Logge del Papa degli stalli per ciclomotori e motocicli con posti riservati ai taxi e la riduzione di spazi auto a S. Spirito “a cui ha fatto seguito una lettera infuriata da parte dei residenti”, ha chiesto se “sono previste ulteriori contrazioni e qual è la politica generale dell’Amministrazione nei confronti della sosta nel centro storico”.
“La realtà – ha risposto l’assessore alla mobilità Stefano Maggi – vede il nostro capoluogo di provincia con il più alto rapporto fra residenti e veicoli posseduti, con 100mila transiti giornalieri. Oltre il doppio dei residenti, ai quali vanno aggiunti quelli dei ciclomotori e motocicli. Una premessa doverosa alla quale aggiungere che la riqualificazione urbanistica delle Logge del Papa è stata fortemente voluta dalla Soprintendenza ai beni Ambientali e Architettonici, che considera questo spazio tra i più pregevoli del centro storico”. “Da tener presente – ha proseguito – che per quanto riguarda i bollini venduti rispetto ai posti auto, da una ricognizione effettuata è risultato che sono inferiori agli stalli, quindi nessuna eccedenza. Mentre, per quanto concerne la sosta dei ciclomotori alle Logge del Papa è stata pressoché riequilibrata con l’istituzione dell’area, a questi dedicata, in via S. Spirito e con l’adeguamento funzionale deli stalli per auto e motorini in Piazza del Mercato e via del Sole dove sono stati tolti quattro posti auto”. Interventi in linea con quanto previsto dal Piano Urbano della Mobilità che vede la creazione di spazi sosta per motorini in varie zone concentrate del centro (dai 10 ai 30 stalli ciascuno), così da eliminare la sosta selvaggia in strade e vicoli che spesso ostruiscono anche l’accesso alle abitazioni. “In futuro il transito dei motorini nella ZTL dovrebbe essere consentiti solo ai residenti di Siena e dei Comuni confinanti, riducendo la domanda di sosta che nei periodi di maggiore affluenza è di circa 1.900 unità”.
“Una delle ultime novità introdotte dalla Giunta – ha concluso – ha riguardato la possibilità di posteggiare nei parcheggi in struttura (Duomo, Il Campo, S. Caterina,
S. Francesco) per i residenti in Ztl in regola con il pagamento del bollino, qualora non trovino posto nelle strade limitrofe alla propria abitazione”.
Nella replica Michele Pinassi, pur condividendo le misure adottate per limitare la sosta selvaggia dei motorini ha ribadito che questi rappresentano una valida alternativa a fronte dell’uso delle auto “spesso con un solo passeggero a bordo e degli stessi mezzi pubblici, troppo cari e che comportano un dispendio di tempo troppo lungo nelle percorrenze”.