, la band romana che a tre anni dal suo disco d’esordio porta sul palco di Chianciano il suo nuovo album intitolato “Arvo”.
Rispetto al lavoro precedente, le trame acustiche si sono fatte più elettriche e nervose, senza perdere però quella raffinatezza che ha sempre caratterizzato il suono dei Mamavegas. Un disco intimo, composto da dieci tracce in cui folk, rock, indie, pop e psichedelia si fondono creando un continuum sonoro avvolgente, con testi che raccontano storie e stati d’animo personali e con l’elemento acquatico filo conduttore di tutto il concept (dall’illustrazione di copertina, al titolo, ai brani).
“Arvo” è un luogo reale ma che potrebbe essere anche solo immaginato, falso, costruito e che parte da un paradosso: quello della natura “imposta alla natura”, quasi una “violenza” nei confronti della natura stessa, per riflettere sulle incongruenze che caratterizzano la nostra vita. “Arvo” è quindi un rifugio reale (dai problemi, dalle ansie e dal cemento), ma anche illusorio. Una suggestione, una finzione di ciò che è naturale.
In apertura anche le band locali Musicphobia e The Occasional Band, scelte fra più di 60 proposte giunte alla direzione artistica nei mesi scorsi.
Specialità enogatroniche a Km Zero, 200 volontari e attenzione alle tematiche sociali
Al titolo “festa della musica” quest’anno si aggiunge il sottotitolo “selvaggina in tavola”. L’idea è quella di valorizzare al massimo l’istituzione del Comitato Chiancianese E20 composto da delegati di Collettivo Fabrica che da 9 anni organizzano il Festival e Arci caccia che cura il profilo enogastrnomico della rassegna, per un evento che promuove musica e i migliori sapori della cucina toscana, con attenzione all’ambiente (piatti ceramiche, bicchieri di vetro e posate in ferro).
Quest’anno i volontari che collaborano al festival sono più di 200, una cifra record per un festival indipendente e svincolato da logiche commerciali.
Tra le collaborazioni da segnalare c’è certamente quella con No Dump, una giovane realtà fiorentina di architetti e designer che ha allestito uno spazio creativo realizzato con materiali di riciclo in linea con le prerogative del festival.