Testi come “Il marito in galera”, “E la mi’ mamma”, “Il lamento della sposa” o “La Malcontenta” non lasciano dubbi sullo stato d’animo di delusione e rivolta che già serpeggiava fra le nostre progenitrici, in tempi non sospetti di femminismo. Per contro ci sono altre numerose testimonianze di donne che “amavano troppo”, ovvero di quelle che per amore finivano per morirci, come “La povera Lina”, o la malatina che implora la mamma di farle “La pappa”.
Ci sono poi quelle che sono in attesa, perché il moroso è via da qualche parte, come il marinaio de “Il porto di Livorno”, o l’amante di “E lo mio amore è andato a soggiornare”, o il pastore emigrante nell’allora amara “Maremma”. Ma non mancano le donne vincenti, le scanzonate, quelle che garbatamente sbeffeggiano i fidanzatini, come nei leggiadri “Stornelli mugellani” (“L’amore è come l’ellera”) o nei più beffardi “Stornelli toscani” (“Peschi fiorenti”), o nella spassosa “Ti dissi di vienire”. Per non parlare poi di quelle che spudoratamente tradiscono, come in “Ninna nanna storia”, magari non dimenticandosi di farsi pure lasciare qualche spicciolo…
Insomma un bel campionario di personaggi femminili dell’antica tradizione toscana che vale proprio la pena di riscoprire, sia per l’originalità dei testi, che per la bellezza delle melodie e per le diverse vocalità.
Giulio Clementi (fisarmonica) e Susy Bellucci (voce), mercoledì 24 giugno, ore 19.30, Orto de’ Pecci, Siena. Ore 19,30 aperitivo e stuzzichini con ciaccini aromatizzati e prosecco, ore 20 spettacolo, ore 21 cena.