Alle ore 16 Jhumpa Lahiri incontrerà nell’Aula Magna gli studenti dell’Università per Stranieri di Siena con i quali parlerà di forme e temi della sua scrittura in inglese e in italiano. L’incontro sarà coordinato dalla professoresa Daniela Brogi.
Alle ore 18 inizierà la cerimonia per il conferimento della laurea honoris causa. E’ previsto un intervento di Mario Giro, sottosegretario del Ministero agli Affari Esteri, con delega alla promozione culturale e linguistica. La laudatio sarà tenuta dalla professoressa Tiziana De Rogatis.
Sarà possibile seguire l’incontro con gli studenti e la cerimonia di conferimento della laurea anche in streaming alla pagina degli eventi live dell’Università per Stranieri.
La scrittura di Jhumpa Lahiri è scandita dal ritmo della metamorfosi. Il cambiamento è il passaggio, al tempo stesso liberatorio e doloroso, attraverso il quale i suoi personaggi – quasi sempre indiani immigrati in America tra gli anni Sessanta e la nostra contemporaneità – si protendono verso una nuova vita, indossano abiti diversi, adottano un’altra lingua e altri nomi. La trasformazione è il segno del tempo, che si imprime ovunque: negli abiti, nelle rughe, negli oggetti, nei cibi, nei paesaggi. Il mutamento mostra sempre il suo duplice volto: esso emerge nella solitudine delle relazioni familiari e nella nostalgia per la propria origine, ma anche nell’epos coraggioso del trapianto in America, nella capacità di assumere un nuovo punto di vista.
Per Jhumpa Lahiri, infine, la metamorfosi è l’amore verso la lingua italiana. Il bisogno insopprimibile di parlare leggere scrivere nella nostra lingua l’ha portata a stabilirsi, tre anni fa, in Italia. L’incontro con questa “lingua del desiderio” – raccontato nel diario In altre parole (Guanda, Milano, 2015) – ha modificato e arricchito il suo rapporto con le “lingue del destino” familiare e sociale: il bengalese e l’inglese.
La metamorfosi è la cifra della nostra modernità liquida. È un orizzonte complesso nel quale le nostre vite si stanno già collocando.