Sono già pronti per iniziare il loro viaggio alla scoperta di frantoi, cantine, museo della tradizione contadina. Sono 600 ragazzi delle scuole primarie e delle scuole medie di tutta la provincia. E da questo mese di novembre in classe studieranno “La Fattoria degli Studenti” per arrivare poi in primavera ad andare fuori e misurarsi con le cantine vere e proprie, frontoi ecc… Tutto questo per imparare come si fanno vino, pane e altri prodotti della nostra terra.
E’ iniziativa l’undicesima edizione del progetto Fattoria degli Studenti. Nata da una proposta della CIA di Siena, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Città del Vino e con il patrocinio della Regione Toscana, ha visto avuto negli anni il patrocinio dei comuni di Siena, Castellina, Poggibonsi e Colle val d Elsa. Tutto il progetto ha come partner la Cantina Colline del Chianti di Poggibonsi.
Quest’anno parteciperanno le scuole primarie di Buonconvento, Castellina in Chianti, Asciano, Arbia, Pianella, Monteriggioni, Buonconvento e San Quirico d’Orcia. Per quanto riguarda la scuole medie ci saranno quelle di Chiusi. Un totale, come detto, di circa 600 studenti. Come nelle altre edizioni, grande protagonista in classe con i ragazzi sarà Giuseppe Semboloni, imprenditore agricolo di Geggiano, storico presidente della Cantina Sociale di Geggiano, poeta e scrittore, oggi socio della Cantina Colline del Chianti.
“Proseguiamo il nostro impegno nel far conoscere alle nuove generazioni le ricchezze del nostro mondo rurale e i saperi che qui sono radicati – dice Malcolm Leanza, presidente della Cantina Colline del Chianti di Poggibonsi – Sono la storia e l’esperienza diretta che determinano la suggestione di questo progetto per arrivare a far crescere la curiosità nei ragazzi, ma anche le competenze sul mondo della ruralità”.
“L’edizione di quest’anno – conclude Achille Prostamo, coordinatore del progetto – riconferma l’interesse e la sensibilità delle scuole nel portare avanti il progetto e sottolinea ancora una volta la piena partecipazione delle aziende locali. Faremo lezioni dimostrative in classe, laboratori in azienda, visite guidate all’aria aperta. Insomma, ancora una volta dimostreremo quanto bello e utile sia trasmettere ai giovani la “cultura contadina” che porta a saper distinguere un olivo da un diverso tipo di vite, una gallina da un’oca, un pomodoro da un peperone, il latte da una scatola di cartone”.
“Confrontarsi con i ragazzi, illustrare loro il nostro lavoro, spiegare come cresce la vite e come nasce il vino – fa notare Giuseppe Semboloni – vuol dire portare il nostro sapere in classe e quindi dargli una continuità di generazione in generazione”.