“Siamo orgogliosi di questa nuova produzione – dice Mike Manchester (socio-fondatore de Le Mura e scopritore del luppolo nella Valle di Follonica) -. Dopo la prima edizione dell’anno scorso, quest’anno abbiamo non solo ottenuto più luppolo, ma abbiamo inoltre tenuti separati i luppoli spontanei da quelli domestici e avviato una collaborazione con i botanici dell’Università di Siena per valutarne la presenza di acidi organici che ne caratterizzano il gusto e le proprietà organolettiche.
Il progetto del luppolo fa parte da ormai tre anni dell’idea di valorizzazione della Valle di Follonica attraverso la fruizione; per questo abbiamo pensato di svilupparlo aumentando il numero e la tipologia di piante. La valle è parte dei territori delle Contrade del Leocorno e della Giraffa, che insieme a noi e al Comune di Siena fanno del loro meglio per la sua conservazione e valorizzazione.
Ma andiamo per ordine. Come alcuni si ricorderanno nel 2017 durante una pulizia, alcuni volontari, soci dell’associazione “Le Mura” hanno trovato diversi esempi di luppolo spontaneo nella Valle di Follonica. Da questa scoperta, e grazie ad una collaborazione molto innovativa, è nata la Birra Le Mura 2018.
La prima novità di quest’anno è l’ampliamento della produzione del luppolo domestico, con l’intento di creare opportunità di valorizzazione della valle che non abbiano un impatto negativo sul delicato ambiente delle valli verdi. Quest’anno 25 nuove piante (donate da un noto produttore di luppolo dell’Amiata) sono state piantate all’inizio della primavera in uno spazio appositamente ripulito da alcuni studenti volontari della Siena Italian Studies che hanno anche creato la struttura di supporto utilizzando il bambù (non autoctono, ma anzi infestante) presente nella valle. Ad agosto abbiamo raccolto 2 kg di luppolo, che abbiamo portato in birrificio, per ottenere la birra che è ormai è pronta!
La Birra Le Mura, creata dal Birrificio Agricolo La Diana è una vera Italian Harvest. È una birra con base di malto pils, quindi molto chiara. Ha 5 gradi alcolici, ha un corpo leggerissimo che lascia spazio all’amaro pungente dei luppoli freschi con sottili note erbacee e floreali unite a un tocco di terroso caratteristica che può essere ottenuta solo con i luppoli freschi.
Inoltre abbiamo cercato di capire meglio le caratteristiche del luppolo spontaneo e l’influenza di quel particolare sito a ridosso delle mura, se il luppolo “ritrovato” è davvero spontaneo oppure se è stato piantato lì in tempi passati quando la valle era coltivata. Per questi possibili analisi abbiamo deciso di isolare le piante autoctone e, per dar loro la possibilità di crescere e fiorire in modo sano, abbiamo piantato dei pali per farle arrampicare. Tutto sotto la guida e grazie alla collaborazione del professor Massimo Nepi dell’Università di Siena. Pare infatti che in questi luppoli antichi siano presenti particolari sostanze “nutraceutiche” di grande interesse per la ricerca biomedica.
Terza novità, dall’ampia produzione di quest’anno è nata l’idea di un mini-concorso per birrai casalinghi a livello nazionale, i così detti Homebrewer, per individuare il modo migliore per utilizzare il luppolo selvatico della Valle come ingrediente della birra. E’ nata la collaborazione tra all’associazione UDB (Unione Degustatori Birre), Wine&Siena per premiare le migliore birre durante l’evento di Wine&Siena a febbraio del 2020. “Non cerchiamo la miglior birra o il miglior birraio, anzi se venissero sei ottime birre sarebbe una cosa incredibile e ideale, ma abbiamo selezionato sei persone che riteniamo le persone più qualificate per fare una sperimentazione per valorizzare il luppolo che nasce in modo spontaneo in mezzo ad un sito UNESCO ovvero dentro le mura di Siena.”