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SIENA

Siena, il Consiglio comunale del 10 aprile 2018

12 Aprile 201826 minuti di lettura
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palazzocomunale650freeIl Consiglio comunale di Siena si è riunito in seduta pubblica martedì 10 aprile, nella Sala del Capitano del Popolo di Palazzo Civico.

Questo l’elenco dei lavori dalla sala consiliare in continuo aggiornamento:

8) CASO WHIRLPOOL: IL SINDACO RISPONDE A UN’INTERROGAZIONE DI LAURA SABATINI SULLA SITUAZIONE OCCUPAZIONALE DELLO STABILIMENTO DI SIENA

Lo stabilimento Whirlpool è stato oggetto di una interrogazione presentata, durante la seduta consiliare di martedì scorso, 10 aprile, da Laura Sabatini e Alessandro Trapassi dell’omonimo gruppo consiliare. Entrando nel merito della questione, Sabatini ha evidenziato che <<il 5 dicembre scorso fu celebrata a Siena, nello stabilimento Whirlpool l’inaugurazione di una nuova linea produttiva di alta qualità>> durante la quale <<furono fatte dichiarazioni di eccellenza e di ruolo strategico da parte dell’Amministratore delegato della Whirlpool di Siena>> e in tale occasione il governatore della Toscana Enrico Rossi fece riferimento al salvataggio <<di circa 400 posti di lavoro>> anche grazie ai 5 milioni di euro stanziati dalla Regione Toscana.

La consigliera ha poi ricordato che <<lo stabilimento opera al 50% del suo potenziale produttivo con contratti di solidarietà con scadenza a fine anno>> i quali una volta scaduti – a fine 2018 – non saranno più prorogati. Inoltre, <<la nuova linea d’élite (frigoriferi di alta gamma Iconic Fridge Kitchen Aid)>> come riportato nelle dichiarazioni dei rappresentanti sindacali <<sarebbe sì in grado di produrre fino a 15 mila pezzi, ma occuperebbe solo 6-7 persone e non risolverebbe il problema occupazionale>>. Dunque, tenendo conto del piano produttivo stimato a 350 mila pezzi l’anno e che questi bassi volumi <<non sarebbero sufficienti a mantenere l’attuale livello di occupazione senza il sostegno degli ammortizzatori sociali>> aggiungendo, quindi, che <<da quanto predetto, risulta che si genereranno 150-170 esuberi>>.

Ha dunque chiesto al Sindaco di fare chiarezza riguardo <<alle notizie sulla vertenza dello stabilimento>>, <<alle reali intenzioni della multinazionale>>, <<agli interventi fattivi a sostegno dell’occupazione>> e alle modalità con cui <<sono stati spesi i 5 milioni della Regione Toscana>>. Infine, ha domandato al primo cittadino un commento sulle <<prospettive per lo stabilimento di Siena, alla luce della decisione che la multinazionale Brasiliana Embraco ha maturato per la Whirlpool di Riva di Chieri (TO) che il 25 marzo 2018 lascerà definitivamente l’Italia per la Polonia, licenziando 497 persone su 500>>.

<<Ho già risposto a una interrogazione analoga pochi giorni fa e non posso che ripetere gli stessi concetti >> ha risposto il sindaco Bruno Valentini. <<Gli ammortizzatori sociali in essere durano fino al 31 dicembre 2018 e ciò non è accettabile. Non appena insediato il nuovo Governo, dovremo premere sul ministro competente per trovare una soluzione soddisfacente>>. Facendo riferimento agli ultimi incontri intercorsi, in particolare con riferimento all’incontro ufficiale tenutosi a Roma lo scorso 31 gennaio, il sindaco ha spiegato che <<l’azienda ha dichiarato che l’andamento delle proprie performance commerciali non è al livello delle attese rispetto al piano industriale 2015-2018, con conseguenti ricadute su tutti gli stabilimenti della regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa). Whirpool ha confermato che l’impegno è volto allo studio di ipotesi che supportino una maggiore saturazione della capacità produttiva dello stabilimento senese, ma ad oggi non siamo per niente soddisfatti di ciò che è stato realizzato>>. Il Sindaco ha ricordato che la produzione dello stabilimento senese incentrata principalmente sulla produzione di <<congelatori orizzontali, ha sbocchi limitati sul mercato e quindi i risultati non sono in linea con le attese dell’azienda. Da anni abbiamo insistito con Whirpool affinché si utilizzasse la capacità dello stabilimento per la realizzazione di nuovi prodotti, basandosi anche sull’alta efficienza dimostrata finora dalle maestranze>>. In quest’ottica <<era stato presentato un nuovo frigorifero di alta gamma da realizzare a Siena che però, purtroppo, non ha avuto i risultati prospettati>>. E’ perciò <<necessario invertire la linea di tendenza facendo sì che l’azienda prefiguri nuovi programmi, nuovi investimenti e nuovi prodotti>>. Tra i prossimi passi un nuovo incontro per esaminare le azioni da porre in essere dopo il 2018 <<su convocazione del Ministero dello Sviluppo Economico, non appena si sarà insediato il nuovo Governo>>. Il primo cittadino ha proseguito, riportando le parole della Segretaria nazionale Fiom, che ritiene essenziale avviare un confronto sul piano industriale e chiedere al governo ulteriori strumenti di sostegno e, per quanto riguarda l’Amministrazione Comunale, ha dichiarato di rendersi <<disponibile, fin d’ora, non solo a fornire la più ampia collaborazione ma a farsi parte attiva nei confronti del nuovo Ministro non appena sarà nominato>>. In conclusione, Bruno Valentini ha ribadito che <<l’azienda continua a essere rassicurante, dicendo che sta cercando di inserire nuovi prodotti all’interno dello stabilimento ma ad oggi queste sono soltanto promesse. Atteggiamento, questo, che è ancor più insoddisfacente alla luce dello sforzo fatto dalla comunità senese, attraverso la Sansedoni Immobiliare (società partecipata da Fondazione MPS), che prima acquistò la fabbrica di viale Toselli riaffittandola a Whirlpool e poi accettò la rinegoziazione al ribasso dell’affitto, anche su mia personale sollecitazione. Da parte nostra saremo al fianco di lavoratori e sindacati nel reclamare questo ampliamento della produzione che è l’unica strada per difendere un polo importante per i lavoratori diretti e indiretti>>. Le risorse della Regione, ha proseguito il Sindaco, sono servite <<a finanziare due prodotti: in particolare il progetto Chest Freezer che ha ricevuto un finanziamento di 3,8 milioni>> e il progetto Sim Pro , anche se questo stanziamento non è stato interamente erogato>>. La Regione, inoltre, <<ha manifestato la possibilità di cercare anche altri finanziamenti, ma quello che si lamenta>>, ha precisato Bruno Valentini è che << Whirpool non sta dimostrando la volontà di reagire efficacemente>>.

Sabatini si è dichiarata non soddisfatta, in quanto <<il Sindaco si è riservato di rispondere alle domande attingendo alle considerazioni già fatte in sede di interrogazione>>; inoltre, ha lamentato che <<i soldi della Regione non sono stati utilizzati per realizzare un piano organizzativo per la crescita>>. La consigliera ha poi argomentato che <<il rischio, che si presenta anche per lo stabilimento di viale Toselli, è quello di far chiudere una fabbrica, licenziando dei lavoratori che, tra le altre cose, si stanno già dividendo gli stipendi, peraltro ridotti>>. A conclusione della replica, ha incalzato: <<Mi chiedo a chi competa prendersi cura della lotta per l’occupazione, una lotta che in questi periodi nessuno porta avanti>>.


7) L’ASSESSORE MAZZINI FA IL PUNTO SUL PARCHEGGIO DI VIA FRAJESE A COLONNA SAN MARCO

Nel corso della seduta consiliare Alessandro Piccini e Maria Isabella Becchi (Nero su Bianco) ha presentato un’interrogazione in merito al progetto norma “Colonna S. Marco” e specificatamente sul parcheggio di via Frajese. Becchi ha ricordato che il piano di attuazione, approvato con delibera n. 84/2000, prevedeva la realizzazione di una <<serie di interventi tra i quali appartamenti, locali commerciali, locali privati a uso pubblico e un grande parcheggio pubblico interrato di circa 110 posti auto oltre ad aree di sosta pertinenziali con ulteriori 300 posti>>. L’obiettivo del progetto era quello <<di far diventare l’area, strategica in termini di approdo al centro città, e rappresentativa quale ingresso>>. Ripercorrendo l’iter normativo, il consigliere ha precisato che in data 29 luglio 2004 è stata sottoscritta dai lottizzanti e dal Comune una Convenzione in base alla quale quest’ultimo <<si impegnava ad acquisire in proprietà il parcheggio, il cui valore era quantificato sostanzialmente corrispondente agli oneri concessori dovuti e diretto all’assoluzione dei medesimi entro 90 giorni lavorativi dall’avvenuto collaudo>>. Solo a partire dal 2015, decorsi cinque anni dall’ultimazione del sopraindicato parcheggio, il Comune ne ha acquisito la proprietà dichiarandolo conforme ad assolvere la propria funzione pubblica e da quel momento, come precisato da Becchi <<sono trascorsi oltre due anni e mezzo durante i quali è rimasto inutilizzato>>. A fronte di ciò il <<sostanziale stato di abbandono per oltre sette anni ha fatto sì che la pubblica struttura non solo non sia stata adibita alla funzione che gli è propria, ma sia divenuta preda di atti di saccheggio degli impianti elettrici e dei presidi antincendio oltreché soggetta al continuo e costante deterioramento dovuto al mancato utilizzo e manutenzione e luogo di rifugio di senzatetto>>. Tra le problematiche indicate nell’interrogazione anche i danni alle attività commerciali lì presenti e ai cittadini residenti <<sia in termini economici sia di vivibilità>>, le <<effrazioni e furti nelle singole abitazioni private>> che, ha precisato Becchi, sarebbero stati facilitati dalle ampie aree incontrollate del parcheggio, e, infine, i disagi subiti dai singoli acquirenti delle proprietà. Fermo restando, inoltre, che il Comune stesso ha subito un danno dovuto al <<mancato uso del valore equivalente agli oneri di costruzione non corrisposti>>, il consigliere ha chiesto di specificare <<i tempi e i costi con cui l’Amministrazione intende risolvere la questione e le finalità di tale intervento e se è già attivo>>.

L’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Mazzini ha risposto che la storia, ripercorsa nel testo dell’interrogazione, passa in rassegna alcuni lustri di atti della dell’amministrazione, ricordando che <<dopo l’approvazione nel 2000 di un piano di iniziativa privata che prevedeva un parcheggio pubblico di circa 110 posti auto; i successivi Consigli comunali tra il 2003-2004 avevano approvato successivi schemi di Convenzione>>; i lavori, ha proseguito nella ricostruzione, <<si sono conclusi nel 2010, allorquando entro 90 giorni dal collaudo si sarebbe dovuto acquisire in proprietà il parcheggio>>. <<Le cose iniziate non sono state portate avanti>>, ha sottolineato Mazzini, e <<questa Amministrazione ha preso in eredità la vicenda attivando una procedura per l’acquisizione in proprietà dell’immobile>>. Premesso, inoltre, che <<un parcheggio pubblico interrato, presenta delle intrinseche peculiarità>>, ha fatto presente che <<sono stati avviati una serie di confronti con le Società che gestiscono il trasporto pubblico e i parcheggi del Comune, in ordine all’onere complessivo dell’operazione>>. In merito alla questione della fibra ottica, l’assessore ha chiarito che <<per poter gestire il parcheggio e mantenerne lo stato e la sicurezza, è stato previsto il collegamento della fibra ottica per le apparecchiature informatiche (video sorveglianza e controllo degli accessi); e in ordine agli importi necessari, Il Comune ha poi quantificato in alcune decine di migliaia di euro l’ammontare complessivo degli interventi necessari>>. L’assessore ha concluso chiarendo che <<è stato trovato un accordo anche sul modello gestionale da porre in essere prevedendo per luglio i tempi di risoluzione della questione>>.

La consigliera Becchi nella replica ha sottolineato che <<l’assessore ha ripercorso la storia della struttura, dando molte colpe alle amministrazioni precedenti>> e che <<alla fine con poche migliaia di euro il parcheggio sarà funzionante>> e, polemizzando, sulla tempistiche ha aggiunto che <<le elezioni amministrative dovrebbero esserci tutti gli anni per accelerare i lavori>>.


6) ACCOLTA LA MOZIONE SULLA RIORGANIZZAZIONE DEL PET 118 PRESENTATA DAL GRUPPO PD

Accolta la mozione sulla riorganizzazione dell’Emergenza Sanitaria territoriale 118 ASL Sud Est Toscana, presentata oggi da Gianni Guazzi, Rita Petti, Katia Leolini, Simone Vigni, Giulia Periccioli, Massimiliano Bruttini, Federico Nesi, Stefania Bufalini e Gianni Porcellotti (PD).

Guazzi ha puntato l’attenzione sulla normativa nazionale di riferimento e le indicazioni regionali <<per incrementare l’estensione e la capillarità del sistema toscano dell’emergenza così da garantire equità di accesso a tutti i cittadini, in particolare alle patologie tempo-dipendenti>>. È stato ricordato <<il protocollo stipulato tra Asl Toscana Sud Est e AOUS che ha riconosciuto a quest’ultima di essere il centro Hub per il pronto soccorso e centro di riferimento di emergenza-urgenza per la provincia e l’area vasta sud-est per i percorsi diagnostici-terapeutici delle patologie tempo-dipendenti. Così come l’istituzione del Coordinamento regionale delle centrali operative del 118 al quale sono anche attribuite funzioni in merito alla stesura di protocolli comuni e condivisi da applicare su tutto il territorio di riferimento, formulazione di linee guide regionali, monitoraggio dei percorsi diagnostico-terapeutici e dei processi di formazione e aggiornamento del personale, e promozione dell’implementazione di un sistema di gestione del rischio>>. Constatato però che nell’area vasta Sud Est esistono difformità tra le varie zone, alcune delle quali svantaggiate per posizione geografica e densità di popolazione, e per questo da tenere in particolare considerazione <<con l’obiettivo di garantire a tutti i cittadini equità di trattamento e di accesso>>, i consiglieri hanno chiesto l’impegno del sindaco <<affinché sia alla Regione sia alla Direzione dell’Azienda Toscana Sud Est sia evidenziato che la centrale Siena-Grosseto deve ancora trovare un corretto equilibrio e amalgama tra gli operatori prima di poter valutare ulteriori cambiamenti nell’erogazione del servizio. Uniche modifiche auspicabili sono quelle riferite all’implementazione dei servizi e del personale, in particolare quello medico>>. Richiesto, inoltre, di accettare modifiche alle attuali postazioni Pet <<solo dopo aver conosciuto le motivazioni delle proposte di modifica; di avere la dislocazione precisa dei mezzi con personale sanitario a bordo, delle tempistiche di intervento previste dalla normativa per le patologie tempo-dipendenti; in caso di modifiche conseguenti l’introduzione di nuove tecnologie avere la certezza che queste siano state acquistate e che il personale dipendente o volontario sia in grado di usarle>>.

Il testo, tramite un emendamento presentato dal consigliere Ivano Da Frassini (PD), impegna il sindaco anche ad accettare modifiche alle attuali postazioni Pet solo dopo <<essere stato informato e facendosi parte attiva e propositiva nell’accordo con il volontariato riguardante i compiti e gli impegni a questi richiesto>>.

Il primo cittadino inoltre <<dovrà anche verificare che il lavoro di coordinamento del tavolo regionale tenga in considerazione le peculiarità e diversità tra i vari territori in modo da assicurare equità di accesso alle prestazioni, e, infine sollecitare la Regione per aumentare il numero dei medici con formazione specialistica in emergenza>>.


5) IN CONSIGLIO COMUNALE MICHELE PINASSI HA CHIESTO INFORMAZIONI SULL’ACQUISTO DI MATERIALE AL DI FUORI DELLA CONVENZIONE CONSIP

Durante la seduta consiliare odierna è stata discussa l’interrogazione a firma del consigliere Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) riguardante la dotazione tecnologica dell’amministrazione. Il consigliere ha chiesto chiarimenti su un atto dirigenziale riguardante l’acquisto di due smartphone, un tablet e un pc portatile <<per rendere operativo il sistema di messaggistica da mobile sia per la comunicazione per la protezione civile in via d’urgenza, sia per la comunicazione social in occasione degli eventi>>. Citando le motivazioni contenute nell’atto del servizio turismo e comunicazione, con cui vengono stanziati circa 5 mila euro, ha ricordato i diversi capitoli di bilancio da cui sono state attinte le risorse, e che per l’acquisto di <<terminali di telefonia mobile>> è disponibile <<la Convenzione Consip Telefonia Mobile 6>>. Per questi motivi ha chiesto perché <<è stato preferito comprare fuori dalla Convenzione Consip>>, <<a chi sono stati assegnati tali dispositivi e per quale specifico utilizzo>>. Pinassi ha poi posto l’accento sulle spese, per sapere se si ritiene <<corretta l’imputazione dei costi>>, e <<oculata la decisione di acquistare tali dispositivi per gli scopi indicato nell’atto>>.

A rispondere è stato l’assessore ai Sistemi informativi, Paolo Mazzini. <<Ormai viviamo in una società dominata dalla comunicazione visiva. Con l’avvento del digitale e dell’innovazione tecnologica si è verificata la crescita esponenziale delle quantità di informazioni reperibili in rete, soprattutto sotto forma di immagini>>. Per questa ragione <<durante questo mandato amministrativo la comunicazione in generale, e quindi non solo quella istituzionale, si è dovuta adeguare a tali orientamenti, al fine di riuscire a mantenere costante il necessario contatto comunicativo con i propri utenti di riferimento>>. Come ha detto Mazzini: <<ovviamente, per gestire tutto questo occorrevano, e occorrono, appositi strumenti o dispositivi di cui purtroppo il servizio comunicazione era completamente sprovvisto>>. A determinare la necessità di acquisto anche il fatto che <<fino a poco fa, gli addetti coinvolti nelle campagne di comunicazione, nelle attività web e social communication, nel seguire eventi o rassegne in tempo reale, si sono trovati ad operare con mezzi non propriamente idonei a tali attività, per la produzione di immagini e video, necessarie per una comunicazione e attività di marketing in modalità off line e on line>>, tanto che <<frequentemente sono stati utilizzati i mezzi propri degli addetti>>. Grazie all’acquisto dei dispositivi si è venuti incontro anche alla necessità <<di ridurre gli affidamenti esterni per reperire immagini e video, contenuti digitali ed attività di editing>>. Nella risposta Mazzini ha inoltre sottolineato che <<le attrezzatture oggetto dell’interrogazione, così come tutte le altre in dotazione, non hanno un’assegnazione ad personam ma al Servizio, venendo quindi utilizzate da chi si trova a svolgere materialmente operazioni, interventi e attività afferenti le proprie funzioni >>. Per quanto riguarda la procedura di affidamento, è stato infine spiegato che <<è stata utilizzata una sponsorizzazione concessa per tali scopi, che l’importo economico era molto lontano dalla soglia prevista dall’art. 36 del Codice degli Appalti, sono state invitate a partecipare 27 ditte, sparse nell’intero territorio nazionale, e l’aggiudicazione è avvenuta semplicemente secondo il principio dell’offerta economica più vantaggiosa>>.

Pinassi nella replica ha sottolineato che <<per rispondere alle necessità evidenziate dall’assessore, si possono acquistare prodotti che hanno costi più ridotti>> e che <<attraverso l’utilizzo della Convenzione Consip quegli stessi strumenti erano acquistabili a 4,4 euro mensili cadauno>>. Per queste ragioni Pinassi si è detto <<del tutto insoddisfatto della risposta>>.


4) IN CONSIGLIO COMUNALE MICHELE PINASSI HA CHIESTO INFORMAZIONI SULL’ACQUISTO DI MATERIALE AL DI FUORI DELLA CONVENZIONE CONSIP

Durante la seduta consiliare odierna è stata discussa l’interrogazione a firma del consigliere Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) riguardante la dotazione tecnologica dell’amministrazione. Il consigliere ha chiesto chiarimenti su un atto dirigenziale riguardante l’acquisto di due smartphone, un tablet e un pc portatile <<per rendere operativo il sistema di messaggistica da mobile sia per la comunicazione per la protezione civile in via d’urgenza, sia per la comunicazione social in occasione degli eventi>>. Citando le motivazioni contenute nell’atto del servizio turismo e comunicazione, con cui vengono stanziati circa 5 mila euro, ha ricordato i diversi capitoli di bilancio da cui sono state attinte le risorse, e che per l’acquisto di <<terminali di telefonia mobile>> è disponibile <<la Convenzione Consip Telefonia Mobile 6>>. Per questi motivi ha chiesto perché <<è stato preferito comprare fuori dalla Convenzione Consip>>, <<a chi sono stati assegnati tali dispositivi e per quale specifico utilizzo>>. Pinassi ha poi posto l’accento sulle spese, per sapere se si ritiene <<corretta l’imputazione dei costi>>, e <<oculata la decisione di acquistare tali dispositivi per gli scopi indicato nell’atto>>.

A rispondere è stato l’assessore ai Sistemi informativi, Paolo Mazzini. <<Ormai viviamo in una società dominata dalla comunicazione visiva. Con l’avvento del digitale e dell’innovazione tecnologica si è verificata la crescita esponenziale delle quantità di informazioni reperibili in rete, soprattutto sotto forma di immagini>>. Per questa ragione <<durante questo mandato amministrativo la comunicazione in generale, e quindi non solo quella istituzionale, si è dovuta adeguare a tali orientamenti, al fine di riuscire a mantenere costante il necessario contatto comunicativo con i propri utenti di riferimento>>. Come ha detto Mazzini: <<ovviamente, per gestire tutto questo occorrevano, e occorrono, appositi strumenti o dispositivi di cui purtroppo il servizio comunicazione era completamente sprovvisto>>. A determinare la necessità di acquisto anche il fatto che <<fino a poco fa, gli addetti coinvolti nelle campagne di comunicazione, nelle attività web e social communication, nel seguire eventi o rassegne in tempo reale, si sono trovati ad operare con mezzi non propriamente idonei a tali attività, per la produzione di immagini e video, necessarie per una comunicazione e attività di marketing in modalità off line e on line>>, tanto che <<frequentemente sono stati utilizzati i mezzi propri degli addetti>>. Grazie all’acquisto dei dispositivi si è venuti incontro anche alla necessità <<di ridurre gli affidamenti esterni per reperire immagini e video, contenuti digitali ed attività di editing>>. Nella risposta Mazzini ha inoltre sottolineato che <<le attrezzatture oggetto dell’interrogazione, così come tutte le altre in dotazione, non hanno un’assegnazione ad personam ma al Servizio, venendo quindi utilizzate da chi si trova a svolgere materialmente operazioni, interventi e attività afferenti le proprie funzioni >>. Per quanto riguarda la procedura di affidamento, è stato infine spiegato che <<è stata utilizzata una sponsorizzazione concessa per tali scopi, che l’importo economico era molto lontano dalla soglia prevista dall’art. 36 del Codice degli Appalti, sono state invitate a partecipare 27 ditte, sparse nell’intero territorio nazionale, e l’aggiudicazione è avvenuta semplicemente secondo il principio dell’offerta economica più vantaggiosa>>.

Pinassi nella replica ha sottolineato che <<per rispondere alle necessità evidenziate dall’assessore, si possono acquistare prodotti che hanno costi più ridotti>> e che <<attraverso l’utilizzo della Convenzione Consip quegli stessi strumenti erano acquistabili a 4,4 euro mensili cadauno>>. Per queste ragioni Pinassi si è detto <<del tutto insoddisfatto della risposta>>.


3) INTERROGAZIONI IN MERITO ALLA NEVICATA DEL 25 FEBBRAIO, LE MISURE ADOTTATE DAL COMUNE

A fronte dell’ingente nevicata che ha interessato il territorio comunale nella giornata dello scorso 25 febbraio sono state discusse nell’aula consiliare quattro interrogazioni sulle misure adottate dal Comune.

La prima, presentata da Massimo Bianchini e Andrea Corsi (L’Alternativa) con la quale hanno ricordato come <<la prevenzione con passaggio dei mezzi spargisale è strumento fondamentale per garantire oltre che la viabilità anche l’incolumità dei cittadini>>, e per questo hanno chiesto di conoscere <<come l’Amministrazione si è preparata al previsto fenomeno>>, e soprattutto <<se è stata messa all’opera un’efficace azione di prevenzione dei prevedibili disagi per automobilisti e pedoni>>.

Nella seconda, i consiglieri Alessandro Piccini e Maria Isabella Becchi (Nero su Bianco) hanno chiesto di motivare <<gli inspiegabili ritardi e le disfunzioni, sia per i disagi alla circolazione e alle attività lavorative dei cittadini e di coloro che si recano a lavorare nella nostra città>>, sia per quanto riguarda <<lo svolgimento regolare delle attività dell’ospedale, il cui blocco delle strade circostanti avrebbe potuto anche provocare profili di responsabilità in caso di danno ai malati>>.

Con la terza interrogazione Simone Lorenzetti (Riformisti) ha, invece, posto l’accento <<sulle motivazioni che hanno impedito la corretta gestione dell’emergenza neve, prevista da giorni>>, ricordando che << molti mezzi pubblici e privati hanno riscontrato gravità a transitare nelle strade comunali>> e le rimostranze da parte dei cittadini per <<l’assenza di mezzi spargisale e spalaneve>>. Il consigliere ha, inoltre, chiesto delucidazioni anche sulla nevicata del primo marzo.

Infine, nell’interrogazione di Giulia Periccioli, Rita Petti, Ivano Da Frassini, Katia Leolini e Gianni Guazzi (PD) è stato ricordato come <<le strade del Comune di Siena risultavano difficilmente praticabili sia per le automobili sia per i pedoni>> e che si erano formate <<a causa del ghiaccio, code molto lunghe, alcuni incidenti, fortunatamente non gravi, che hanno coinvolto anche autobus scolastici>>. Per queste ragioni è stata chiesto di conoscere le misure adottate <<per garantire l’incolumità e la sicurezza dei pedoni nel centro storico e nei marciapiedi nelle altre zone della città e per gli automobilisti sulle strade>>; <<le condizioni che hanno determinato la non perfetta funzionalità del piano neve e del piano ghiaccio del Comune>>; infine, le azioni da intraprendere affinché <<di fronte a situazioni simili o più gravi, non si verifichi di nuovo la stessa situazione di forte disagio per i cittadini>>.

L’assessore all’Ambiente Paolo Mazzini in risposta alle interrogazioni ha ricordato che <<gli uffici ed il personale del Comune stanno adottando dal mese di novembre quanto contenuto dal piano neve approvato nel 2015, al cui interno risultano inserite le modalità operative sia per la prevenzione della formazione del ghiaccio sia le procedure attuative in caso di prevenzione/rimozione di precipitazioni nevose>>, specificando, inoltre, che <<attraverso il confronto di vari siti di previsioni meteo e sulla base delle allerte fornite dalla Regione Toscana vengono attuati quotidianamente gli accorgimenti necessari per garantire la sicurezza del cittadino>>. Ripercorrendo le misure messe in atto lo scorso 25 febbraio, per cui il CFR Toscana aveva segnalato allerta “Gialla”, l’assessore ha spiegato che la mattina <<alle ore 7 sono intervenuti i mezzi comunali sui percorsi in strade prioritarie con piccoli autocarri muniti di spargisale>>, mentre dalle ore 16 sino alle 15 del giorno successivo sono proseguite le operazioni di sgombero della neve con lame spargisale. <<I mezzi intervenuti>> ha proseguito Mazzini <<sono stati sia quelli del Comune sia di ditte esterne precedentemente allertate che avevano fornito la loro disponibilità in caso di intervento in urgenza>>. In ordine al traffico, le strade che per conformazione plano-altimetrica non garantivano transito sicuro sono state chiuse; e una volta terminata la precipitazione nevosa <<si è continuato, dalle ore 18 del 26, all’effettuazione dello spargimento del sale per la prevenzione del ghiaccio con autocarri grandi>>. Tali percorsi, ha precisato <<sono stati ripetuti dalle ore 5 del 27 febbraio>>. Infine, ha concluso <<dalle 7 alle 18 del 26 febbraio sono intervenute sia ditte esterne che associazioni, al fine di mettere in sicurezza>>. Tale modalità è stata attuata <<nelle vie e con le indicazioni e modalità al fine di garantire percorsi in sicurezza >>.

L’assessore ha, inoltre, rilevato che nonostante l’allerta del 26 risultasse di grado inferiore, sono state attuate tutte le accortezze necessarie, e ha precisato <<l’aggravante percepita è stata data da temperature estremamente basse che hanno favorito la formazione di ghiaccio nonostante l’uso di miscele composite di cloruro di sodio (che agisce fino a -5 gradi) e cloruro di calcio che agisce per temperature ancora inferiori>>. Sui mezzi spargisale e spazzaneve, inoltre, <<si segnala che la dotazione del Comune è di sei mezzi distribuiti su oltre 160 km di strade e considerate le velocità ridotte che devono essere tenute dai veicoli durante le fasi operative è scontato che non si possa vedere il loro transito a intervalli regolari>>. Infine in merito alle difficoltà dei mezzi pubblici e privati, ha rimarcato che <<autobus o mezzi pesanti, così come i veicoli privati, che sono restati bloccati su strada provenivano in gran parte da fuori provincia e non erano dotati di catene o pneumatici invernali>>. Circa la nevicata del primo marzo, Mazzini ha informato che già nel pomeriggio del 28 febbraio sono iniziate le operazioni di prevenzione previste dal piano neve. In concomitanza con l’inizio delle precipitazioni sono intervenuti i mezzi, sia del comune sia di ditte private, al fine di rimuovere gli accumuli nevosi sulla carreggiata stradale negli otto percorsi individuati dal piano. <<Come per la nevicata del 25 febbraio, le strade non sicure per il transito veicolare sono state chiuse>>, e si è proceduto in maniera analoga anche per quanto riguarda la messa in sicurezza dei marciapiedi in conformità a quanto previsto dal piano neve. <<L’operazione di pulizia>>, ha concluso l’assessore, <<si è svolta dalle ore 5 alle ore 12>>. Infine l’assessore ha ricordato che si è scelto di tenere <<le scuole aperte per garantire un servizio primario, dare la possibilità di scelta alle famiglie e che nella giornata si è registrata una presenza degli alunni di circa il 50 per cento>>.

Nella replica Corsi ha parlato di <<risposta particolarmente burocratica>> e per questo <<irricevibile>> perché <<il piano ha funzionato sulla carta ma non nella realtà e mi auguro che sarà un’amministrazione diversa ad affrontare un’altra eventuale emergenza>>.

Becchi si è detta <<non soddisfatta della risposta>>, e ha sottolineato che <<è meglio lasciare un bambino un giorno in più a casa piuttosto che esporlo a situazioni di potenziale pericolo>>.

Lorenzetti ha sottolineato che <<lasciare le scuole aperte ha acuito le problematicità della viabilità cittadina>> e che avrebbe auspicato <<da parte dell’amministrazione un’ammissione degli errori e una richiesta di scuse ai cittadini>>.

Periccioli si è dichiarata <<parzialmente soddisfatta della risposta>>, riconoscendo che <<la sottovalutazione dell’evento è stata una corresponsabilità del CFR Toscana, che aveva segnalato un’allerta bassa, di colore giallo, che non giustificava un intervento massiccio; tuttavia nella risposta manca il riconoscimento del disagio subito dai cittadini e la presa di coscienza degli errori per non commetterli nuovamente in futuro>>.


2) IL CONSIGLIO APPROVA LA CONVENZIONE PER LA GESTIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Il consiglio comunale, nella seduta di oggi, ha approvato la convenzione tra la Provincia e il Comune di Siena, e i Comuni di Poggibonsi, Colle Val d’Elsa, Chianciano Terme, Chiusi, Montepulciano e S. Gimignano per la costituzione e la gestione associata dell’ufficio territoriale per i servizi di trasporto pubblico locale (TPL).

Il sindaco Bruno Valentini in un breve excursus ha ricordato all’aula come <<la regione Toscana abbia effettuato una specifica gara per l’affidamento del servizio a bacino unico, alla quale è seguita una fase di contenzioso al TAR Toscana con la richiesta ai due concorrenti, Autolinee Toscane e Mobit, di nuovi piani economici e finanziari e l’aggiudicazione provvisoria ad Autolinee Toscane. <<Poiché il contenzioso è ancora pendente al Consiglio di Stato, che a sua volta ha sospeso il giudizio rinviando all’Unione Europea alcune questioni pregiudiziali d’interpretazione del Regolamento Europeo, le competenze di gestione del servizio vengono esercitate dalla stessa regione individuando la rete dei servizi per ciascun ambito provinciale; assegnandosi per gli anni 2018/2019 la quota di risorse previste dagli Enti locali per la copertura dei servizi di trasporto stabilita per il 2017, e applicando il sistema tariffario approvato dalla Conferenza dei servizi minimi regionale>>. Ha comunicato, inoltre, la stipula del contratto di concessione, cosiddetto “contratto ponte”, di affidamento diretto, per gli anni 2018/2019, dei servizi TPL su gomma agli attuali gestori, costituiti nel raggruppamento “One Scarl”.

<<La convenzione, che non comporta oneri finanziari a carico del Comune – ha spiegato il sindaco -, ha lo scopo di disciplinare la gestione associata dei servizi di TPL tra i Comuni mediante la costituzione dell’ufficio territoriale, con la partecipazione di personale delle amministrazioni locali, compresa la nostra, occupandosi, tra l’altro, di: monitoraggio dei servizi programmati con la ricognizione dei fabbisogni economici; attività di programmazione operativa e coordinamento per le reti di competenza dei Comune; programmazione e realizzazione di interventi infrastrutturali a servizio del TPL in ambito urbano ed extraurbano; la gestione dell’Osservatorio della Mobilità. Obiettivo della gestione associata è quello di un miglioramento complessivo della qualità dei servizi e la realizzazione di economie di scala>>. Un quadro in cui <<la Provincia di Siena assumerà il coordinamento del suddetto ufficio territoriale>>, ha concluso il primo cittadino.


1) APPROVATO DAL CONSIGLIO L’ACCORDO TECNICO CON LA PROVINCIA PER TRASFERIMENTO DI BENI AL COMUNE

Il consiglio comunale, nella seduta odierna, ha approvato, attraverso un accordo tecnico con la Provincia di Siena, il trasferimento di beni all’Ente, in base alla normativa sul riordino delle funzioni delle province e delle città metropolitane.

In base all’accordo tra Stato e regioni del 2014, sono stati stabiliti, tra l’altro, i criteri generali per l’individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative connesse all’esercizio delle funzioni che devono essere trasferite dalle Province agli enti subentranti, garantendo i rapporti di lavoro a tempo indeterminato in corso fino alla scadenza prevista.

L’assessore al Patrimonio Paolo Mazzini, illustrando l’atto all’aula, ha ricordato come <<la legge regionale del 2015 prevede il trasferimento ai Comuni capoluogo di provincia delle funzioni di turismo, compresa la raccolta dei dati statistici ed esclusa la formazione professionale degli operatori turistici; il consiglio provinciale, previo parere dell’assemblea dei sindaci, provvede alla definizione delle attività per il trasferimento dei beni e dei rapporti, tramite accordi organizzativi tra province e Comuni>>.

Nell’accordo tecnico sono elencati i beni mobili, immobili e strumentali, la cui proprietà viene trasferita all’Ente a titolo gratuito: un magazzino in via Celso Cittadini e i locali dell’ufficio informazioni turistiche a Chianciano Terme; un’autovettura, arredi di ufficio e apparecchiature informatiche; domini e strumenti web, marchi, banche dati, archivi informatici e cartacei.

Con la sottoscrizione dell’accordo <<per quanto riguarda gli immobili – ha spiegato Mazzini – vengono trasferiti con vincolo di destinazione alla loro specifica funzione (in caso di cessazione della destinazione tornano di proprietà della Provincia) con un vincolo di inalienabilità di dieci anni. Per i beni strumentali, e, in particolare, le modalità di utilizzo del marchio Terre di Siena e le risorse strumentali connesse, saranno acquisiti dal Comune, sulla base delle decisioni e indicazioni espresse dalla Conferenza dei Sindaci e nel rispetto della normativa specifica sul turismo>>.

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