Dopo sette mesi di ora legale, nella notte scorsa, fra sabato 29 e domenica 30 ottobre è tornata l’ora solare: alle ore 03.00 le lancette degli orologi sono state spostate indietro di un’ora. L’ora legale tornerà il prossimo 26 marzo 2017.
Secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, durante il periodo di ora legale, iniziato il 27 marzo 2016, grazie proprio a quell’ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l’uso della luce artificiale, l’Italia ha risparmiato complessivamente 573 milioni di kilowattora (552 milioni di kWh il dato del 2015), un valore pari al consumo medio annuo di elettricità di circa 210mila famiglie, per un controvalore pari a circa 90 milioni di euro.
Nei mesi di aprile e ottobre si è registrato, come di consueto, il maggior risparmio di energia elettrica. Ciò è dovuto al fatto che questi due mesi hanno giornate più “corte” in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo. Spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi come luglio e agosto, invece, poiché le giornate sono già più lunghe rispetto ad aprile, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.
Dal 2004 al 2016 il risparmio complessivo del Paese è stato di circa 7 miliardi e 840 milioni di kilowattora, pari a un valore di circa 1 miliardo e 170 milioni di euro.
L’ora solare resterà in vigore fino a domenica 26 marzo 2017 e pone fine al periodo di ora legale, che ci accompagna nei mesi estivi con l’obiettivo di recuperare un’ora di luce in più a fine giornata. Un’ora di sonno in più, dunque, ma un’ora di luce in meno la sera.
Quasi tutti i paesi industrializzati si sono dati una regola: nell’emisfero nord (boreale) il regime di ora legale inizia l’ultima domenica di marzo e finisce l’ultima domenica di ottobre. Dalla scelta dei paesi industrializzati si discosta il Giappone che segue sempre e comunque l’ora solare. Disinteressati all’adozione dell’ora legale la maggior parte dei paesi dell’Africa e dell’Asia.
La ‘genesi’ dell’ora legale affonda le proprie radici nel Settecento. Il primo a teorizzarla fu Benjamin Franklin ma l’idea non ebbe però grande seguito anche perché, all’epoca, i risparmi sarebbero stati relativamente bassi. Oltre un secolo dopo, nel 1907, l’idea venne ripresa dal britannico William Willet, e questa volta trovò seguaci: nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera al British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un’ora avanti in estate. In Italia l’ora legale è stata adottata per la prima volta nel 1916 e rimase in vigore fino al 1920. L’adozione definitiva risale al 1966, durante gli anni della crisi energetica. Il regime definitivo è entrato in vigore nel 1996 quando si stabilì di prolungarla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre.