“Oggi il mercato ha bisogno di conoscere la verità su quanto accaduto su MPS, solo così si troveranno investitori per il rilancio della prima azienda toscana. Un’impresa capace di generare il più grande scandalo finanziario d’Europa che in vent’anni ha polverizzato 50 miliardi di euro di valore” ha detto Giannarelli ai Commissari.
“Abbiamo accertato la responsabilità della politica in questa gestione della banca, poco sana e prudente, individuando anche massoneria e parti di finanza cattolica tra le sfere di influenza. Se MPS è stata sacrificata con l’operazione Antonveneta per fare un favore al banchiere Botin, vicino a Opus Dei e finanza cattolica, riteniamo necessario che una Commissione d’inchiesta parlamentare, con poteri superiori a quelli che avevamo noi, approfondisca quanto accaduto. Alcuni auditi ci hanno parlato di ragion di Stato e sistema dietro l’acquisizione di Banca Antonveneta, dove furono coinvolti organismi di vigilanza quali la Banca d’Italia a guida Draghi. Se fu così chi guidò questa ragione di Stato che portò MPS a dare 17 miliardi a Banco Santader per una banca presa senza due diligence? Vi chiedo col cuore in mano di attivare una Commissione d’inchiesta parlamentare per dare ai cittadini questa risposta” ha detto Giannarelli.
“A chi sono stati dati i 47 miliardi di crediti deteriorati lordi? A noi la banca non ha risposto, ma ad una Commissione d’inchiesta parlamentare sarebbe tenuta a farlo. Per la maggior parte sono prestiti sopra il milione di euro, gestiti in modo sicuramente inopportuno. Il capo dei crediti è stato lì fino al 2014, poi è andato in pensione con oltre 2 milioni di buon’uscita e due presidenze, ci ha detto un audito” ha aggiunto il consigliere regionale M5S.
“Gli organi di vigilanza sono co-responsabili di quanto accaduto. Perché Banca d’Italia ha autorizzato l’operazione Antonveneta? Perché il Ministero dell’Economia e delle Finanze non ha vigilato su Fondazione Monte dei Paschi di Siena che assecondò l’aumento di capitale fatale dove quest’ultima rischiò quasi tutto il suo patrimonio sulla banca, senza alcuna sana e prudente gestione? Perché Consob è arrivata dopo la Procura di Milano a definire il problema dei derivati iscritti in bilancio come titoli di Stato, cui si deve una distorsione del mercato ai danni degli azionisti come sta approfondendo la magistratura?” ha concluso Giannarelli.