Il Consiglio comunale di Siena si è riunito in seduta pubblica dalle 14.30 di martedì 7 giugno, nella Sala del Capitano del Popolo di Palazzo Civico.
Questo l’elenco dei lavori dalla sala consiliare in continuo aggiornamento:
10) CONSIGLIO COMUNALE: PASSA LA MOZIONE PER LIMITARE GLI SPRECHI E INCENTIVARE L’USO CONSAPEVOLE DELLE RISORSE
Nella seduta consiliare, è stata approvata all’unanimità dei consiglieri presenti la mozione contenente norme per la limitazione degli sprechi, la sostenibilità e l’uso consapevole delle risorse.
Il documento, illustrato in aula da Massimiliano Bruttini, è stato sottoscritto anche da Rita Petti, Carolina Persi, Katia Leolini, Simone Vigni, Gianni Guazzi, Federico Nesi e Ivano Da Frassini.
Bruttini, nel fare il punto sui sempre più preoccupanti dati relativi all’aumento della povertà e alla cattiva alimentazione e richiamando l’articolo 25 della Dichiarazione universale dei diritti umani, ha evidenziato la necessità di riconsiderare gli attuali modelli di consumo e facilitare la transizione verso un’economia “circolare”: ovvero, un modello che ponga al centro la sostenibilità del sistema.
Secondo il consigliere lo smaltimento, come rifiuto, dei prodotti alimentari comporta uno sperpero di risorse che si trasforma in un costo per l’intera collettività e connota un basso livello di considerazione nei confronti delle fasce economicamente più deboli.
Ricordando all’assise la risoluzione del Parlamento europeo del 2012, con la quale viene riconosciuta la sicurezza alimentare come diritto fondamentale dell’umanità e vengono invitati la Commissione europea e gli Stati membri a contribuire concretamente all’obiettivo di dimezzare gli sprechi alimentari entro il 2025 e a ridurre del 5% i rifiuti per unità di PIL entro il 2020, Bruttini ha invitato l’Amministrazione a: attivare una serie di percorsi, attraverso le associazioni di categoria, sui prodotti alimentari invenduti; promuovere azioni che rendano più semplice e conveniente la donazione di cibo, rendendo la sua distruzione più complessa e costosa rispetto alla donazione; potenziare il recupero degli alimenti della ristorazione e, al contempo, ampliare la platea dei soggetti che possono recuperarli, allargando anche l’elenco delle tipologie alimentari; promuovere progetti di filiera corta contro lo spreco in agricoltura; infine, adoperarsi affinché le rimanenze invendute siano utilizzate per le mense sociali o per punti vendita a prezzi vantaggiosi.
L’aula ha respinto un emendamento di Michele Pinassi che chiedeva di adoperarsi per attuare strategie di incentivazione fiscale per l’uso di pannolini riutilizzabili o biodegradabili finalizzato a diminuire la percentuale dei rifiuti solidi urbani.
9) NELL’INTERROGAZIONE URGENTE DI PICCINI IL TEMA DELLA GESTIONE DELLE PISCINE COMUNALI DI PIAZZA AMENDOLA E ACQUACALDA
L’assessore allo Sport ha informato l’aula sul progetto di riqualificazione presentato dal soggetto gestore e attualmente al vaglio degli uffici comunali preposti
La gestione delle piscine comunali di piazza Amendola e dell’Acquacalda ha costituito il tema dell’interrogazione urgente presentata nella seduta consiliare da Alessandro Piccini e sottoscritta anche da Maria Isabella Becchi.
Il consigliere, richiamando le segnalazioni dei cittadini che fruiscono regolarmente delle due strutture, ha evidenziato le problematiche che riguardano i locali adibiti a bagni, docce e spogliatoi e la funzionalità degli impianti idraulico e di aerazione.
Elementi di criticità che ricadono nelle competenze comunali e che devono essere risolti anche in rapporto alla tempistica della legge regionale n° 23/R del 2010 sui requisiti igienico-sanitari degli impianti a uso natatorio e delle piscine, prorogata fino al prossimo 31 dicembre.
Piccini ha sottolineato come l’attuale gestore delle due piscine abbia predisposto una progettazione con previsioni idonee rispondenti alla normativa vigente che, nei giorni scorsi, è stata sottoposta all’attenzione dell’Amministrazione comunale perché vengano attivate le procedure per poter intervenire sugli impianti in tempo utile ed evitare, così, qualsiasi rischio di chiusura. Una chiusura che, come ha sostenuto il consigliere, causerebbe un disagio notevole a molti cittadini, molti dei quali appartenenti a fasce sensibili della popolazione come i bambini e i portatori di disabilità che beneficiano di specifici programmi di ambito sociale.
Alla richiesta del consigliere di conoscere le azioni che l’Amministrazione comunale intende porre in atto ha risposto l’assessore allo Sport, il quale ha introdotto la questione facendo riferimento alla difficoltà generale e diffusa, da parte delle amministrazioni comunali, di individuare forme di gestione sostenibili per le piscine pubbliche.
L’assessore ha riconosciuto che, in prospettiva, i rischi di chiusura dei due impianti in oggetto sono concreti e che è necessario agire da subito perché l’iter procedurale si presenta lungo e articolato.
Per quanto riguarda la piscina di piazza Amendola, l’assessore ha sostenuto che la struttura richiede un intervento di manutenzione complessiva per centinaia di migliaia di euro e che l’Uisp, in qualità di soggetto gestore e operatore proponente, ha presentato una richiesta di concessione legata all’effettuazione di lavori di miglioramento e riqualificazione. Un progetto corredato di tutta la documentazione necessaria e già sottoposto all’attenzione degli uffici comunali preposti, i quali dovranno esprimersi entro i prossimi tre mesi e attivare una procedura di bando pubblico per la sua realizzazione, per la quale sarà comunque vigente il principio di prelazione per lo stesso soggetto proponente.
Piccini ha espresso soddisfazione per la risposta dell’assessore, riconoscendo che la direzione intrapresa è quella giusta e che la presentazione del progetto da parte dell’attuale gestore, niente affatto scontata, può essere interpretata come un segnale positivo in risposta alla preoccupazione generale dei fruitori dei due impianti.
8) LA PRESENZA DIFFUSA DI COLOMBI E PICCIONI E I RISCHI DI PROFILO IGIENICO-SANITARIO NEL DIBATTITO CONSILIARE
I disagi e i rischi provocati dalla massiccia presenza in città e nelle periferie di colombi e piccioni ha costituito il tema dell’interrogazione presentata nella seduta consiliare da Laura Sabatini e sottoscritta anche da Alessandro Trapassi, Marco Falorni e Giuseppe Giordano.
La consigliera Sabatini ha evidenziato come questo tipo di volatili destino preoccupazione per molte amministrazioni pubbliche in considerazione degli effetti del loro guano acido che arreca danni estetici e materiali al patrimonio artistico e architettonico costituito da monumenti, piazze, chiese ed edifici storici. Un problema che riguarda anche Siena e il suo centro storico patrimonio mondiale Unesco.
Nel corso dell’illustrazione del documento, Sabatini ha rimarcato anche i rischi di profilo igienico-sanitario legati all’eccessiva presenza di piccioni, i quali rappresentano un veicolo di trasmissione, tramite contatto più o meno diretto, di oltre 60 diverse tipologie di malattie infettive come, tra le altre, la salmonellosi, l’istoplasmosi, la tubercolosi e la criptococcosi: quest’ultima foriera di infezioni che partono dai polmoni e, diffondendosi per via circolatoria, possono raggiungere encefalo e meningi, causando decessi soprattutto nei bambini. La consigliera ha ricordato come i colombi siano anche portatori di ectoparassiti come zecche, cimici, pulci e acari.
Sabatini ha quindi chiesto al sindaco se intenda agire in tempi brevi facendo intervenire le autorità sanitarie preposte ai controlli al fine di evitare pericoli igienico-sanitari per i cittadini e, visto l’approssimarsi della stagione estiva, promuovendo strategie atte all’allontanamento dei volatili, oltre a interventi di pulizia e disinfestazione ai tetti e ai cornicioni dei palazzi dalle erbe infestanti.
L’assessore all’Ambiente ha risposto che il Comune di Siena attua interventi per il contenimento del numero di piccioni e per l’eliminazione dei relativi rischi igienico-sanitari sin dal 1987: tra questi, il divieto di somministrazione di alimenti nei loro confronti e l’obbligo, per privati ed edifici pubblici, di installare elementi di dissuasione e contrasto alla sosta e alla nidificazione su cornicioni, gronde, buche pontaie e simili in caso di esecuzione di lavori di manutenzione di tetti o facciate nel centro storico.
Per quanto riguarda l’ultimo biennio, l’assessore ha citato gli interventi effettuati in aree e piazze pubbliche, istituti scolastici ed edifici comunali quali il Santa Maria della Scala, la Torre del Mangia, il Tartarugone di piazza del Mercato, i palazzi Patrizi e Berlinghieri, Porta San Marco e la scuola “A. Saffi”.
Nel 2015 è stato inoltre effettuato un controllo farmacologico della riproduzione dei colombi all’interno del centro storico mediante somministrazione di mangime trattato con nicarbazina. Infine, l’assessore ha citato due convenzioni con l’ASL: la prima, già in essere, per un controllo complessivo sul numero dei colombi, il monitoraggio e il supporto tecnico per l’attività di somministrazione di mangime trattato con nicarbazina. La seconda, in fase di completamento dopo l’interruzione nella fase commissariale, per il controllo dello stato di salute degli stormi che popolano Siena.
Sabatini ha definito la risposta dell’assessore chiara e articolata e ha apprezzato che l’Amministrazione abbia riconosciuto come il problema sia serio e concreto. La consigliera ha sottolineato la necessità di intervenire con urgenza, anche in considerazione dell’approssimarsi della stagione estiva, e suggerito di valutare mezzi di dissuasione e modalità di somministrazione alimentare diversi rispetto a quelli cui è stato fatto ricorso finora.
7) FOCUS SULLE TARIFFE DEI SERVIZI IGIENICI GESTITI DA SIENA PARCHEGGI
I servizi igienici in dotazione ai parcheggi in struttura di Siena Parcheggi, società partecipata al 100% dal Comune di Siena, sono stati il tema dell’interrogazione presentata nella seduta consiliare da Michele Pinassi.
In particolare il consigliere, sostenendo che il costo ordinario della sosta in tale strutture è di 2 euro orari, ha chiesto le motivazioni per le quali l’accesso ai bagni non è gratuito ma condizionato al pagamento di 50 centesimi e ha stigmatizzato che il dispositivo accetti solo denaro contante senza essere in grado di fornire il resto. Pinassi ha quindi chiesto la quantificazione dei proventi annui dalle tariffe dei servizi igienici.
Il sindaco ha risposto che, con delibera n° 491/2014, la giunta ha inteso allargare e migliorare il servizio dei bagni pubblici in città, prevedendo un’estensione della segnaletica e della comunicazione e il miglioramento degli standard di servizio a disposizione di cittadini e turisti, anche mediante l’introduzione di alcune innovazioni gestionali. A tal fine è stata definita l’applicazione di una tariffa di 50 centesimi per l’utilizzo dei bagni presenti in alcune delle strutture gestite da Siena Parcheggi nel quadro del servizio di mobilità e sosta: tra queste “Il Campo”, “Il Duomo”, “Santa Caterina” e alle risalite del Costone, di via B. Peruzzi e in zona stazione/Antiporto.
Il primo cittadino ha sottolineato come la tariffa di 50 centesimi, stabilita nel 1995 per i bagni pubblici, non sia mai stata ritoccata, nonostante che in alcune città vengano applicati importi ben superiori per servizi analoghi, come nel caso di Firenze.
Siena Parcheggi, nel 2015, ha effettuato un investimento di circa 100mila euro per realizzare le strutture dei bagni oggetto dell’interrogazione e, per il periodo aprile/dicembre 2015, l’incasso derivante dal servizio è stato di circa 60mila euro. Contestualmente, a fronte della messa a tariffazione dei servizi igienici, la giunta deliberò che Siena Parcheggi dovesse corrispondere al Comune una maggiorazione del canone di concessione dell’anno 2014 per 100mila euro.
Quanto alle modalità di pagamento, il sindaco ha ricordato che in ogni struttura è presente un macchinario cambiamonete che accetta sia monete da 1 e 2 euro sia banconote da 5 euro, come riportato sugli stessi dispositivi.
Il primo cittadino ha aggiunto che Siena Parcheggi ha ulteriormente intensificato i passaggi di pulizia e che i servizi igienici in oggetto sono puliti e accoglienti: i riscontri dell’utenza sono positivi per la qualità del servizio e l’immagine conseguente, mentre non sono mai pervenute osservazioni in ordine alla tariffazione. Il sindaco si è soffermato anche sul costo orario dei parcheggi e ha sostenuto che le oltre 16.500 carte sostapay in circolazione, ideate e realizzate da Siena Parcheggi, danno diritto a tariffe scontate: per la sosta nelle ARU il costo orario scende a 55 centesimi; nei parcheggi a sbarra e nelle aree a parcometro gli importi sono di 60, 65 centesimi e 1 euro rispettivamente per chi risiede nel comune di Siena, in quelli limitrofi o nel territorio provinciale.
Il primo cittadino ha concluso sostenendo che le risorse derivanti da questa tipologia di tariffazione contribuiscono al miglioramento qualitativo delle strutture gestite da Siena Parcheggi e, indirettamente, di quelle a gestione comunale: nel complesso, devono essere interpretate come una compartecipazione alla manutenzione della città da parte dei numerosi visitatori che vi accorrono durante tutto l’anno.
Pinassi ha ribadito che, nell’interesse di Siena e della sua immagine, dovrebbe essere favorita una maggiore disponibilità di servizi igienici pubblici e una loro diffusione quanto più capillare sul territorio cittadino. Il consigliere ha concluso criticando ulteriormente le modalità di pagamento di tali strutture che accettano soltanto denaro contante.
6) ALL’ATTENZIONE DEL CONSIGLIO I LAVORI DEL CONSORZIO DI BONIFICA N° 6 TOSCANA SUD
I recenti lavori di manutenzione effettuati dal Consorzio di bonifica n°6 – Toscana sud sui fossi e lungo i corsi di fiumi e torrenti sono tornati all’attenzione del dibattito consiliare con l’interrogazione presentata nella seduta odierna da Gianni Porcellotti.
Il consigliere, facendo eco al coro di critiche e osservazioni sollevatesi nel mondo scientifico e dell’associazionismo locale, ha sottolineato come il Consorzio, a prescindere dalla correttezza formale degli atti, dovrebbe cambiare approccio e metodo di lavoro per i futuri interventi nel territorio senese, anche in considerazione dell’importanza della vegetazione riparia e della sua funzione ecologica.
Porcellotti ha richiamato l’esistenza di norme e linee guida statali e regionali, in linea con quelle comunitarie, dibattute anche in occasione del tavolo di lavoro indetto dall’Amministrazione comunale lo scorso 11 febbraio con le associazioni ambientaliste, al quale ha partecipato anche l’assessore regionale all’Ambiente e alla Difesa del suolo.
Il consigliere, rilanciando la posizione emersa in un’assemblea del circolo senese dell’Associazione ecologisti democratici, ha posto una serie di interrogativi: in particolare, se esistono forme di garanzia per concordare e coordinare i futuri interventi del Consorzio di bonifica con il mondo delle associazioni ambientaliste e nel rispetto delle linee guida regionali, con riguardo alla vegetazione riparia; se sia stato stabilito un piano di recupero ambientale per i tratti fluviali dove la vegetazione è stata abbattuta; infine, se è stato pubblicato un piano di manutenzione.
L’assessore all’Ambiente ha offerto il quadro normativo e funzionale dei Consorzi di Bonifica a seguito dell’entrata in vigore della legge regionale n°79/2012, ricordando come tali soggetti siano deputati alla progettazione e alla realizzazione degli interventi e alla manutenzione e alla vigilanza delle opere idrauliche e del reticolo di gestione.
Nello specifico, il Consorzio 6 Toscana sud è competente su un comprensorio territoriale di 610mila ettari che tocca 29 Comuni della provincia di Siena, tra i quali il capoluogo.
L’attività di prevenzione del rischio idraulico si articola in più fasi di intervento, generalmente precedute da tagli di manutenzione di alberi, piante e arbusti finalizzati al loro stesso ringiovanimento, in modo che, in caso di piena, risultino più flessibili e stabili e ben radicati al terreno per creare una sorta di armatura delle sponde dei corsi d’acqua.
Per quanto riguarda i casi del fosso Riluogo, del torrente Tressa e del fiume Arbia, il Consorzio si è trovato a operare nei tratti limitrofi ai centri abitati e nelle zone a maggiore rischio di esondazione. Tra questi, la zona di Ponte a Tressa, dove è stato messo in sicurezza il depuratore di liquami danneggiato nel 2013, oppure il tratto altamente antropizzato fra Cerchiaia e la strada di Montalbuccio.
L’assessore ha specificato che le ramaglie risultanti dai tagli di manutenzione sono il piccolo fogliame che materialmente non può essere raccolto, mentre è stato rimosso e allontanato dagli alvei tutto ciò che potrebbe provocare ostruzione a ponti o manufatti.
In merito alla programmazione degli interventi nel territorio comunale, il Consorzio ha redatto un piano delle attività attenendosi alle linee guida regionali e si è sempre coordinato con i soggetti e gli uffici tecnici preposti.
Per completezza, l’assessore ha informato anche che gli interventi del Consorzio, limitati all’alveo attivo dei corsi d’acqua ricadenti nel reticolo di gestione approvato dal Consiglio regionale, sono di esclusiva competenza del Genio Civile Toscana sud.
Porcellotti ha preferito parlare di raccomandazioni per i prossimi interventi che dovrà compiere il Consorzio, piuttosto che esprimersi su quanto esposto, sottolineando come il territorio senese meriti maggiore attenzione e un’informazione preventiva da concordare anche con la collaborazione degli enti locali.
5) IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DEL RASTRELLO NEL DIBATTITO CONSILIARE
Il sindaco ha risposto a un’interrogazione di Maria Isabella Becchi
A che punto è lo stato di avanzamento del progetto di ristrutturazione dello stadio del Rastrello e se sia ancora ritenuto un intervento di interesse pubblico.
Queste le domande contenute nell’interrogazione di Maria Isabella Becchi e Alessandro Piccini, i quali, nella seduta consiliare, hanno ricordato come circa un anno fa l’Amministrazione comunale abbia presentato alla città la proposta elaborata dalla società calcistica per l’ampliamento dello stadio cittadino come manifestazione di interesse pubblico.
Il sindaco ha affermato che è stato effettuato uno studio di fattibilità sullo stadio “Artemio Franchi” dalla società Sienainsieme ai sensi della normativa in materia e che la giunta, nel mese di maggio 2014, ha riconosciuto l’interesse pubblico in merito alla riqualificazione dell’impianto sportivo.
Nella stessa delibera era stabilito che lo studio di fattibilità doveva essere riconsiderato e rivalutato alla luce dei contributi forniti in sede di conferenza dei servizi, nonché essere accompagnato dalla presentazione di un piano economico finanziario adeguato alla proposta progettuale.
Tra gli altri elementi caratterizzanti l’atto, veniva inoltre riconosciuto che la riqualificazione dello stadio avrebbe dovuto contenersi entro l’attuale cavea del Rastrello, favorendo l’inserimento di attrezzature in grado di incentivare la pratica di sport di base, e che non doveva prevedere lo spostamento della scuola primaria “A. Sclavo” attualmente ubicata negli spazi della Fortezza Medicea. Infine, il progetto avrebbe comunque dovuto tener conto delle esigenze di cittadini e turisti relativamente alla circolazione pedonale e veicolare nell’area antistante lo stadio.
Il sindaco, sottolineando come la manifestazione di interesse pubblico abbia una valenza temporale universale e definitiva, ha sostenuto che, alla data odierna, non risulta pervenuta alcuna proposta da parte di privati che abbia tenuto conto degli intendimenti deliberati nell’atto di giunta.
Il primo cittadino ha concluso ricordando che il progetto è pubblicato nelle pagine “Territorio” della sezione “La Città” del sito web istituzionale del Comune di Siena.
La consigliera Becchi si è dichiarata abbastanza soddisfatta della risposta, pur auspicando che possa emergere qualche ulteriore possibilità di riqualificazione dell’area del Rastrello.
4) L’IPOTESI DI REALIZZARE UN NUOVO PLESSO SCOLASTICO A SAN MINIATO TEMA DI DIBATTITO CONSILIARE
Un’articolata serie di domande sull’ipotesi di realizzare una nuova scuola primaria nell’area di San Miniato. Con l’interrogazione presentata nella seduta consiliare, Alessandro Piccini ha richiamato le notizie stampa secondo le quali l’eventuale a costruzione del plesso comporterebbe la modifica della zona sportiva e il riassetto dell’intero quartiere.
Dopo aver affermato che tale scelta andrebbe condivisa in sede consiliare, il consigliere ha chiesto informazioni sulla provenienza dei 3 milioni necessari all’edificazione dell’istituto e sulla relativa tempistica dei lavori.
Inoltre, facendo riferimento agli attuali spazi della scuola “Colleverde” alla Basilica dell’Osservanza, ha chiesto se questi risultino adeguati allo svolgimento delle lezioni e se rispondano alle normative sulla sicurezza e igienico-ambientale; inoltre, se i proprietari abbiano concordato lo slittamento dei tempi con l’Amministrazione comunale per riottenere la loro piena disponibilità. Infine, Piccini ha domandato se siano state previste coperture economiche per la modifica della zona sportiva e della viabilità intorno all’emiciclo nel quartiere di San Miniato.
L’assessore ai Lavori pubblici ha innanzitutto posto una netta distinzione tra la tipologia di intervento che interessa la costruzione di una nuova scuola e quella che si presenta, invece, come una variante stradale. Per quanto riguarda il plesso, i tecnici dell’ufficio interno di progettazione stanno curando e definendo lo studio di fattibilità e il progetto è stato inserito nel piano triennale delle opere pubbliche. Quanto all’atto di indirizzo, l’intervento rientrerebbe a pieno titolo nelle previsioni urbanistiche pertinenti all’area di San Miniato già deliberate in sede consiliare.
Il progetto generale per la nuova scuola, come ha informato l’assessore, verrà suddiviso in più stralci funzionali che, con i relativi importi, verranno definiti con il perfezionamento dello studio di fattibilità e del progetto preliminare. L’intenzione è quella di approvare un unico progetto preliminare nel quale saranno individuati gli stralci, per poi procedere con i progetti definitivi nei quali sarà stabilita la tempistica in modo più puntuale anche in relazione alle coperture economiche.
L’assessore ha affermato che, in via iniziale, le risorse saranno reperite con un mutuo e che, nel contempo, saranno monitorati i bandi per l’edilizia scolastica, ove ricorrano i requisiti del caso in esame.
Per quanto riguarda il quartiere di San Miniato, l’assessore ha aggiunto che non ci sarà alcuna modifica alla zona sportiva. Il campetto di calcio più piccolo, posto ad ovest del lotto, verrà compreso nel plesso scolastico e si tratterà di verificarne il mantenimento in funzione delle normative in vigore.
In conclusione, l’assessore ha informato che, per quanto riguarda la scuola “Colleverde”, la proprietà eseguirà alcune opere di miglioramento e che l’attività scolastica proseguirà nei locali dell’Osservanza fino a che non avverrà il trasloco.
Piccini ha espresso la propria perplessità sia rispetto alla tipologia degli interventi esposti, che non hanno alcun legame con l’istituto scolastico, sia in merito al reperimento delle risorse funzionali alla realizzazione del nuovo complesso. Il consigliere ha concluso sostenendo che l’area a nord della città attende risposte da anni e che queste, più che annunciate a mezzo stampa, devono essere fornite concretamente dall’Amministrazione.
3) RICHIESTE INFORMAZIONI SULL’AFFIDAMENTO ESTERNO DI UN PROGETTO GRAFICO SUL PALIO
Durante la seduta, Andrea Corsi, con un documento sottoscritto anche da Massimo Bianchini, Marco Falorni, Giuseppe Giordano e Pietro Staderini, ha chiesto informazioni in merito all’opportunità di esternalizzare l’ideazione e realizzazione del progetto grafico per la stampa di un dépliant sul Palio.
Il consigliere, nell’illustrare l’interrogazione, ha fatto presente che all’interno della struttura comunale è presente un Servizio Comunicazione, con una dotazione organica di 10 unità oltre al responsabile, al quale sono affidate le campagne di comunicazione e le attività e la cura delle linee editoriali per le pubblicazioni comunali.
Corsi ha quindi chiesto se non fosse stato possibile procedere con risorse e professionalità presenti all’interno dell’ente, piuttosto che ricorrere all’affidamento esterno nei confronti della ditta “Il Torchio” per l’importo di 14.762 euro.
L’assessore al Turismo ha informato come, con nota dello scorso dicembre, il dirigente della Direzione Affari Generali e Turismo abbia richiesto al Servizio Comunicazione la collaborazione per l’elaborazione grafica e la stampa del dépliant in oggetto.
Vista l’impossibilità di farsi carico del lavoro, lo stesso Servizio Comunicazione ha richiesto in via breve cinque preventivi a ditte di comprovata competenza e professionalità, abituali fornitrici del Comune. La procedura di selezione ha portato all’affidamento nei confronti de “Il Torchio”.
Corsi si è dichiarato particolarmente insoddisfatto per la risposta dell’assessore, cui ha imputato di essere stata telegrafica e di essersi limitata a riportare i contenuti della delibera. Il consigliere ha concluso ipotizzando che la procedura in vie brevi sia stata determinata dalla ristrettezza dei tempi necessari alla realizzazione del dépliant.
2) IL CONSIGLIO DISCUTE DEI SERVIZI DI IGIENE URBANA AFFIDATI A SEI TOSCANA
Il ricorso a SEI Toscana per attività che, in passato, venivano svolte dal personale comunale, ha costituito il tema dell’interrogazione presentata nella seduta consiliare da Michele Pinassi.
Il consigliere ha richiamato il contratto di servizio di ATO 6 Toscana sud con la società affidataria SEI Toscana, nel quale vengono definite le attività eseguite per ciascun Comune socio e indicati i relativi corrispettivi. Successivamente, ha citato la delibera di giunta n°64 del 3 marzo scorso che stabilisce la necessità di reperire all’esterno alcuni servizi opzionali come quelli di pulizia e lavaggio degli orinatoi pubblici, pulizia delle aree verdi, prevenzione e ispezione ambientale, recupero e smaltimento rifiuti urbani non pericolosi e l’acquisto dei sacchi.
Pinassi ha quindi sottolineato che i relativi costi sono rilevati sulla base dei prezzi di mercato e senza offerte pervenute tramite gare pubbliche. Il consigliere ha chiesto i motivi per i quali l’Amministrazione abbia optato per l’esternalizzazione dei servizi richiamati senza provvedere a scorporarli ed effettuare una gara a procedura pubblica o una comparazione tra più offerte, come previsto dal Codice degli appalti.
L’assessore all’Ambiente ha sostenuto che i Comuni soci possono valutare di affidare al gestore SEI Toscana i servizi opzionali previsti nel contratto, sulla base della convenienza rispetto ai prezzi di mercato: in particolare, quelli di igienizzazione per la pulizia degli orinatoi, gestione dei manufatti in cemento amianto, pulizia delle aree verdi, fornitura e distribuzione di beni di consumo come i sacchi.
Come ha specificato l’assessore, per quanto riguarda i primi due servizi si tratta, di fatto, di una conferma di affidamento al gestore, in quanto precedentemente realizzati dalla società Sienambiente.
L’attività di pulizia delle aree verdi si è invece resa necessaria per le carenze di personale operativo del Servizio di manutenzione aree verdi, attualmente dotato di sole quattro unità a seguito di altrettanti pensionamenti non sostituiti. Questi dipendenti comunali effettuano interventi urgenti di manutenzione del verde e di pulizia e manutenzione nelle principali aree comunali come la Lizza, la Fortezza e il Parco delle Rimembranze, e altri servizi in occasione di cerimonie.
Le altre attività di manutenzione vengono, invece, affidate all’esterno applicando le procedure previste dal contratto di servizio e con prezzi congrui per quantità e qualità dei servizi svolti.
La fornitura dei sacchi per la raccolta differenziata nel centro storico è gestita direttamente
dalla struttura comunale, nel rispetto della normativa e con personale interno, mentre il servizio di prevenzione e ispettorato ambientale, per quanto non previsto nel contratto tra i servizi opzionali, si è reso necessario allo scopo di sensibilizzare la cittadinanza sul corretto conferimento dei rifiuti, anche grazie all’affidamento a personale specificatamente formato.
Pinassi si è dichiarato totalmente insoddisfatto sostenendo come l’Antitrust stigmatizzi proprio tali forme di concentrazione su pochi gestori nell’affidamento dei servizi di igiene ambientale. Quanto al contratto di servizio vigente, lo ha definito scellerato per l’eccessiva durata temporale che lega il territorio al gestore unico. Infine, rispetto all’attività degli ispettori ambientali, ha affermato che il loro numero in servizio è sottostimato rispetto alle effettive esigenze del territorio.
1) NUOVA COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE DELLE ELETTE
Con l’ingresso in Consiglio comunale di Letizia Maestrini in seguito alle dimissioni di Giacomo Vigni, la Commissione delle elette, composta dalle donne elette nell’assemblea consiliare, è stata integrata e risulta così composta: Carolina Persi, Rita Petti, Giulia Periccioli, Stefania Bufalini, Katia Leolini, Laura Sabatini, Maria Isabella Becchi e Letizia Maestrini.