Interverranno Maurizio Bettini, docente di Filologia Classica presso l’Università degli Studi di Siena e Achille Mirizio, professore di Storia e Filosofia presso il Liceo Classico “E. S. Piccolomini”. Introdurrà l’incontro Moreno Lifodi, presidente dell’Associazione Italiana di Cultura Classica, sez. di Siena. Sarà presente l’autore.
Un uomo cammina lungo una strada scavata nei fianchi di una montagna. Il suo nome è Edipo. Dove sta andando? Va ad affrontare un mostro, la Sfinge, che pone a tutti un enigma: chi non lo risolve, morirà; chi lo risolve, diventerà re di Tebe.
Comincia così una delle storie più famose della mitologia antica, la contesa fra Edipo e la Sfinge, destinata a concludersi con la sconfitta, e la morte, di quest’ultima. L’enigma della Sfinge è molto famoso, ma non è certo l’unico nella storia della cultura antica, perché i Greci e i Romani amavano molto gli enigmi, e sono molti i personaggi famosi che hanno avuto a che fare con un quesito da risolvere, a partire da Omero (che proprio a causa di un enigma non risolto trovò la morte sulla spiagge dell’isola di Io).
Nella prima parte del libro vengono analizzati i complessi meccanismi dell’enigma, attraverso la sottolineatura dei suoi rapporti con la vita e la morte, con il matrimonio e la nascita, con il simposio e la letteratura.
Ma la comunicazione enigmatica non si limitava agli enigmi veri e propri – o, se vogliamo utilizzare un altro vocabolo che ne sottolinea gli aspetti scherzosi e ludici, agli indovinelli, che potevano assumere le forme più svariate, compresi i giochi di parole che sono alla base della moderna enigmistica. Per questo le altre due sezioni del libro sono dedicate a due forme di comunicazione criptata, entrambe provenienti dalla divinità, che spesso riproducevano le medesime modalità visibili negli enigmi. La seconda parte riguarda gli oracoli, sia quelli del mito sia quelli della storia, che venivano pronunciati dai santuari più famosi del mondo antico, a cominciare da Delfi; la terza parte riguarda invece i sogni, che venivano decifrati grazie ad alcune tecniche interpretative ben precise (l’analogia) e che ricoprono un ruolo fondamentale nelle letterature antiche.
Nel volume sono citati (in traduzione italiana) più di duecento testi enigmatici greci e latini (un centinaio di enigmi, circa cinquanta oracoli e altrettanti sogni), ciascuno con la sua spiegazione.
Simone Beta (Roma, 1962) insegna Filologia classica all’Università di Siena. Si è occupato principalmente di commedia greca e latina, dedicando una monografia (Il linguaggio nelle commedie di Aristofane. Parola positiva e parola negativa nella commedia antica, Roma 2004) e numerosi articoli, in italiano e in inglese, ad Aristofane, compresa la sua fortuna nelle letterature moderne a partire dal Rinascimento. Ha studiato la retorica classica, pubblicando una raccolta di testi antichi sulla metafora (Pisa 2000); ha studiato anche il vino e il simposio, pubblicando un’antologia commentata di epigrammi greci sul vino (Vino e poesia, Milano 2006) e, con L. Della Bianca, due volumi sul vino nel mondo antico (Oinos. Il vino nella letteratura greca, Roma 2002; Il dono di Dioniso. Il vino nella letteratura e nel mito in Grecia e a Roma, Roma 2015).
Per la casa editrice Einaudi ha pubblicato i seguenti volumi:
Terenzio, La donna di Andro (introduzione, traduzione e note), 2001;
i tre volumi (ciascuno preceduto da una breve introduzione) La storia del teatro: il teatro antico; La tragedia greca: Eschilo, Sofocle, Euripide; La commedia greca e latina: Aristofane, Menandro, Plauto, Terenzio, 2004;
Antologia della poesia greca (La biblioteca di Repubblica – Poesia greca), con un’introduzione di Maurizio Bettini, 2004;
Lirici greci, a cura di S. Beta, traduzione di F.M. Pontani, 2008;
Sofocle, Edipo re, Edipo a Colono, Antigone, a cura di S. Beta, traduzione di V. Faggi, 2009.