Il Consiglio comunale di Siena si è riunito in seduta pubblica dalle 14.30 di giovedì 28 aprile, nella Sala del Capitano del Popolo di Palazzo Civico.
Questo l’elenco dei lavori dalla sala consiliare in continuo aggiornamento:
12) AEROPORTO DI AMPUGNANO: IL VICESINDACO MANCUSO HA RISPOSTO ALL’INTERROGAZIONE DI SIMONE LORENZETTI
Il futuro dell’aeroporto di Ampugnano è stato oggetto dell’interrogazione presentata nella seduta consiliare dello scorso 28 aprile da Simone Lorenzetti (Riformisti) e sottoscritta anche da Mauro Marzucchi (Siena Futura).
Il consigliere, sottolineando “l’importanza dello scalo per la città, la sua economia, i lavoratori interessati e i servizi connessi, come quello in ambito sanitario di trasporto degli organi”, ha richiamato la procedura di gara indetta da Enac per la sua gestione e il relativo provvedimento di assegnazione nei confronti della società Sky Services.
“A tutt’oggi – ha detto Lorenzetti – non risulta ancora firmata la convenzione tra Enac e Sky Services in considerazione di un ritardo burocratico nella procedura che ha rallentato il perfezionamento della concessione. Inoltre, si sta facendo strada l’ipotesi che siano incerte la fattibilità e la consistenza economica a sostegno del piano”. Il consigliere ha quindi chiesto all’Amministrazione “se è a conoscenza della situazione creatasi e quali iniziative intenda intraprendere per favorire quanto prima la riapertura dell’aeroporto di Ampugnano”.
Il vicesindaco Fulvio Mancuso ha informato che “l’Amministrazione ha appreso che Enac, nello scorso mese di novembre 2015, ha emanato il provvedimento di aggiudicazione definitiva della procedura di gara relativa all’affidamento in concessione dell’Aeroporto di Ampugnano. E’ auspicabile che per lo scalo senese si apra una fase di opportunità per l’economia e il turismo del territorio, in una logica che dovrà essere di sostenibilità ambientale e finanziaria. L’aeroporto sarà utilizzato per voli privati e per attività di business aviation, come il servizio di aerotaxi, mentre non potrà essere utilizzato per i voli di linea. Avrà una dimensione modesta sia per tipologia dei velivoli sia per numero di passeggeri”.
Mancuso ha inoltre affermato che Enac, per l’individuazione del concessionario, avrebbe richiesto “un progetto di qualità basato sulle strategie per la valorizzazione e la promozione delle attività aeronautiche di aviazione generale, anche a sostegno della cultura aeronautica e dello sviluppo del territorio. Enac avrebbe richiesto, inoltre, un piano di utilizzo dei beni aeroportuali e un piano degli interventi contenente, tra l’altro, programmi di intervento migliorativo o di recupero degli immobili. Infine, il gestore dovrà praticare politiche tariffarie finalizzate al contenimento dei costi per gli utenti”.
“Abbiamo appreso dalla stampa – ha proseguito – che l’affidamento ufficiale non avrebbe comunque permesso la ripartenza immediata dello scalo aeroportuale senese a causa della mancanza di alcuni passaggi formali e documenti. L’allungamento dei tempi è dovuto soprattutto alla definizione puntuale dei programmi e dei progetti di gestione della struttura che l’affidatario deve concordare con Enac. Sono numerosi i temi che dovranno essere discussi, quali il piano industriale e il reimpiego dei lavoratori della precedente gestione”.
“Nei giorni scorsi – ha concluso il vicesindaco – congiuntamente a Provincia di Siena, Comune di Sovicille e Camera di Commercio, e coinvolgendo per conoscenza l’assessore regionale a Trasporti e Infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli, abbiamo chiesto al direttore generale dell’Enac, Enrico Quaranta, di poter avere informazioni sull’esito definitivo dell’assegnazione, in considerazione della rilevanza e del valore che l’aeroporto di Ampugnano rappresenta per l’intero territorio”.
Lorenzetti ha giudicato “ampia e dettagliata la risposta” e ha chiesto all’Amministrazione di sollecitare “chi di dovere affinché si acceleri la procedura di concessione dell’aeroporto di Ampugnano nell’interesse dello sviluppo economico del territorio senese, senza dimenticare che in passato questo scalo è stato un importante alleato della sanità senese nella lotta vitale dell’abbattimento dei tempi del trasporto degli organi”.
11) UN ULTERIORE PASSAGGIO IN CONSIGLIO COMUNALE PER LA VICENDA DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA DELLE SCOTTE
Nella seduta di giovedì scorso, il sindaco Valentini ha risposto all’interrogazione urgente di Andrea Corsi
Secondo passaggio in aula consiliare per la vicenda della scuola dell’Infanzia del policlinico Santa Maria alle Scotte. Dopo le cinque interrogazioni urgenti presentate nella seduta dello scorso 15 marzo sia dai banchi della maggioranza sia da quelli dell’opposizione, nel Consiglio di giovedì scorso, 28 aprile, Andrea Corsi (L’Alternativa) è tornato sul tema con un’ulteriore interrogazione urgente sottoscritta anche dal collega di gruppo Massimo Bianchini, da Marco Falorni (Impegno per Siena), Giuseppe Giordano (Siena Rinasce) e Pietro Staderini (Sena Civitas).
Corsi, dopo aver sottolineato la rilevanza del servizio offerto dalla scuola ospedaliera dell’Infanzia, ha riportato “la notizia che l’Ufficio scolastico regionale (USR, ndr) ha intenzione di tagliare le due educatrici che fino a oggi vi erano assegnate” e ha chiesto al sindaco “cosa ha fatto e cosa farà per scongiurare la cessazione di questa importante realtà educativa”.
Il sindaco Bruno Valentini ha ribadito che l’Amministrazione si sta occupando della questione nell’interesse dei tanti bambini che ogni anno usufruiscono del servizio: “I piccoli degenti delle Scotte, e in particolare coloro che sono sottoposti a tempi di ricovero più lunghi, subiscono il trauma dell’interruzione dei ritmi ordinari della propria normalità e l’attività educativa che viene loro offerta allevia le difficoltà psicologiche della degenza ospedaliera. Questo anche grazie all’esperienza e alle sensibilità maturate in tutti questi anni dalle educatrici che vi hanno lavorato con profonda dedizione”.
Il sindaco ha poi ripercorso le tappe della vicenda, da contestualizzare nell’ambito del processo di razionalizzazione delle risorse avviato dal Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca (MIUR) e recepito, nel caso specifico, dall’USR che è l’istituto chiamato a definire le assegnazioni del personale nelle scuole. “Appena siamo stati informati della decisione di chiudere la scuola dell’Infanzia delle Scotte, abbiamo voluto capire da chi potesse dipendere tale volontà. Il nostro impegno per il suo mantenimento ha riscontrato l’interesse dell’assessore regionale all’Istruzione, Cristina Grieco, la quale ha condiviso la nostra causa e si è adoperata affinché non venisse soppresso dall’USR il codice che rappresentava il servizio della scuola dell’Infanzia delle Scotte”.
“Qualche giorno fa le due insegnanti, con una conferenza stampa, hanno fatto sapere di non essere più assegnate alla scuola ospedaliera dell’Infanzia e che questa, anziché mantenere le caratteristiche di un vero e proprio percorso scolastico, rischia di assumere le forme di un servizio residuale, di profilo assistenziale più che didattico, senza garanzie di continuità della propria offerta. Il recente incontro con la dirigente Giuseppa Napoli dell’istituto comprensivo P.A. Mattioli, in cui sono inserite le scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado delle Scotte, ha confermato le nostre preoccupazioni”.
“Per questo abbiamo scritto al MIUR – ha concluso il sindaco, che si è impegnato a tenere informate l’assise e la cittadinanza sui prossimi sviluppi della questione – con il fermo obiettivo di tutelare il mantenimento di un servizio così qualificato e di gran lunga esperienza, attivo fin dagli anni ’60 e pioneristico nel suo genere. Una delle realtà più qualificate di tutto il territorio toscano che merita un organico adeguato in numeri e competenze per la qualità della propria offerta educativa e didattica”.
Corsi ha affermato che “dalla risposta si evince che le possibilità di mantenere la scuola dell’Infanzia delle Scotte sono poche e questa sarebbe una grave perdita per la comunità senese” e si è dichiarato insoddisfatto: “E’ necessaria una maggiore fermezza nell’azione dell’Amministrazione: non è sufficiente scrivere una lettera al MIUR, quanto piuttosto andare a Roma o smuovere l’apparato del partito almeno al livello regionale. Il problema è politico: mentre a Siena si vuole togliere questa realtà, ad Arezzo ne è stata istituita una nuova e la nostra città non deve subire le guerre interne al partito”.
10) L’ASSESSORE MAZZINI RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE URGENTE DI FALORNI SULLE CONDIZIONI DELLA FORTEZZA MEDICEA
Mazzini: “Valutiamo l’ipotesi di chiusura dell’area nelle ore notturne pur nella necessità di trovare accordi con le attività che vi sono in essere”
A seguito del ritrovamento di due siringhe usate nell’area della Fortezza medicea, Marco Falorni (Impegno per Siena), Andrea Corsi e Massimo Bianchini (L’Alternativa) hanno presentato nella seduta consiliare di ieri, 28 aprile, un’interrogazione urgente sulle condizioni dell’area.
“Da anni la Fortezza è oggetto di degrado – ha sostenuto Falorni – con scritte, danneggiamenti e atti di vandalismo che di recente si sono ulteriormente aggravati”.
Il consigliere ha quindi chiesto all’Amministrazione “se, in via d’urgenza e in attesa di rimedi alternativi, non si ritenga opportuno tornare alla chiusura notturna del cancello di ingresso come avveniva in passato e come avviene nei giardini e nei parchi pubblici di tutto il mondo”.
L’assessore all’Ambiente, Paolo Mazzini, ha condiviso la preoccupazione espressa da Falorni per la vicenda delle siringhe ma ha affermato “che non si può parlare di degrado pluriennale in merito alle condizioni della Fortezza. Anche grazie ai recenti interventi dell’Amministrazione, l’area è infatti molto vissuta dai cittadini e questa è la migliore forma di tutela per garantire la sicurezza di chi la frequenta”. “Voglio ricordare, in particolare, i lavori di messa in sicurezza dei bastioni e la riqualificazione del verde pubblico. Ma soprattutto l’installazione di una serie di strumenti ginnici che hanno riscosso l’interesse dei tanti senesi ai quali piace fare attività sportiva. Inoltre, presto l’area sarà dotata di una struttura temporanea per l’organizzazione di eventi e manifestazioni e realizzeremo anche un intervento di ulteriore messa in sicurezza degli spalti”.
Mazzini ha affermato come l’Amministrazione stia valutando l’ipotesi di procedere alla chiusura notturna dell’area della Fortezza, pur nella necessità di trovare accordi con le attività che vi sono in essere: in particolare, quella di un esercizio di ristorazione e quella musicale della Fondazione Siena Jazz e della banda Città del Palio.
“Così come abbiamo definito la chiusura dell’area verde sotto piazza Santo Spirito nelle ore notturne – ha aggiunto l’assessore – si tratta di capire quali forme potremmo individuare per fare altrettanto in Fortezza. L’elemento prioritario della sicurezza deve essere comunque armonizzato anche con le esigenze dei tanti cittadini che, sin dalle prime ore del mattino, vi si recano per fare sport, oltre che con l’organizzazione di iniziative nelle fasce serali”.
“Sono comunque dell’opinione – ha concluso Mazzini – che la fruizione diffusa degli spazi sia il miglior antidoto per tutelare l’area dalle cattive frequentazioni”.
Falorni si è dichiarato “pienamente insoddisfatto della forma e dei contenuti della risposta. La soluzione tecnica è semplice: si tratta di chiudere il cancello ricorrendo agli agenti di Polizia Municipale per garantire il diritto alla sicurezza dei cittadini e tutelare il decoro dell’area”.
9) GLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE SUL PATRIMONIO COMUNALE E LA DOTAZIONE DEL SERVIZIO LAVORI PUBBLICI NELL’INTERROGAZIONE DI MAURO MARZUCCHI
L’assessore Paolo Mazzini: “Sul bilancio triennale 2016/18 dedicati 20 milioni di euro agli investimenti e 2 milioni alle manutenzioni ordinarie”
Potenziare gli investimenti e gli interventi di manutenzione sul patrimonio pubblico cittadino.
Con l’interrogazione presentata nella seduta consiliare, Mauro Marzucchi (Siena Futura) ha rilevato come “nonostante i recenti smottamenti dovuti alle precipitazioni atmosferiche, si siano affievoliti gli interventi manutentivi e di investimento a strade, scuole e impianti sportivi” e ha chiesto all’Amministrazione “se ciò sia dovuto agli indirizzi generali di bilancio”.
Il consigliere ha quindi concluso il proprio intervento sollecitando di “dotare il settore dei Lavori pubblici di un dirigente a tempo pieno, visto che manca da circa tre anni e che quello attualmente in carica deve occuparsi anche di Urbanistica. La riduzione dei dirigenti è una costante dagli anni ’90 per gli effetti dei tagli imposti dal livello centrale sulla spesa per il personale degli enti locali, ma io ritengo che andrebbe individuato il numero che consente un livello organizzativo eccellente”.
L’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Mazzini, ha risposto che “con l’approvazione del bilancio di previsione 2016/2018 l’Amministrazione ha già destinato notevoli risorse economiche agli interventi manutentivi, di ristrutturazione e di valorizzazione del patrimonio pubblico. Complessivamente, quasi 20 milioni di euro per gli investimenti e circa due milioni di euro per le manutenzioni ordinarie”.
“Abbiamo approvato recentemente il progetto preliminare per via Peruzzi – ha aggiunto l’assessore – e presto passeremo alla fase esecutiva, da mandare in gara nelle prossime settimane. Per quanto riguarda, invece, la strada di Terrensano e Belcaro dobbiamo ricorrere a incarichi esterni anche alla luce delle qualifiche e delle competenze che si rendono necessarie: un intervento in parete richiede, infatti, un professionista in grado di fare calcoli sulle reti e sui fissaggi”.
Mazzini ha poi spiegato che “le assunzioni di qualifiche dirigenziali nelle pubbliche amministrazioni sono bloccate, in modo quasi assoluto, per l’anno 2016, sia a tempo indeterminato sia a tempo determinato. Sono le conseguenze dell’articolo 1, comma 219, della legge di Stabilità 2016 che intende trarre, da un lato, spazi per l’avvio del nuovo sistema degli incarichi dirigenziali e, dall’altro, un contenimento della spesa complessiva di personale, capace in parte di concorrere al finanziamento delle esigue risorse disponibili per i rinnovi dei contratti pubblici”.
“Il blocco delle assunzioni delle qualifiche dirigenziali non è a regime – ha concluso l’assessore – ma limitato nel tempo. Esso, infatti, opera nelle more dell’adozione dei decreti legislativi attuativi della riforma Madia, nonché in attesa della completa attuazione della legge n°190/2014, articolo 1, commi 422, 423, 424 e 425”.
Marzucchi ha espresso una valutazione di ordine politico generale: “Appare quanto meno contraddittorio che, in Italia, da quando si è sviluppato il federalismo sia stato tolto progressivamente potere ai Comuni. Auspico comunque che, con il venir meno di certe limitazioni imposte per legge, l’Amministrazione voglia valutare la proposta dell’interrogazione perché il ruolo di un dirigente a tempo pieno è di fondamentale importanza e potrebbe anche concorrere a limitare il ricorso agli incarichi esterni”.
8) LA TUTELA DEL CENTRO STORICO PASSA ANCHE DALLA REGOLAMENTAZIONE DELLE INSEGNE COMMERCIALI LUMINOSE
L’assessore alla Polizia Municipale, Stefano Maggi, ha risposto all’interrogazione di Stefania Bufalini
La necessità di armonizzare le insegne luminose degli esercizi commerciali con il patrimonio storico e architettonico del centro storico patrimonio Unesco ha costituito il tema dell’interrogazione presentata nella seduta odierna da Stefania Bufalini (PD) e sottoscritta dai colleghi di gruppo Gianni Porcellotti, Ivano Da Frassini e Federico Nesi.
La consigliera ha sottolineato come “negli ultimi tempi si stia assistendo al proliferare di installazioni di piccoli pannelli luminosi, schermi a led, lcd o simili, visibili direttamente dalla pubblica via, in aggiunta alle insegne di esercizio regolarmente autorizzate, anche in prossimità di beni storici e architettonici”. Bufalini ha quindi domandato “se tali elementi luminosi siano contemplati dai regolamenti comunali in materia di insegne pubblicitarie d’esercizio” e sollecitato “la loro rimozione, qualora non lo siano, oltre alla promozione di una campagna di sensibilizzazione e informazione per la tutela e il decoro del centro storico”.
L’assessore alla Polizia Municipale, Stefano Maggi, ha sostenuto “che al momento siamo impotenti di fronte alle tipologie di pannelli luminosi richiamate nell’interrogazione. Queste infatti non sono da ricomprendere nell’ambito dell’articolo 4 del Regolamento di Polizia Municipale sotto la denominazione di “luminarie, addobbi e festoni senza fini pubblicitari” in quanto non sono collocate all’interno dell’esercizio. Allo stesso tempo, non possono essere considerate insegne così come evidenziato al punto 2.5.1 delle note tecniche di attuazione del piano del colore, dove si indica che l’insegna dovrà riportare solo il nome dell’esercizio in corretta ortografia ed eventuali simboli grafici”.
Come ha inoltre detto l’assessore, tali insegne non possono essere considerate neanche messaggi pubblicitari luminosi “in quanto non reclamizzano nessun tipo di attività, marchio o prodotto specifico: nella maggior parte dei casi, i pannelli non riportano infatti indicazioni sulla titolarità dell’attività commerciale, ma informano semplicemente che questa è aperta o indicano genericamente gli alimenti in vendita, tipo “pizza””.
“Ritengo pertanto – ha concluso l’assessore – che queste tipologie di insegne vadano opportunamente regolamentate in termini di grandezza e diffusione delle luci. Ci impegneremo a controllare e a colmare l’attuale vuoto normativo ai fini della tutela del nostro patrimonio storico e artistico”.
Bufalini non si è ritenuta soddisfatta della risposta dell’assessore: “Alcune delle insegne che ho segnalato sono addirittura posizionate all’esterno degli esercizi e il nostro obiettivo è quello di farle rimuovere. Saremo soddisfatti quando passeremo dalle parole ai fatti a beneficio del decoro urbano della nostra città”.
7) L’ASSESSORE MAGGI RISPONDE A GIUSEPPE GIORDANO SULLE SANZIONI “SBAGLIATE” PER GLI ACCESSI IN ZTL
Maggi: “Un margine di errore fisiologico legato alla messa a sistema della nuova procedura di controllo”
Riportando le notizie di alcuni cittadini che, nonostante la regolarità dei permessi per i propri veicoli, avrebbero ricevuto sanzioni amministrative per l’accesso in ztl, Giuseppe Giordano (Siena Rinasce) ha presentato un’interrogazione per verificarne la fondatezza.
Il consigliere, evidenziando come le multe “sarebbero legate al rinnovo dei permessi residenti di accesso ai garage e al non corretto funzionamento delle telecamere poste ai varchi”, ha chiesto all’Amministrazione di “riferire gli eventuali problemi occorsi, il numero delle sanzioni emesse e gli oneri per il Comune dovuti alle spese per le relative notifiche”.
Giordano ha domandato anche “quale tipo di provvedimento sia stato adottato per informare i cittadini della situazione che si è venuta a verificare e dei comportamenti da tenere”.
L’assessore alla Mobilità e alla Polizia Municipale, Stefano Maggi, ha riportato alcuni dati: “Il numero annuale dei permessi lavorativi è di circa 75mila unità e gli operatori addetti sono circa 20. Qualche errore materiale è fisiologico e, ove riscontrato, l’Amministrazione invita i cittadini a presentare ricorso per l’inoltro della pratica alla Prefettura e la successiva archiviazione della sanzione”.
Dopo aver specificato che i permessi annuali della tipologia “residente garage” sono stati rinnovati con una nuova procedura che utilizza il QR Code, superando l’anacronistico sistema dei bollini, Maggi ha affermato che “mettendo a sistema il quantitativo dei permessi rilasciati con la nuova procedura appare plausibile un lieve incremento del margine di errore fisiologico che, comunque, rimane inferiore all’1% del totale”.
Giordano si è dichiarato insoddisfatto “perché la risposta minimizza la questione. Il cambio del sistema di controllo degli accessi alla ztl ha comunque prodotto problemi che potevano essere ovviati e oneri che potevano essere risparmiati. Circa 750 sanzioni errate non sono uno scherzo, così come non lo sono i costi impropriamente sostenuti. E’ inoltre paradossale che si accenni alla responsabilità dei cittadini che non avrebbero controllato i dati delle proprie targhe sui permessi”.
6) LA VIABILITÀ A COSTALPINO NEL DIBATTITO CONSILIARE
L’assessore alla Mobilità, Stefano Maggi, ha risposto a un’interrogazione di Michele Pinassi
La viabilità nel tratto di strada tra l’ippodromo di Pian delle Fornaci e il centro abitato di Costalpino ha costituito il tema dell’interrogazione presentata da Michele Pinassi (Siena 5 Stelle). Il consigliere ha fatto riferimento ai “frequenti incidenti registrati, soprattutto in caso di fondo sdrucciolevole” e agli “elevati volumi di transito, anche di mezzi pesanti, che genera danneggiamenti alle abitazioni e ulteriori rischi per la circolazione pedonale, viste le misure della carreggiata”.
Pinassi, ricordando che “qualche anno fa si parlava di una bretella per bypassare le due pericolose curve oggetto dell’interrogazione”, ha chiesto “quali azioni intenda intraprendere l’Amministrazione per garantire l’incolumità degli utenti della strada e risolvere il problema del manto sdrucciolevole” e “se vi sia un progetto per una viabilità alternativa e gli eventuali tempi di realizzazione”.
L’assessore alla Mobilità, Stefano Maggi, ha ricordato come nel tratto di strada interno al centro di Costalpino sia attualmente in vigore un limite di velocità a 30 km orari, che sale a 50 km orari nelle adiacenze dell’ippodromo. “Sempre al fine di limitare la velocità veicolare, da molti anni è stato installato un pannello luminoso indicatore a circa 100 metri dall’accesso al galoppatoio, in corrispondenza dell’attraversamento pedonale segnalato a norma di Codice della Strada”.
Sempre per quanto riguarda il tratto interno al centro abitato, Maggi ha fatto riferimento anche alla presenza di numerosi rallentatori ottici in prossimità dei lampioni dell’illuminazione pubblica, a servizio dei tre attraversamenti pedonali: “Di questi, quello all’altezza della scuola all’intersezione con via Consorti – ha specificato l’assessore – è dotato di portale luminoso sopra la carreggiata per essere visibile da adeguata distanza e permettere ai conducenti di moderare la velocità. In prossimità dei due incroci a raso tra la strada 73 Ponente e le vie Neri e Grossetana, inoltre, sono stati posizionati due specchi parabolici per facilitare le manovre nell’area”.
Rispetto alla casistica degli incidenti nell’area, Maggi ha detto che tra il 2011 e il 2016 la Polizia Municipale ne ha registrati 26, dei quali 11 con feriti e 15 con soli danni a cose: “La maggior parte di questi sono avvenuti all’intersezione con strada Grossetana e in corrispondenza dell’incrocio con via Neri. In molti casi è stata accertata la violazione dei limiti di velocità indicati”.
“Nel breve termine – ha concluso Maggi – grazie alle risorse del bilancio 2016, rafforzeremo gli elementi di sicurezza della strada con il posizionamento di un attraversamento pedonale rialzato”.
In prospettiva, l’assessore ha detto che nel Regolamento Urbanistico è comunque prevista una sorta di variante stradale che esclude l’attraversamento del centro abitato di Costalpino e prevede, al contempo, l’istituzione di un senso unico nel tratto curvilineo della strada: “Un intervento individuato come opera di compensazione nella trasformazione edilizia che ipotizza la realizzazione di un complesso residenziale posto tra l’abitato e la vallata di Pian delle Fornaci”.
Pinassi ha detto di concordare con quanto riferito dall’assessore sulle cause degli incidenti. “Riconosciamo però che la strada in oggetto non è sicura a causa di quei volumi di transito e che la pericolosità non si risolve né con l’attraversamento pedonale rialzato, né con i pannelli luminosi, né con limiti di velocità troppo bassi. Realizziamo la bretella nel più breve tempo possibile, eventualmente ricorrendo a espropri di pubblica utilità”.
5) IN CONSIGLIO COMUNALE IL TEMA DEI QUESTUANTI
L’assessore Mauro Balani ha risposto all’interrogazione di Pietro Staderini
Il tema dei questuanti è stato discusso con l’interrogazione presentata da Pietro Staderini (Sena Civitas).
Il consigliere ha evidenziato la cogenza dell’argomento “anche in riferimento alle politiche nazionali sull’immigrazione” e ricordato che la spesa giornaliera per gli immigrati costa allo Stato circa 35 euro a persona per vitto, alloggio, scheda telefonica e istruzione della lingua italiana: “Tutto ciò costituisce un adeguato sostentamento senza bisogno di ulteriori risorse economiche”. “La mendicità – ha proseguito – non costituisce più reato, nonostante che il fenomeno sia sistematico e forse talvolta organizzato; è tuttavia onere del sindaco tutelare il decoro civico, l’utilizzo del suolo pubblico, il regolare e pacifico godimento dei beni pubblici da parte della comunità”. “Visti i comportamenti insistenti che assumono queste persone nel chiedere, talvolta con insistenza, denaro ai passanti spesso inseguiti fino alle abitazioni o alle auto” Staderini ha chiesto al sindaco “interventi concreti per limitare la presenza di questuanti in città” e se sia nelle intenzioni dell’Amministrazione emettere un’ordinanza che “vieti di mendicare in luogo pubblico, nei pressi dell’ospedale Santa Maria alle Scotte, di esercizi commerciali, parchimetri, strade, piazze, chiese e luoghi di culto e che non permetta, altresì, di sdraiarsi, inginocchiarsi o sedersi per chiedere l’elemosina”.
L’assessore Mauro Balani, riportando una nota del Comando di Polizia Municipale, ha confermato la frequente presenza, in varie parti della città, di persone di diversa nazionalità e provenienza dedite all’accattonaggio e ha fatto presente che, nonostante che dal 1999 non sia più contemplato il reato di mendicità, questo è tuttavia sanzionabile in base all’articolo 35 del Regolamento comunale. “La Polizia Municipale – ha detto Balani – svolge un assiduo controllo in occasione del mercato settimanale, all’ospedale cittadino e nelle principali vie del centro storico. Dopo aver verificato se queste persone abbiano necessità di assistenza, ricovero, pasti o altro, li invita ad allontanarsi. Nel caso, invece, di violazione del suddetto articolo, o delle norme regionali sul commercio in area pubblica, i vigili procedono all’identificazione e alla sanzione, inviando, al contempo, una nota informativa alla Questura nel caso si tratti di stranieri irregolari o la cui posizione debba essere verificata”.
Quanto alle sanzioni pecuniarie nel periodo 2013/15, l’assessore ha riferito che sono state effettuate in merito alla violazione delle norme sul commercio in area pubblica (4 nel 2013, 2 nel 2014 e 14 nel 2015) e al regolamento di Polizia Municipale (6 nel 2013, 7 nel 2014 e 43 nel 2015). Relativamente agli stranieri, nel 2015 sono state proposte alla Questura le emissioni di 20 fogli di via e trasmesse all’Autorità giudiziaria 20 comunicazioni di reati connessi all’accattonaggio e all’immigrazione, delle quali quattro per violazione dell’articolo 76 del decreto legislativo n°159/11.
L’assessore, infine, ha informato il consesso che “il prefetto Saccone ha invitato le forze dell’ordine e la Polizia Municipale a segnalare agli uffici della Prefettura le persone richiedenti asilo identificate mentre fanno accattonaggio perché questo comportamento, se ripetuto, dà luogo alla revoca dell’accoglienza, in quanto ritenuto non compatibile con l’ospitalità garantita a totale carico dello Stato. La revoca dell’accoglienza ha quindi conseguenze sull’esame stesso della domanda di asilo”.
Staderini si è dichiarato “non soddisfatto e preoccupato perché l’Amministrazione non pare in grado di governare il fenomeno e sembra addirittura tollerarlo. La Polizia Municipale fa il proprio lavoro e l’Amministrazione non può fermarsi alle verifiche. E’ necessaria un’azione più incisiva ed efficace, come nel caso del Comune di Assisi dove è stata emessa un’apposita ordinanza per il divieto di accattonaggio”.
RESPINTA LA MOZIONE DI MICHELE PINASSI PER IL RICONOSCIMENTO DEI PRIMI 50 LITRI DI ACQUA POTABILE COME DIRITTO FONDAMENTALE
Non è passata la mozione presentata in Consiglio Comunale da Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) che, dopo aver richiamato la partecipazione pubblica dell’acquedotto del Fiora (5,24% del Comune di Siena), i risultati del referendum del 2011, il Contratto mondiale per l’acqua che indica in 50 litri la quantità minima giornaliera per soddisfare i bisogni essenziali e la dichiarazione ONU che definisce “l’accesso all’acqua potabile un diritto fondamentale dell’essere umano”, così come riconosciuto anche dal Parlamento europeo, aveva chiesto l’impegno del sindaco e della Giunta a garantire, il diritto minimo inalienabile e gratuito di 50 litri di acqua potabile al giorno per ciascun cittadino.
Dai banchi della maggioranza, Massimiliano Bruttini (PD) intervenendo per evidenziare l’importanza dell’argomento a cui riservare la massima attenzione, ha informato che la Camera ha di recente approvato un disegno di legge, passato all’esame del Senato, che tratterà in maniera completa e analitica l’argomento, sollecitando l’assemblea ad adeguare il proprio percorso al rispetto delle norme che sono in trattazione a livello parlamentare.
3) VIABILITÀ E DECORO URBANO: IN CONSIGLIO IL TEMA DELLA RIQUALIFICAZIONE DELLA ROTONDA DELLO “STELLINO”
L’assessore Maggi ha risposto a un’interrogazione di Pietro Staderini
Collocare il cavallo di legno “Filippo il Bello” alla rotonda dello Stellino per la valorizzazione complessiva dell’area.
Questa la proposta avanzata da Pietro Staderini (Sena Civitas) con l’interrogazione presentata nella seduta consiliare, sul tema della sistemazione della viabilità nell’area nord della città: “Un’anticamera d’ingresso a Siena, dove sono state realizzate, nell’ambito di un intervento di riqualificazione complessiva congiunto con il Comune di Monteriggioni, una nuova segnaletica orizzontale e verticale e alcune isole spartitraffico, con un impegno di circa 22mila euro del nostro Comune e il contributo di 13mila euro di ChiantiBanca”.
Staderini ha sostenuto che la statua lignea di Angelo D’Arcella attualmente posta all’interno di Palazzo Berlinghieri potrebbe essere ulteriormente apprezzata con la sua apposizione “alle porte della città, prevedendo un’eventuale bacheca contro le intemperie, in modo che possa offrire un segnale distintivo e simbolico sul rapporto tra la città e il cavallo, aggiungendosi alla statua dei due cavalli ubicata alla Lizza”.
L’assessore alla Mobilità, Stefano Maggi, ha sottolineato come l’intervento di riqualificazione stradale, eseguito nell’autunno 2014, sia servito principalmente a ridurre l’incidentalità e aumentare la sicurezza veicolare grazie ad un’adeguata canalizzazione dei flussi di transito: “Dalla fine dei lavori, a questo incrocio non si sono più registrati incidenti gravi. Inoltre, con l’allargamento del marciapiede a 3 metri, è stata migliorata anche la fermata del trasporto pubblico. E’ vero che talvolta possono generarsi degli incolonnamenti di auto intorno alla rotatoria ma l’aspetto della sicurezza stradale resta prioritario”.
L’assessore ha inoltre affermato che “il problema della congestione di traffico nell’area nord della città deve essere affrontato in modo più complessivo, interessando tutto il sistema delle intersezioni: ovvero, anche l’altra rotatoria di strada Fiume e i rami di ingresso alla tangenziale. Non si può pensare di agire sul traffico intervenendo soltanto su uno dei nodi”.
Maggi ha quindi concluso sostenendo che “la rotonda, comunque decorosa, potrà essere ulteriormente abbellita anche con il ricorso al verde pubblico, al pari di quella concomitante con l’intersezione con strada Fiume che costituisce il vero punto di accesso stradale da nord per la città. Quanto all’opera di Angelo D’Arcella, non è certo idonea per essere posizionata in ambienti esterni”.
Staderini, dichiarandosi non soddisfatto, ha definito la risposta “scontata e insufficiente, a cominciare dall’affermazione secondo la quale il transito veicolare nella zona sarebbe migliorato con la rotatoria. Piuttosto, si rileva una diffusa incertezza di manovra negli automobilisti”.
“Rispetto alla valorizzazione della rotatoria – ha concluso – mi sarei aspettato qualche idea più brillante: ammesso che la statua di D’Arcella non sia idonea per l’esterno, l’Amministrazione, per esempio, avrebbe potuto cogliere l’opportunità di indire un concorso pubblico di proposte progettuali rivolto ai giovani artisti senesi e l’opera vincitrice avrebbe comunque dato lustro alla zona”.
2) LA FESTA DELLA POLIZIA MUNICIPALE E IL RISPETTO DEL RITUALE CONTRADAIOLO NELLE INTERROGAZIONI DI GIORDANO E BECCHI
L’assessore Maggi: “L’esposizione delle bandiere delle Contrade a Palazzo Pubblico è collegata alla festa e non all’anniversario della fondazione del Corpo”
Il 12 febbraio di ogni anno ricorre la festa del corpo di Polizia Municipale e la parte V del Rituale Contradaiolo prevede che, in tale occasione, siano esposte le bandiere delle Contrade sulla facciata di Palazzo Pubblico.
Su questi aspetti si sono concentrate le due interrogazioni di Giuseppe Giordano (Siena Rinasce) e di Maria Isabella Becchi e Alessandro Piccini (Nero su Bianco), i quali hanno rilevato come “per il terzo anno consecutivo non sia stata celebrata la festa, nonostante che questa non produca alcun costo per l’Amministrazione”.
Mentre Becchi ha chiesto “i motivi per i quali è stata sospesa la festa”, Giordano ha domandato “per quale ragione non siano state neanche esposte le bandiere, se non altro in segno di rispetto e riconoscenza all’attività svolta dai vigili urbani”.
L’assessore alla Polizia Municipale, Stefano Maggi, ha risposto che l’appuntamento non è stato celebrato “anche per lo stato di agitazione del personale in dotazione al Corpo che si sta comunque risolvendo. C’è la piena volontà di recuperare la festa per il prossimo anno, nelle forme che saranno concordate con il Comando: questo è un impegno personale”.
L’assessore ha poi informato che tradizionalmente, quando viene celebrata la festa della Polizia Municipale, sono previsti allestimenti, come ad esempio nella Sala del Mappamondo, e addobbi floreali nella Cappella di Piazza del Campo: “Incombenze che, come l’esposizione delle bandiere, non competono direttamente alla Polizia Municipale, ma ad altri uffici comunali”. “Ciò detto – ha proseguito Maggi – ritengo che la mancata esposizione delle bandiere sia dipesa unicamente dal fatto che, non essendo stata pubblicamente celebrata la ricorrenza, non si è reso necessario attuare la disposizione”.
L’assessore ha specificato che la parte V del Rituale Contradaiolo dispone che l’esposizione delle bandiere sia espressamente collegata al momento celebrativo, cioè la festa, e strettamente connessa ad essa, “giacché se il Magistrato delle Contrade, nel redigere il Rituale Contradaiolo, avesse voluto collegare l’esposizione delle bandiere all’anniversario della fondazione del Corpo, indipendentemente dall’organizzazione della festa, non avrebbe fatto riferimento alla festa bensì all’anniversario”.
“Pertanto, mancando la festa – ha concluso Maggi – è venuta meno la necessità dell’esposizione delle bandiere delle Contrade”.
Giordano si è dichiarato non soddisfatto: “Conoscevo i motivi per i quali la festa non è stata celebrata, ma non concordo sul nesso di causalità espresso dall’assessore sulla questione delle bandiere. Temo che la scelta di non esporle sia stata interpretata più come un segnale punitivo piuttosto che di apertura e distensione”.
Parzialmente soddisfatta la consigliera Becchi: “Auspico davvero che la festa di un’istituzione così importante come la Polizia Municipale venga recuperata, così come dichiarato espressamente dall’assessore”.
1) APPROVATA LA MOZIONE DEL GRUPPO PD PER L’ISTITUZIONE DI UN REGOLAMENTO PER L’AFFIDAMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI
Approvata la mozione presentata dal gruppo PD per l’istituzione di un Regolamento che disciplini l’affidamento di incarichi professionali esterni all’Ente.
Come ha, infatti, illustrato il capogruppo Carolina Persi “la necessità di regolamentare gli affidamenti, come già avviene nella maggior parte dei Comuni, oltre a rappresentare un segnale di buona politica e corretta gestione dei rapporti esterni del Comune, attua quanto già indicato nel Piano Triennale per la prevenzione della corruzione e dell’illegalità approvato nel gennaio 2014 in merito alla trasparenza amministrativa”.
Con l’adozione della mozione l’amministrazione, entro il prossimo mese di giugno, dovrà presentare il nuovo Regolamento alla discussione e approvazione del Consiglio comunale.