Nella piccola cassaforte incassata nelle mura medioevali del centro storico di Siena, è stata depositata ieri, giovedì 25 febbraio, la prima idea del progetto ideato dall’artista Serena Fineschi. Sarà visibile ai passanti nel Vicolo del Coltellinaio per un mese, dopodiché farà posto a una nuova idea d’autore.
L’autrice della prima idea di Caveau è Marina Dacci, direttore della Collezione Maramotti, una straordinaria collezione di arte contemporanea aperta al pubblico dal 2007 a Reggio Emilia.
“Serena Fineschi è un’artista che stimo molto soprattutto per la sua ricerca di espressioni che escono dalla dimensione visuale oltre che per il suo interesse verso il processo che segue l’artista nelle sue creazioni. L’idea del Caveau mi ha subito intrigato, perché mi ha riportato con la memoria a un incontro magico con Luciano Fabro che, durante un intervento per una installazione di arte pubblica nella mia città Reggio Emilia, mi ha fatto riflettere su una caratteristica propria dell’arte pubblica che genera sempre un incontro/scontro, una tangenza casuale tra chi la produce e chi la fruisce: nel visitatore che s’imbatte in un’opera pubblica non c’è l’intenzione di andarla a vedere, di cercarla come accade entrando in un museo. Mi piace sapere che persone a me sconosciute a Siena potranno in contatto con l’idea custodita da questo piccolo scrigno. Uno scrigno di idee a cui ho offerto un pensiero intimo che parla dell’attitudine all’ascolto di sé, della propria dimensione interiore, quanto mai necessaria oggi prima di aprire qualsiasi relazione sociale di sapore autentico. L’immagine è quella di un giardino inviolato dove tutto è possibile, una linea, un percorso da perseguire nella propria vita. E’ un pensiero che qualcuno potrebbe raccogliere per un momento di riflessione e, magari, fare proprio. Credo che non a caso Serena Fineschi abbia deciso di aprire Caveau con questo piccolo contributo, perché forse rappresenta un prologo alla sua idea progettuale”.
La staffetta di idee che si alterneranno all’interno di Caveau è iniziata. Ed è iniziato anche il count down che scandirà il tempo – 30 giorni – che ci separa dalla prossima idea. Nessuna inaugurazione è prevista perché Caveau è un work in progress, che non ha inizio né fine, e la sua fruizione seguirà un percorso casuale e involontario come quello che determina le grandi intuizioni.
Caveau ospiterà idee di artisti, pensatori, scrittori, musicisti, poeti, fotografi, curatori, protagonisti dell’arte e della cultura italiana e internazionale. Le idee custodite dal Caveau avranno la forma di un appunto, un’opera pensata, immaginata, scritta e mai realizzata, perché solo abbozzata, messa da parte, dimenticata. Una frase, uno schizzo, un segno, un racconto inedito, un’immagine mai esposta, disegnata con il pensiero, un progetto fallito o fallimentare, un post-it, un’intuizione accantonata e mai ripresa, una riflessione ad alta voce. Tutte queste idee potranno essere guardate dall’esterno, fotografate, rubate, persino ri-pensate dai passanti. Insieme 12 mesi dopo, daranno vita ad una mostra e saranno raccolte in un catalogo edito dalla casa editrice Gli Ori. Un quaderno di idee con sempre nuove pagine da scrivere nel quale sarà svelata anche la relazione che lega i dodici ospiti di Caveau.
Caveau – Vicolo del Coltellinaio – 53100 Siena
www.c-aveau.it