Solo così potremo produrre risposte corali, concrete e azioni programmate per affrontare la nuova frontiera della convivenza tra una ricchezza e una povertà che sono ritornate così distanti e stridenti tra loro da esasperare il naturale corso delle migrazioni.
“L’urgenza di una convivenza e di moderne solidarietà, che tengano insieme le diversità e non esasperino le divisioni e’ l’unica base per ragionare di un nuovo progresso, che ha bisogno della responsabilità della conoscenza e della storia. Con la formazione e l’integrazione dei giovani la nostra Scuola sarà la Comunità anche di questa moderna Cittadinanza.
In questo modo, lo spirito del 25 aprile, la sete di un mondo nuovo e più giusto rivive ora con l’impegno di tutti a misurarci insieme con i temi quotidiani locali e globali di questa crisi, facendo la fatica di camminare uniti per portare il peso delle riforme e delle decisioni, con il coraggio di governarle e di ricercare sempre il meglio per tutti”.