“La politica non può disinteressarsi della salute e del benessere dei cittadini. Ma deve farlo in modo solidale sociale e mai con logica partitica, parziale e peggio ancora di lottizzazione. In questo la politica ha sbagliato fino ad oggi, ha guardato alla salute solo come un territorio di scontro politico. La salute invece è uno stato generale di benessere psico fisico cui devono concorrere unitamene, operatori, pubbliche amministrazioni, organizzazioni territoriali e di volontariato. Temo che la grande riforma sanitaria italiana abbia come smarrito, dei suoi tre pilastri, prevenzione, cura, riabilitazione almeno il primo e il terzo”. Interviene così Angela Pagni, candidata del Partito Democratico alle elezioni regionali del prossimo 31 maggio, riguardo all’assistenza sanitaria ed al riordino delle aziende locali in chiave di Area Vasta.
“Se diamo una scorsa ai documenti ufficiali elaborati dal PD senese e ripercorriamo alcune recenti dichiarazioni di candidati regionali che competeranno con me il 31 maggio, abbiamo l’evidenza solare di ciò che scrivo. L’attenzione è tutta sugli assetti organizzativi, le responsabilità delle unità operative, gli organigrammi, le geografie del potere inframurario. Roba stravecchia dalla quale la politica per me deve tenersi ben lontana.
Fino ad oggi la sanità è stata sinonimo di “ospedali”, luoghi di interessi potenti nei quali si dovrebbe misurare la “qualità” delle prestazioni e il reale livello di soddisfacimento degli utenti; da noi siamo ad un soddisfacente livello di qualità media e in alcuni casi di qualità medio alta. Ma il punto molto debole è la qualità del rapporto con il cittadino- paziente: la nostra sfida, sulla quale chiediamo di essere misurati, deve essere collocare al centro delle nostre attenzioni ,dei nostri progetti, la qualità di questo rapporto.
Il nostro preciso dovere politico, il mio dovere, è di collocare al centro del governo regionale e locale del servizio sanitario il cittadino e non gli assetti delle unita operative. Famiglie e cittadini ogni giorno combattono con burocrazia, adempimenti, lentezze della macchina amministrativa e non di rado questi percorsi sono mortificanti, sono attese sfibranti, risposte che non sono risposte, atteggiamenti di sufficienza, incertezze, disinformazioni o informazioni incomprensibili, ricatti insopportabili. Questo non è un sistema sanitario che pensa alla salute pubblica e questo sarà il maggior nemico nella mia battaglia in consiglio regionale.
Nei prossimi mesi dovremo confrontarci con il riordino delle aziende locali che saranno accorpate nelle Aree Vaste, questo ambizioso progetto non deve ledere le risorse da destinare all’assistenza socio-sanitaria sul territorio soprattutto per quel che riguarda – ma non solo – il servizio di intervento in emergenza: dobbiamo rafforzare le attuali stazioni 118 e la rete base dei servizi socio-sanitari territoriali. Importanti n questo senso saranno le politiche di sostegno e assistenza ai cittadini con malattie croniche”.