“La grande maggioranza dei Comuni ha adottato i piani di protezione civile, che come é noto si basano sugli atti di competenza regionale (leggi regionali, linee guida regionali alla pianificazione, indicazioni operative..) e l’Anci con l’aiuto delle istituzioni regionali e con il Dipartimento di protezione civile punta a sostenere i Comuni affinché i piani possano essere aggiornati e adeguati alle nuove esigenze, anche se le difficoltà sono maggiori soprattutto per i piccoli comuni”. E’ quanto afferma Bruno Valentini, sindaco di Siena e presidente della Commissione Ambiente e Territorio dell’Anci.
“In tal senso – sottolinea – continuiamo a fornire indicazioni affinché i Comuni si associno e i piani possano essere adottati nelle Unioni di Comuni e nelle forme associate. Siamo del tutto convinti che la protezione civile possa essere realmente efficace se in grado di coinvolgere gli enti, ma soprattutto se partecipata dai cittadini e non lasciata ai soli operatori. Di fronte all’assenza dei piani o alla inadeguatezza dei piani riteniamo sia più efficace aiutare e sostenere quei Comuni in difficoltà piuttosto che limitarsi a denunciare la mancanza, senza indagare sui motivi di tali carenze”.
“Chiediamo al Parlamento – prosegue Valentini – di accelerare il lavoro sulla legge delega affinché il Paese prima possibile possa colmare questo gap. Riteniamo che la protezione civile abbia bisogno soprattutto di prevenzione e di preparazione alle emergenze senza rifugiarsi invece nelle peggiori abitudini italiane, quali lo scaricabarile delle responsabilità: é invece necessaria una sana collaborazione e per questo sono convinto della urgenza di lavorare assieme per cooperare e per accelerare il processo di riforma. I sindaci sono la prima autorità di protezione civile e sono le sentinelle della sicurezza delle loro comunità”.
“Chiediamo alle istituzioni centrali – conclude – di essere messi nelle condizioni di poterlo fare, sia dal punto di vista normativo che economico, invece di essere solo terminali di uno Stato che non può rischiare di intervenire solo a tragedie avvenute”