E’ andata così: il cavallo del Bruco, Lo Specialista, sfila per le vie di Siena quando scivola e va in terra. Nessun danno. E allora? Allora sembra che qualche contradaiolo dell’ex rivale Giraffa abbia riso. Poco dopo in Piazza volano alcune manate alla Fonte Gaia, per fortuna si sono messi in moto Sindaco e dirigenti e tutti hanno buttato acqua sul fuoco.
Del resto, diciamolo, si tratta di due contrade forti che possono davvero ipotecare il Palio. Ci sta dunque che il sangue bolla. Certo ribolle anche a quelli delle quattro altre duellanti più in vista: Aquila e Pantera, Istrice e Lupa.
Particolarmente accese le prime due: nella prova numero tre abbiamo visto scattare l’Aquila in testa con un bellissimo slancio, ma Bighino per la Pantera si è “fogato” come un mastino.
Perfino i due cavalli Gammede e Indianos hanno sfoderato i dentoni e si sono azzannati come panini imbottiti. E poi dicono che i cavalli non si eccitano e non competono per la corsa. Quando si va in Piazza del Campo può succedere di tutto.
Ma che succederà allora tra poche ore? Andrea Degortes, il grande Aceto, fa scendere su di noi la sua apostolica predizione: Bruco, Giraffa, Aquila, Istrice, Leocorno, questi i favoriti. Vista la grande esperienza (e non solo di cavalli) di Andrea questi saranno dunque i protagonisti.
Questo dimostrerebbe anche che il “Monte” dei fantini non è così compatto come si dice. Le rivalità e le ambizioni corrono sotterranee e questo è sempre stato il pepe del Palio.
Ultima nota di cronaca per oggi è il quadro più vibrante della Festa di Siena: le 17 contrade in Duomo col suono dei Tamburi in onore della Vergine. Quest’anno la folla è particolarmente densa e appassionata, quasi una preghiera per Maria perché voglia conservare a Siena uno dei giochi più generosi in cui audacia, nerbate e amicizia riescono a convivere in pace.