E’ stato arrestato a Siena dalla Polizia di Stato per maltrattamenti in famiglia e lesioni un 47enne di origini rumene.
La misura della custodia cautelare in carcere è stata emessa ieri, venerdì 19 agosto, dal GIP presso il Tribunale di Siena su richiesta del Pubblico Ministero e subito eseguita dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Siena.
A loro si era rivolta la vittima, una donna 54enne, connazionale dell’indagato, denunciando che l’ex compagno l’aveva tenuta per mesi sotto scacco, picchiandola, usando violenza sessuale e minacciandola di morte. Questo quadro è stato rafforzato dall’attività d’indagine avviata dai poliziotti della sezione specializzata della Squadra Mobile.
La donna ha raccontato alla Polizia che l’ex, dopo pochi mesi dall’inizio della loro relazione, nel 2021, aveva nettamente cambiato atteggiamento nei suoi confronti. Le settimane passavano, con costanti manifestazioni di gelosia e possessività da parte dell’uomo, che la teneva chiusa in casa impedendole di uscire, per il timore che si incontrasse con qualche amico o, comunque, con altri uomini.
Nelle rare occasioni in cui lei usciva da sola, ad esempio per andare al lavoro, la seguiva o la tempestava di telefonate al cellulare o messaggi scritti o vocali intimandole di dirgli dove si trovava e di tornare immediatamente a casa.
La situazione era diventata talmente intollerabile che la donna, oppressa dal controllo continuo esercitato dall’uomo, aveva deciso di abbandonare Siena di nascosto, per recarsi altrove, fuori regione, dove sperava di rifarsi una vita propria e autonoma.
L’ex è riuscito tuttavia a rintracciarla utilizzando diversi numeri di telefono che l’avevano indotta a rispondere alle varie chiamate, arrivando infine a convincerla dei suoi buoni propositi e pregandola di tornare insieme, licenziandosi dall’occupazione da poco trovata, per iniziare una nuova convivenza.
Come prevedibile, però, l’aggressività del 47enne, non ha tardato a ripresentarsi. Ai poliziotti la donna ha raccontato che il nuovo inizio era stato ancora peggiore del primo. I diversi episodi riferiti e ben circostanziati nel tempo hanno denotato un’escalation di violenze soprattutto a partire dal mese di giugno scorso, violenze che sono durate fino a pochi giorni fa.
La vittima, per paura di subire ritorsioni, aveva sempre evitato di recarsi al Pronto soccorso. Quando finalmente si è sentita al sicuro, grazie alla Polizia che le ha trovato nel frattempo un’abitazione protetta, ha deciso di farsi curare, andando in ospedale.
A lungo la donna ha vacillato all’idea di lasciare la città e allontanarsi definitivamente dall’ex, che custodiva in casa tutti i suoi vestiti, i documenti (anche quelli per l’espatrio) e due gatti a cui era particolarmente affezionata, ma la sua situazione economica non le ha mai permesso di rendersi indipendente.
Più volte ha cercato di riprendere le sue cose dall’abitazione dell’ex ma lui la chiudeva in casa, lasciandola nuda ed impedendole di fatto di uscire. Altre volte la seguiva fino alla fermata dell’autobus o sul luogo di lavoro ingenerando in lei il terrore.
Disperata e rassegnata, la donna qualche giorno fa è tornata dalla Polizia per denunciare quanto accaduto, e riferire che la situazione di soggezione ed umiliazione ancora perdurava.
L’uomo, anche in questa circostanza, l’ha seguita fino alla Questura. Ma stavolta qualcosa non è andata secondo i piani. Due poliziotti liberi dal servizio lo hanno infatti notato nei dintorni di via del Castoro in atteggiamento sospetto e l’hanno identificato.
Sul momento ha trovato la scusa di essere residente in una via limitrofa, indicandone anche il numero civico, circostanza riscontrata dagli agenti stessi come falsa. Non solo, anche nel corso della verbalizzazione da parte degli investigatori della Squadra Mobile ha inoltrato alla vittima varie chiamate e messaggi vocali e di testo che non hanno fatto che confermare la condotta vessatoria che stava continuando a tenere.
Quest’ultimo, ennesimo episodio, indizio importante degli atti persecutori, è stato determinante per gli investigatori, a conferma del protrarsi della condotta vessatoria dell’uomo che ha portato all’emissione della misura cautelare della custodia in carcere.
Terminato l’incubo, grazie al costante intervento della Polizia di Stato, la donna è tornata così in possesso dei suoi averi e ha potuto riabbracciare i suoi amati gattini che ora si trovano con lei al sicuro.