Così inizia un intervento dell’Unione Comunale di Siena del Partito Democratico.
“Ci aspettavamo profili di esperti delle forme più moderne della museografia, nell’organizzare grandi mostre di richiamo internazionale, archeologi, storici dell’arte, storici provenienti, non solo dalle nostre università – prosegue il PD -, ma da rilevanti sedi culturali italiane ed europee, in grado di arricchire l’attività con relazioni di studio, ricerca e formazione. Il risultato nel suo insieme non risponde affatto a questi fondamentali criteri.
Il sindaco dovrebbe divulgare ufficialmente i curricula e rendere trasparenti alla città i motivi delle scelte. Se poi il problema fosse che in pochi hanno risposto al bando significherebbe che la divulgazione dello stesso, a Siena e fuori Siena, è stata come minimo insoddisfacente.
Santa Maria della Scala non è un luogo qualsiasi così come Siena, a sua volta, non è una città qualsiasi. Dopo aver lasciato a lungo in stato di stallo questa istituzione, oggi l’obiettivo di una fondazione culturale moderna, autonoma, dinamica e insieme rispettosa del patrimonio eccezionale che è stato consegnato dalla storia, sembra allontanarsi sempre di più.
Dopo i tanti annunci, almeno in questo passaggio, ci saremmo aspettati un momento di partecipazione della città, per condividere lo slancio di un progetto concreto da consegnare ai garanti del valore scientifico e culturale del Santa Maria.
Invece, la città continua a rimanere spettatrice di un “balocco” solitario, senza avere risposte sul proprio futuro.”