trafugate nella notte tra il 10 e l’11 luglio 1989 dal Museo del Seminario di Monteriggioni.
I manufatti sono di eccezionale valore storico-artistico, realizzati da orafi senesi o romani tra il XII e il XVIII secolo.
Nel dettaglio:
– reliquiario a tabella di San Galgano, in rame dorato, con smalti traslucidi, XIV secolo. Pubblicato sul Bollettino delle opere d’arte trafugate del Comando Carabinieri TPC e sulla pubblicazione ICOM Cento oggetti scomparsi – saccheggio in Europa (Parigi 2000);
– croce processionale astile, in rame e bronzo dorato, XII secolo;
– reliquiario a tempietto, in rame dorato, XIV secolo;
– calice – pisside, in rame dorato con smalti, XIV – XVII secolo;
– pisside in argento, con smalti, XVII secolo;
– calice in argento, sbalzato e cesellato, XVII secolo;
– calice in argento, sbalzato e cesellato, con scolpite teste di angeli, XVIII secolo;
– calice in argento, sbalzato e cesellato, con scolpite teste di angeli, XVIII secolo;
– calice in argento, sbalzato e cesellato, con scolpite teste di angeli, XVIII secolo;
– calice in argento, sbalzato e cesellato, con scolpite teste di angeli, XVIII secolo.
L’attività di recupero è scaturita nel corso di indagini coordinate da questa Procura della Repubblica volte all’individuazione di beni d’arte illecitamente posseduti. In particolare, i preziosi manufatti sono stati individuati dai Carabinieri TPC durante una perquisizione presso l’abitazione di un privato cittadino a Giarre (CT), che nell’immediatezza non è stato in grado di fornire valide spiegazioni in merito al loro possesso. Gli immediati approfondimenti investigativi, eseguiti attraverso la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, database gestito dal Comando TPC, hanno permesso di individuare la provenienza dei manufatti e la loro corrispondenza con quelli rubati 31 anni fa nell’antico borgo di Monteriggioni. In considerazione delle risultanze investigative il detentore è stato denunciato per ricettazione a questa Procura della Repubblica.
“Quando viene violata una proprietà privata – ha detto il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino – c’è sempre un grande dolore. Quando viene violato un luogo sacro è ancora più doloroso. Questi oggetti erano nel Museo Diocesano e la violazione fu fatta non solo alla chiesa di Siena, ma a un pezzo di storia. Gli oggetti non sono idoli, ma alcuni oggetti sono segni di tradizioni vive, di vite di persone, non solo di chi li ha realizzati, ma di coloro per i quali hanno un significato particolare. L’arte è un patrimonio di tutti, oggi celebriamo la restituzione di questi oggetti non solo alla loro integrità, ma alla fruibilità di chiunque voglia, perché siamo tutti parte di un unico popolo, che cammina insieme e in cui ognuno fa la sua parte. La presenza oggi di tante istituzioni diverse vuole proprio rappresentare questo”.
Tutti i preziosi reliquiari, le pissidi e i calici asportati nel corso del furto consumato nella notte tra il 10 e l’11 luglio 1989 ai danni del Museo del Seminario di Monteriggioni, a eccezione di un calice tutt’ora da ricercare, sono stati recuperati dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale e ritornano oggi al proprio posto restituendo così alla collettività senese un significativo tassello della propria identità culturale e artistica.
I preziosissimi reliquiari costituiscono un’eccezionale testimonianza della devozione a San Galgano: infatti, la confraternita di San Galgano, una delle più antiche confraternite della Chiesa cattolica fra quelle attualmente esistenti, è stata fondata a Chiusdino (Siena) nel 1185. La denominazione canonica ufficiale di questo sodalizio è: Inclito ed Insigne Collegio o Compagnia di Gesù Cristo, Maria Santissima e San Galgano.
Galgano Guidotti nasce nel 1148. Nel 1180, in seguito alla visione di San Michele, mette in discussione la sua esistenza e decide di dedicarsi interamente a Dio, vivendo da eremita. Per simboleggiare l’inizio della sua nuova vita, impugna la spada da cavaliere e la conficca in una roccia, pregando poi davanti all’elsa che si erge come una croce. Nel 1181 Galgano viene conosciuto per i suoi miracoli e muore di stenti nello stesso anno. Immediatamente beatificato, nel 1185 è proclamato santo da papa Urbano III.