Dopo la nota chat “The Shoah Party”, con l’operazione di oggi, martedì 12 gennaio, denominata “Utistici” – come gli stessi indagati hanno nominato il gruppo attivo su WhatsApp -, è stato riscontrato che minorenni tra i quattordici e i diciassette anni (e anche alcuni maggiorenni), originari di diverse regioni d’Italia, avevano attuato un sistematico interscambio, in condivisione di immagini e filmati pedopornografici, con bambini anche in tenerissima età, costretti a subire e compiere atti di natura sessuale disumani.
Non solo. All’interno del gruppo, erano state scambiate anche numerosi immagini inerenti l’odio razziale, inneggiando a dittature sanguinarie e stragiste (con reiterate immagini di Hitler, di simboli del nazi-fascismo e del terrorismo di matrice islamista), tutto in abbinamento con il sito Best Gore, con immagini scaricate dal deep web (la parte sommersa di internet), e in particolare dal dark web, nel quadro più generale di esaltazione della forza e della violenza.
Ai risultati di oggi, i militari dell’Arma sono giunti dopo la nota indagine conosciuta ai più col nome “chat degli orrori”, iniziata nell’aprile 2019. I Carabinieri hanno infatti continuato ad investigare in questi ambienti e le nuove perquisizioni di oggi, alla ricerca delle prove inerenti le ipotesi di reato contestate agli indagati, nonchè gli interrogatori dei minori coinvolti – allo scopo di chiarire le loro posizioni – hanno portato al sequestro di numerosi smartphone, memorie sd, pc, chiavette usb, ecc…, che saranno successivamente analizzati in modo minuzioso dagli inquirenti.
Dalle loro chat, è emersa una descrizione dettagliata ed inquietante dei loro interessi, paralleli ad una vita apparentemente normale di un adolescente. E questa volta nella chat erano presenti anche ragazze, le quali, spesso con richieste esplicite, non meno dei compagni maschi, interagivano a pieno titolo sugli argomenti trattati, avendo piena consapevolezza del disvalore sociale e criminale delle loro azioni.