“Si tratta di una proposta irricevibile e non negoziabile e che non riteniamo di non poter prendere nemmeno in considerazione in un territorio come il nostro patrimonio mondiale dell’umanità Unesco e ad alta vocazione turistica. Una notizia che abbiamo appreso solo questa mattina, improvvisa e inattesa”.
Lo sottolineano all’unanimità i sindaci della Val d’Orcia (Castiglione d’Orcia, Pienza, Montalcino, San Quirico d’Orcia e Radicofani) e della Valdichiana (Trequanda, Sarteano, Chianciano Terme, Chiusi, Cetona, San Casciano dei Bagni, Montepulciano, Sinalunga e Torrita di Siena) sulla proposta prevista dalla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) pubblicata sul sito della Sogin (società incaricata dello smaltimento degli impianti nucleari italiani e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi) e che individua Pienza e Trequanda (oltre a Campagnatico, in provincia di Grosseto) come sito idoneo allo smaltimenti di scorie nucleari.
“Ci adopereremo in tutte le sedi opportune, regionali e nazionali, che il confronto democratico consente – conclude Galletti –, attraverso il coinvolgimento dei cittadini e delle nostre imprese, per dire no ad una proposta che ci vede nettamente contrari”.
Molte le reazioni politiche alla proposta Cnapi (che aggiorneremo in questo articolo, ndr).
Per i consiglieri comunali del gruppo Uniti si può – Centro Sinistra per Pienza e Monticchiello: “Il Comune di Pienza è iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO sia per il centro storico della città che per la sua collocazione in Val d’Orcia, rispettivamente simboli del genio creativo umano, degli ideali di buon governo e di armonia ed equilibrio tra uomo e natura. Non si comprende, dunque, la ragione per cui il nostro Comune compaia tra le aree potenzialmente idonee ad ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani.
Come può Pienza soddisfare i criteri di Ispra e i requisiti delle linee guida della Iaea (International Atomic Energy Agency)? Tutto ciò appare in evidente contraddizione con quanto perseguito negli anni dall’Amministrazione comunale per ciò che riguarda la tutela e la conservazione del nostro patrimonio storico, artistico e naturalistico e con i valori e gli ideali dell’intera comunità.
Partono da oggi i sessanta giorni di consultazione pubblica con Regioni ed enti locali finalizzata a presentare osservazioni a Sogin. Confidiamo che in questo arco di tempo si facciano i dovuti approfondimenti per chiarire i termini di una questione che appare oggi tutt’altro che definita e ci auguriamo che sul tema si possano trovare compattezza e comunità di intenti.”
Il Movimento Civico Senese afferma: “Il progetto prevede l’inizio della costruzione nel 2025 per cui è assai probabile che a breve si aprirà uno scontro tra le regioni per evitare che venga costruito il sito nel proprio territorio.
Pur nella consapevolezza della inevitabilità della costruzione di un deposito nazionale per le pressioni della UE (l’Italia è in netto ritardo ed attualmente le scorie nucleari vengo inviate nel Regno Unito ed in Francia), l’eventuale realizzazione del sito nel territorio della nostra provincia o nel grossetano, rischiano di comportare danni incommensurabili alla salute pubblica, alla integrità ambientale ed alla economia del nostro territorio.
Chiediamo, pertanto, sin da ora alla popolazione tutta ed alle forze politiche del territorio di mobilitarsi affinché venga scongiurato tale scempio.”
Guglielmo Picchi, deputato della Lega e commissario provinciale del partito, dichiara il netto no all’ipotesi che a Pienza e Trequanda sia realizzato deposito di rifiuti nucleari. “La Lega si opporrà con ogni mezzo a disposizione per impedire che il sito di stoccaggio di rifiuti nucleari sia a Pienza. E’ una follia che solo il PD poteva ipotizzare.
I Democratici confermano la loro incapacità di gestire il territorio di Siena. Dopo la morte economica con la distruzione del Monte dei Paschi, e l’incapacità in regione di gestire il ciclo dei rifiuti ordinari, adesso ci riprovano scaricando in una delle aree paesaggistiche più belle al mondo e ancora marginalmente toccate dall’inquinamento rifiuti nucleari che richiedono infinite colate di cemento per essere custoditi in sicurezza. Forse i Dem di Siena non sanno che tratta di un’area patrimonio UNESCO e di elevatissimo volore turistico?
Questo territorio e questa comunità non merita più di essere rappresentato dal Partito Democratico. Alle prossime elezioni suppletive per la Camera chiediamo ai cittadini di scegliere una alternativa seria per la gestione del territorio. Noi siamo senza se e senza ma per dire NO ai rifiuti nucleari a Pienza e Trequanda e questo sarà l’impegno del nostro candidato. Il PD non potrà fare altrettanto e non ha alibi, smetta di mortificare questo meraviglioso territorio.”
Il sindaco di Trequanda, Roberto Machetti, afferma: “Si tratta di una proposta irricevibile e non negoziabile. Trequanda lavora da anni sui temi della sostenibilità ambientale, sulla valorizzazione dei prodotti tipici e del turismo rurale. Siamo il primo Comune toscano iscritto nel registro nazionale dei paesaggi rurali storici, in un territorio pieno di attrattive e che valorizza il proprio patrimonio storico, ambientale e culturale, anche attraverso riconoscimenti internazionali. L’inserimento di Trequanda tra i possibili siti della Carta, quindi, è in controtendenza con le scelte operate dalle nostre amministrazioni e dai sentimenti delle nostra comunità. Ci adopereremo in tutte le sedi opportune che il confronto democratico consente attraverso il coinvolgimento dei cittadini e delle nostre imprese, per dire no a una proposta che ci vede nettamente contrari.
La Carta pubblicata su www.depositonazionale.it non indica il punto in cui costruire il deposito nazionale delle scorie nucleari, ma delinea i 67 luoghi in cui sono state valutate le migliori condizioni tecniche per costruirlo. Trequanda si trova nella “fascia media”, rispetto ad altre zone in Italia considerate più adatte ad ospitare tale deposito. La pubblicazione della Carta serve quindi a ravvisare la disponibilità da parte dei rispettivi luoghi a ospitare questa complessa struttura di valore nazionale, e il Comune di Trequanda ribadisce prontamente la contrarietà a tale prospettiva.”
Per Stefano Scaramelli, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana e capogruppo di Italia Viva: “Follia anche solo pensare di individuare un sito di scorie radioattive e nucleari a Pienza. Pienza è un sito UNESCO e con la Val d’Orcia sono Patrimonio dell’Umanità. Serve dire No e fermare tutto. Non si può accettare che venga commesso questo ‘crimine ambientale’ contro il nostro territorio.
Nell’elenco delle 67 zone che potranno potenzialmente ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani, pubblicato da Sogin, Pienza e Trequanda sono addirittura in zona A fra le fasce A, B e C, ovvero nella cerchia dei primi 23 siti più idonei sulle 67 zone che potrebbero ospitare scorie radioattive.
Forse alcuni non sanno – continua Scaramelli – che Pienza è patrimonio UNESCO, simbolo e cuore non solo delle terre di Siena ma della Toscana. Nella Valdorcia nascono le migliori produzioni agricole del Belpaese. Un territorio che per cultura, paesaggio, architettura, storia è patrimonio mondiale. Fermatevi prima di fare altri danni. Lanciamo una petizione affinché – continua Scaramelli – la sostenibilità ambientale sia al primo posto. Stiamo predisponendo anche una mozione per chiedere che la Regione Toscana si attivi nei confronti del Governo per tutelare lo sviluppo sostenibile, culturale e paesaggistico della Toscana tutta, scongiurando questo pericolo”.
I Senatori della Lega Tiziana Nisini , Luca Briziarelli, capogruppo della Lega in commissione ambiente al Senato e l’onorevole Manfredi Potenti dichiarano: “Con una superficialità disarmante, e senza la minima condivisione, il Governo PD-Cinque Stelle sta procedendo alla scelta del sito nazionale per il deposito delle scorie nucleari. La Sogin, società di Stato incaricata del decommissioning, cioè lo smantellamento degli impianti nucleari, ha individuato ed inserito nell’elenco delle aree prese in considerazione, anche due importanti zone della Toscana: Pienza-Trequanda in provincia di Siena e Campagnatico in provincia di Grosseto.
Come membri della commissione Ecoreati, chiederemo che in Governo riferisca su quanto proposto da Sogin. Questo è un argomento delicatissimo su cui la commissione è già al lavoro e il Governo deve assolutamente chiarire la propria posizione, perché, per quanto strategica sia la realizzazione di un sito ad hoc per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi, l’importanza della materia necessita un approccio diverso da quello mostrato dall’esecutivo.”
“Inoltre – conclude Nisini – mi chiedo come sia possibile individuare un sito del genere in uno tra i territori più belli della campagna Toscana, riconosciuto a livello mondiale come un fiore all’occhiello della nostra regione ed inserito a pieno titolo nel sistema della Valdorcia che fa parte del patrimonio Unesco per il contributo artistico e naturale che rappresenta nella storia del nostro paese. C’è bisogno di scelte che guardino con prospettiva futura a rendere sempre più appetibile ed esclusivo il territorio della nostra provincia e non, invece, a prendere decisioni che, in questo modo, lo mortificano e lo danneggiano vanificando gli sforzi di tutti coloro che qui hanno scelto di abitare ed investire per il loro futuro”.
Sul caso interviene anche il leader della Lega Matteo Salvini: “Il Governo si conferma incapace, pericoloso e arrogante anche sul tema del deposito nazionale di rifiuti radioattivi in Toscana. Non ha consultato gli enti locali (che in qualche caso avrebbero preso in considerazione l’idea, anche per ottenere compensazioni economiche) e dopo un lunghissimo silenzio i cittadini scoprono che potrebbero ritrovarsi le scorie nel cuore della Val d’Orcia. Sinistra, Conte e 5Stelle fanno male alla Toscana e a tutta Italia”.
Così Riccardo Nencini, presidente della commissione Istruzione e Cultura del Senato: “Benché Braudel, uno dei grandi storici del Novecento, l’abbia definita ‘la terra più emozionante del mondo’, ricca com’è di vestigia storiche e monumentali e seduta su un paesaggio di una bellezza che ti afferra alla gola, la Val d’Orcia è stata inserita nella Carta Nazionale delle aree potenzialmente idonee a smaltire scorie nucleari.
Chi ve l’ha inserita vive su Marte. Sarebbe come prevedere una rampa di lancio missilistica in Piazza del Campo. Ascolterei volentieri le motivazioni da parte di chi l’ha redatta. Venga a spiegarle in pubblico, in presenza come si dice di questi tempi.
Bene hanno fatto i sindaci a dichiararsi contrari senza se e senza ma. Altro che barricate…”.
Andrea Ulmi, consigliere regionale della Lega: “Una scelta illogica e incomprensibile. Non comprendo come si possa pensare di stoccare rifiuti radioattivi nel cuore della Maremma e della Val d’Orcia. Campagnatico e Pienza rappresentano dei territori di produzioni agricole di qualità con emergenze paesaggistiche ed architettoniche di pregio. Pienza è una città nota nel mondo assieme al suo territorio. Campagnatico, proprio nelle scorse settimane, è stato scelto come luogo da visitare nelle giornate del Fai. Non mi sembra proprio che possano essere considerati territori in cui stoccare rifiuti di così elevata pericolosità”.
Ulmi attacca il Governo. “Il Ministro Costa – afferma Ulmi – ci sembra un ambientalista a corrente alternata. Bravo a frenare lo sviluppo del Paese con alcune sue decisioni, ma incurante di salvaguardare quei territori che hanno fatto della natura, dell’ambiente, del paesaggio e dei loro prodotti, un biglietto da visita”.
Andrea Ulmi chiede dunque l’intervento della Regione. “La Regione non può restare a guardare – afferma il consigliere della Lega- mi aspetto una presa di posizione netta del governatore Giani e dell’assessore Marras. La Maremma e la Val d’Orcia subiscono da questa decisione un grave colpo alla loro immagine che non si possono permettere.”
Questa la dichiarazione del Coordinamento provinciale di Forza Italia: “Apprendiamo dagli organi di informazione che la società Sogin avrebbe individuato in una zona compresa tra i comuni di Pienza e Trequanda uno spazio per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi.
Forza Italia si oppone fermamente a che questa possibilità si concretizzi e chiede che la Regione e gli enti locali interessati si impegnino per scongiurare che la Val d’Orcia, patrimonio dell’umanità, diventi sede di stoccaggio di scorie radioattive.
Il territorio di Pienza e Trequanda è noto in tutto il mondo per la sua bellezza, la sua cultura, i suoi paesaggi, i suoi colori e le eccellenze enogastronomiche, e non merita, insieme alla popolazione che lo abita, di correre il rischio di essere danneggiato, con evidente conseguente impatto negativo sui settori produttivo e turistico-ricettivo e sulla salute dei suoi cittadini.”
Netta contrarietà espressa anche dalla Regione riguardo all’individuazione in Toscana di due siti per lo smaltimento di scorie nucleari. Sono sette infatti le regioni, tra cui la Toscana, dove, secondo la relazione tecnica predisposta dalla Sogin, sono state individuate le aree idonee alla realizzazione del deposito unico nazionale per lo smaltimento di scorie nucleari. Tra le 67 aree indicate 2 risultano essere aree toscane, precisamente tra Trequanda e Pienza (SI) e a Campagnatico (GR).
“È contraddittorio – ha detto il presidente Giani – valorizzare scenari paesistici che come nel caso della Val d’Orcia diventano patrimoni mondiali dell’UNESCO e prevedere poi depositi di scorie di materiale radioattivo nucleare, pur frutto di lavorazioni medicali. Sono convinto che il Governo si ricrederá sull’utilità di scelta ipotizzata in aree dove la bellissima Trequanda ai confini della Val d’Orcia o l’affascinante Campagnatico immerso nei tratti più belli della Maremma costituiscono un valore ambientale unico al mondo”.
Sulla stessa linea l’assessore all’ambiente Monia Monni. “Comprendiamo la necessità di realizzare un deposito unico per i rifiuti radioattivi italiani, di bassa e media attività, scelta necessaria e trasparente che tende a trovare una risposta efficiente alla collocazione di rifiuti prodotti quotidianamente , anche in ambito medico, facendo emergere un problema lasciato nell’ombra per molto tempo. Tuttavia, in attesa di ulteriori comunicazioni ufficiali, affermiamo la nostra netta contrarietà alle possibili localizzazioni toscane, contrarietà che faremo valere in tutti i luoghi deputati e con tutti gli strumenti utili, a partire dalla consultazione pubblica prevista per individuare il sito più idoneo. Il nostro territorio vive di bellezza, di turismo e di agricoltura di pregio e, per valorizzarli ulteriormente, ha fatto la scelta di investire su un futuro fatto di ambiente, rinnovabili ed economia circolare. Ribadiamo dunque, e lo affermeremo in ogni luogo e con ogni strumento previsto e necessario, che ĺ’ipotesi di localizzazione in Toscana ci vede fermamente contrari poiché in contrasto con la nostra storia, la nostra vocazione e la nostra idea di futuro”.
Questo l’intervento di Potere al Popolo!: “Tolto il segreto di Stato: è stata pubblicata la carta dei luoghi in cui potrà essere costruito lo stoccaggio nazionale dei #rifiutiradioattivi. Tra quelli individuati come maggiormente idonei, c’è un sito in val d’Orcia, fra Pienza e Trequanda!
Chissà come faranno a convincere un abitante della Val d’Orcia (tra l’altro patrimonio mondiale dell’umanità) della necessità di stoccare proprio lì, in un territorio in cui la qualità ambientale è difesa con i denti da generazioni ed è la vera risorsa per chi ci vive, rifiuti pericolosissimi per l’ambiente e la salute umana. Ma bisognerebbe spiegarlo anche a tutti quelli che vivono in prossimità degli altri siti individuati, tra cui Campagnatico, nella Maremma Toscana. Non si tratta certo di un problema riducibile al famoso (e denigratorio) slogan “Not In My Back Yard” (Non nel mio cortile), dato che non si sta parlando solo rifiuti radioattivi a media intensità. Infatti non si può escludere il conferimento di quelli ad alta intensità derivanti dalle centrali dismesse e che ciclicamente ripropongono come soluzione ai problemi di approvvigionamento energetico. E sappiamo tutti i danni di ampia portata che l’inquinamento da sostanze radioattive può produrre.
La questione, in conclusione, non è mettere in conflitto i territori tra loro per passarsi la patata bollente, ma trovare una soluzione per stoccare le scorie (ad esempio quelle risultanti da attività in campo medico) all’interno di micro siti realmente idonei e sicuri, in termini di impatto ambientale e sociale. E porsi il tema di superamento tecnologico, ove possibile, dell’uso di materiali radioattivi vista la comprovata insostenibilità in tutte le fasi del loro ciclo di vita.”
“E’ una eventualità assolutamente inaccettabile ed improponibile – dichiara il presidente di Cia Agricoltori Italiani della Toscana, Luca Brunelli -. Ci opporremo con qualunque mezzo e in qualunque sede per difendere il territorio toscano dalla minaccia di due siti di scorie nucleari. Sono territori, quello fra la Val d’Orcia e la Valdichiana e l’area di Campagnatico, a forte vocazione agricola e paesaggistica, dove l’agricoltura di qualità, insieme al turismo, rappresenta un valore economico e sociale assoluto. Chiediamo un incontro urgente con il presidente della Regione Toscana e con gli assessori all’agricoltura e all’ambiente, con il Ministero delle politiche agricole, e con il Ministero dell’Ambiente. Non c’è spazio per scenari di questo genere che andrebbero a vanificare decenni di politiche volte all’agricoltura di qualità e alla sostenibilità ambientale. L’anno nuovo inizia proprio male: il Ministero dell’Ambiente invece di risolvere l’annoso problema del sovrannumero degli ungulati e degli animali selvatici, ci “regala” due siti di scorie nucleari. Ci attendiamo un rapido dietrofront».
Susanna Cenni (PD): “Oggi, dopo un ritardo infinito che ci è costato un’infrazione a livello comunitario, è stata pubblicata la CNAPI, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare un sito per stoccare e mettere in sicurezza rifiuti di origine medica, industriale e della ricerca. Si tratta di un atto sul quale si apriranno mesi di consultazioni pubbliche che valuteranno anche autocandidature. È assolutamente apprezzabile che a differenza di quanto avvenuto in passato con altre maggioranze – che a giudicare dalle dichiarazioni sembrano avere rimosso o dimenticato il tema – il Governo abbia voluto rendere pubblico questo documento in modo da inaugurare una stagione di approfondimenti, partecipazione e verifiche tecniche trasparenti.
Mi pare anche del tutto presumibile che criteri legati alla densità abitativa e forse di carattere geologico e sismico abbiano portato a una selezione meramente tecnica di aree possibili. Ed altrettanto evidente a me pare che aree patrimonio Unesco, con vincoli paesaggistici, urbanistici, con viabilità come quella che riguarda la Valdorcia e buona parte delle aree interne del nostro territorio non potranno mai ospitare un deposito per i rifiuti nucleari che devono rientrare nel nostro Paese.
Sono certa che il Governo escluderà, entrando nel merito delle varie ipotesi, tutte le realtà ad alto pregio ambientale, paesaggistico, rurale e coinvolgendo le amministrazioni comunali e regionali. A differenza di quanto tentarono di fare altri Governi, adesso – come dichiarato già dal sottosegretario Morassut – saranno decisive nelle consultazioni le volontà delle amministrazioni locali. E quindi non vedo alcun rischio per il nostro territorio».
Consiglieri regionali PD Ceccarelli, Paris, Rosignoli e Spadi: ”Siamo assolutamente solidali con i sindaci del territorio e abbiamo già predisposto un atto consiliare per rafforzare la posizione già espressa dal Presidente Giani e dall’assessore Monni, rispetto all’inserimento nella Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi), pubblicata sul sito della Sogin (società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari), di alcuni siti in terra toscana, nei comuni di Pienza, Trequanda e Campagnatico”.
“Non credo che sia necessario neanche approfondire l’argomento. In tutto il mondo si sa che stiamo parlando di alcune delle aree paesaggistiche di maggior pregio che vi siano in Toscana. Territori che sono da tempo considerati patrimonio dell’umanità e quindi mi pare del tutto surreale che qualcuno possa pensare a trasformarli in siti per lo smaltimento di rifiuti radioattivi. La Toscana – prosegue Ceccarelli – ormai da molti anni ha avviato un percorso virtuoso per tutelare il suo paesaggio ed è stata la prima regione italiana ad approvare un Piano Paesaggistico condiviso con il ministero, proprio per garantire la massima tutela ed uno sviluppo che faccia del paesaggio una vera e propria risorsa sulla quale investire. Non so quali siano i criteri che Sogin ha messo alla base delle localizzazioni – conclude Ceccarelli – ma noi chiediamo al presidente Giani di farsi parte attiva nei confronti del Governo e in particolare del ministro Franceschini per far si che il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi trovi una sede idonea, che tenga conto del contesto nel quale la si andrà ad inserire. E certamente questo non è il caso dei siti toscani individuati”.
“La Val d’Orcia è stata inserita nella Carta Nazionale delle aree potenzialmente idonee a smaltire scorie nucleari, la Federazione Provinciale PSI di Siena è fortemente contraria a tale proposta. Ci risulta altresì incredibile come si possa individuare tal luogo in un sito Patrimonio dell’Unesco. Respingiamo al mittente tale proposta. La Val d’Orcia non si tocca.” Così interviene il segretario della Federazione provinciale di Siena del PSI, Emiliano Migliorucci.
“Fuori luogo, incompatibile con il territorio e priva di ogni logica”, così Cna Siena boccia in modo netto l’ipotesi di costruire un sito per il deposito di scorie radioattive fra Pienza e Trequanda. “La nostra non è una posizione ideologica contro questo tipo di costruzioni, che da qualche parte dovranno pur essere costruite. La riteniamo sbagliata perché tutta la Valdorcia e le Crete basano la loro economia anche sul brand territorio e sulla qualità dell’ambiente, che non a caso da anni è sotto l’attenzione e protezione dell’Unesco. Le produzioni delle terre di Siena sono famose nel mondo per la loro qualità, ma anche per il valore aggiunto che viene conferito loro dalla bellezza di un territorio unico al mondo. Collocare un sito per scorie radioattive in provincia di Siena è dunque completamente fuori discussione e incompatibile con la visione del futuro che tutti condividiamo. Pur essendo al momento soltanto un’ipotesi da valutare assieme a molte altre, per il mondo Cna non è neppure il caso di aprire il dibattito, rimandando direttamente al mittente questa possibilità”.
Dichiarazione dei parlamentari toscani di Forza Italia, Stefano Mugnai, Maurizio D’Ettore ed Elisabetta Ripani. “Abbiamo appreso dagli organi di stampa nazionale che è stata pubblicata sul sito della Sogin la Carta Nazionale delle aree potenzialmente idonee al deposito delle scorie radioattive nazionali. Il deposito nazionale e il parco tecnologico saranno costruiti in un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al parco. Come annunciato dalla stampa, sono 67 le aree idonee individuate in Italia per i rifiuti radio attivi ed esse sono comprese all’interno di 7 regioni italiane: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia Tra i siti individuati nella nostra regione, la Carta ne riporta uno tra i Comuni di Pienza e Trequanda ed un altro a Campagnatico in provincia di Grosseto.
Tutto ciò non solo ci indigna ma ci lascia interdetti e ci chiediamo come tutto questo sia possibile. Vorremmo ricordare al Governo Conte che il Ministero delle politiche agricole ha riconosciuto il “Paesaggio rurale storico di Trequanda, Pienza e la Val d’Orcia e tali luoghi sono stati inseriti dall’Unesco nel patrimonio mondiale dell’Umanita’”. Tutte zone, come è noto, a vocazione agricola con produzioni di alta qualità contraddistinte da marchi DOP, DOCG, DOC, che insieme al turismo rappresentano eccellenze e valori economici e sociali che difenderemo con ogni mezzo. Altre aree, anche in provincia di Grosseto, devono altresì essere valutate sotto il profilo del rischio idraulico. È una scelta, quella del governo nazionale, priva di senso e del tutto irragionevole che pare anche presentare profili di illegittimità; – una decisione assunta da chi non sa cosa siano e cosa rappresentino questi luoghi. Noi daremo battaglia in tutte le sedi istituzionali, regionali e nazionali, e se necessario di fronte all’autorità giudiziaria competente, per dire il nostro no ad un sito di stoccaggio di rifiuti radioattivi a Pienza, Trequanda e Campagnatico, realtà ad alto pregio ambientale, paesaggistico e rurale.
Siamo pronti come Forza Italia ad una forte campagna di sensibilizzazione politica sui territori toscani interessati al fine di coinvolgere associazioni e popolazioni interessate per reagire con decisione alle scelte del Governo. Una campagna di ascolto che porti l’esecutivo nazionale a rivedere rapidamente certe scelte affrettate ed illogiche ed al limite della liceità. La Toscana e le sue Terre non possono diventare discarica italiana dei veleni radioattivi. E’ opportuno che tutti i Comuni interessati siano coinvolti in appositi tavoli di confronto realmente “aperti” ad ogni istanza, senza preclusioni ideologiche. L’unità istituzionale della Toscana sarà fondamentale per tutelare in sede nazionale gli interessi dei cittadini toscani”.
Dichiarazione della responsabile provinciale “Azzurro Donna” di Forza Italia Siena, Maria Concetta Raponi. “Come appreso dalla stampa nazionale, per la prima volta dopo sei anni, è stato pubblicato dalla Sogin (società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari) l’elenco delle aree italiane individuate come quelle che potranno potenzialmente ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani. Si tratta di 67 zone che soddisfano 25 criteri stabiliti cinque anni fa e riportati nella CNAPI, la carta delle aree potenzialmente idonee. In Toscana ne sono state individuate 3 come aree idonee per lo stoccaggio di scorie radioattive, nello specifico Pienza e Trequanda in provincia di Siena e Campagnatico in provincia di Grosseto. Ribadiamo il nostro forte e convinto no dal territorio e siamo pronti a dare battaglia sia a livello regionale che nazionale affinché ciò non avvenga, schierandoci accanto ai nostri deputati Toscani, Mugnai, D’Ettore e Ripani.”
“Ricordiamo a questo Governo giallorosso, che le zone individuate, sono Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e costituiscono un valore ambientale unico al mondo. Come può un esecutivo pensare a questi territori per un simile fine? Ma secondo quale logica? Ci chiediamo come sia possibile tanta scelleratezza! Come è possibile che aree sottoposte a vincoli paesaggistici possano essere ritenute idonee per costruirvi un deposito radioattivo? Tutto ciò è inammissibile, impensabile ed inaccettabile. Non si può pensare che aree ad alta vocazione agrituristica e paesaggistica, con produzioni di eccellenza, riconosciute a livello internazionale, possano diventare sito per deposito di rifiuti nucleari. Tutto ciò, caro Governo, andrebbe a vanificare decenni di politiche volte alla tutela dell’ecosistema e dell’agricoltura di qualità. Al Ministro dell’ambiente Costa che afferma “La Cnapi è un atto che il Paese aspettava da tempo… Oggi parte uno storico percorso…” rispondiamo che non faremo solo polemiche, ma alzeremo delle barricate per salvaguardare il nostro territorio. Non siamo il cassonetto della spazzatura di nessuno. Nè ora, nè mai. “
“La nostra associazione, le imprese che ne fanno parte e tutte le persone che vivono e amano questo territorio, mai potranno accettare che venga rovinato, nella sostanza e nell’immagine, un patrimonio e soprattutto la vita delle persone che lo abitano”. E’ decisa la posizione di Confcommercio Siena in merito alle notizie circa i siti per scorie radioattive, di cui fanno parte Pienza e Trequanda, nel cuore della Val d’Orcia.
“Leggere che è stato individuato un sito per depositare scorie radioattive in provincia di Siena lascia increduli e sbigottiti – osserva il direttore Daniele Pracchia – Non si comprende quale mente possa aver concepito un simile abominio; sicuramente qualcuno che non si è preoccupato di capire la natura del territorio preso in considerazione.
Una provincia carbon free da anni, un territorio apprezzato e conosciuto in tutto il mondo per la sua bellezza, i suoi centri pieni di storia, i suoi prodotti di eccellenza. Un territorio dove, prima del Covid, e sicuramente anche dopo, quando la pandemia potrà essere solo un brutto ricordo, i flussi turistici sono dettati proprio dai valori sopra richiamati, frutto del lavoro di generazioni che lo hanno modellato a rispettato. Questo rappresenta la Val d’Orcia e non solo.
Non c’è che dire, chi ha avuto questa pensata merita il premio Nobel dell’ignoranza, perché solo questo può spiegare l’elaborazione di una proposta aberrante come questa – sottolinea -. La nostra associazione, le imprese che ne fanno parte e tutte le persone che vivono e amano questo territorio mai potranno accettare che quattro teste d’uovo rovinino, nella sostanza e nell’immagine, un patrimonio e soprattutto la vita delle persone che lo abitano”.
“Sogin ci riprova, questa volta con il beneplacito del Ministero dello Sviluppo Economico e quello all’Ambiente”. Così l’inizio dell’intervento della federazione provinciale di Siena del Partito Comunista.
“La società statale che si occupa della dismissione degli impianti e dei rifiuti nucleari presenti nel nostro Paese ha presentato la Carta nazionale dei siti potenzialmente idonei ad essere individuati come deposito delle scorie nucleari di media intensità. Ci avevano già provato nel 2003 quando avevano individuato prima Scansano Jonico in Basilicata e poi le miniere del Sulcis in Sardegna, le lotte delle popolazioni locali avevano impedito questo scempio.
Oggi vengono individuati 67 siti potenziali suddivisi tra Piemonte, Toscana, Lazio, VìBasilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna, aree in parte già colpite dall’inquinamento come il basso alessandrino o altre ad alta vocazione agricola, come la Val d’Orcia, la Maremma, la Tuscia o la Marmilla, il Sarcidano in Sardegna o l’area tra Basilicata e Puglia. Tutto ciò senza alcun coinvolgimento dei lavoratori e dei cittadini. Facciamo anche presente che sempre tra la Val d’Orcia e l’Amiata Senese è in progetto la costruzione della mega centrale geotermica della società Sorgenia (senza contare le altre già presenti in numero considerevoli) con tutte le annesse problematiche derivanti dal fatto della massiccia presenza di Mercurio nel sottosuolo Amiatino e dalle sostanze tossiche che le centrali emettono:
Anidride Carbonica (CO2) 517.287 tonnellate
Metano (CH4) 12.282 tonnellate
Ammoniaca (NH3) 563 tonnellate
Acido Solfidrico (H2S) 314 tonnellate
Mercurio (Hg) 154 kg
Arsenico (As) 68,3 kg;
quindi da anni il territorio è sottoposto ad inquinamento del terreno, dell’aria, delle falde acquifere e quasi certamente delle falde acquifere termali, aggiungendo che il bacino idrografico dell’Amiata rifornisce di acqua quasi tutta la Toscana con incalcolabili conseguenza per la vita dei cittadini e dei lavoratori.
Per quanto riguarda Campagnatico il sito individuato è vicino all’alveo dell’Ombrone, con i gravi rischi di natura idrogeologica che ciò comporta. Peraltro, si tratta di un’area soggetta a subsidenza, frane, smottamenti e fenomeni di precarietà ed instabilità dal punto di vista geologico.
Altro neo il progetto di ripristino delle cave di Pietratonda utilizzando i gessi rossi, anche in questo caso gravi sarebbero le ricadute dal punto di vista dell’inquinamento sull’ambiente. Quindi, oltre alla nostra contrarietà in relazione alla costruzione d’impianti di stoccaggio di scorie nucleari, visto che sarebbe possibili ospitare tali residui negli impianti già esistenti sul territorio nazionale (basterebbe un adeguata ristrutturazione), ove per esempio sono state presenti le armi nucleari, individuare un deposito di scorie nucleari tra Trequanda e Pienza e cioè nelle immediate vicinanze delle centrali geotermiche amiatine già presenti e con un’altra più grande di tutte le altri in progetto o per quanto riguarda Campagnatico con le annesse problematiche idriche, geologiche ed inquinanti è da ritenersi, a nostro parere, un gesto sconsiderato.
Come Partito Comunista rigettiamo questo ennesimo gesto di arroganza della Sogin, avallato dal Governo PD/ M5 Stelle, siamo a fianco delle popolazioni delle aree individuate come deposito scorie nucleari e siamo pronti a lottare al loro fianco contro chi vuole distruggere il futuro di intere comunità. Riteniamo anche che le alzate di scudi dei Sindaci PD/M5S (o all’opposizione secondo i casi), siano solamente fuffa.
Pensiamo, infatti che appartenere ad un partito, nel vero senso del termine, significa conoscerne ogni aspetto, ogni manovra, ogni decisione e condividerla, salvo il fatto di lasciare e terminare l’esperienza. Ci chiediamo che partiti siano questi, ove in casi del genere, nessuno conosce nessuno, ove nessuno sa niente, ove ci si fa la guerra l’un con l’altro ma la cosa più triste è che accade tutto per finta, è tutta una facciata. Chi è il pazzo che si scaglia contro il proprio partito che è maggioranza regionale e nazionale (caso PD) che lui stesso a contribuito a rafforzare? Un martire… La Federazione toscana del Partito Comunista e le Federazioni provinciali dei territori inclusi nel progetto sono presenti e difenderanno in ogni sede il diritto universale alla vita. E’ ora di smetterla di violentare il nostro Paese!”
“La posizione della Lega è assolutamente contraria e non si comprende la motivazione di tale scelta, in quanto i territori della Val d’Orcia e della Valdichiana Senese sono caratterizzati da una forte vocazione al turismo, all’agricoltura ed alle produzioni d’eccellenza, inoltre la Val d’Orcia è stata riconosciuta patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO a partire dall’anno 2004. La Lega presentarà in tutti i comuni mozioni per dire un NO chiaro e forte a questa scellerata ipotesi avanzata dal governo PD e 5 stelle, peraltro non condivisa nemmeno con gli stessi partiti a livello locale. La provincia di Siena non potrà diventare la discarica del PD”.
Così il commissario provinciale della Lega, onorevole Guglielmo Picchi, insieme a Lorenzo Vestri, responsabile per l’Alta Valdichiana Senese, e Hubert Ciacci, responsabile Lega per la Val d’Orcia, nonché rispettivamente consiglieri comunali a Torrita di Siena e Montalcino, annuncia la presentazione in tutti i comuni di mozioni contrarie alla paventata possibilità di realizzare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi in Val d’Orcia nella zona identificata dalla Sogin SpA fra i comuni di Trequanda e Pienza.
Vestri afferma che “l’eventuale realizzazione di un deposito di rifiuti radioattivi contrasta con gli investimenti ed i programmi di tutte le forze politiche presenti sul territorio votati alla sostenibilità ambientale, alla valorizzazione delle produzioni d’eccellenza e dei prodotti tipici, nonché del turismo e della tutela dei paesaggi rurali.”
Ciacci ribadisce che “la realizzazione di un insediamento di questo tipo rappresenterebbe un potenziale rischio per la salute delle popolazioni residenti in tutta l’area, implicherebbe un impatto negativo sulle attività agricole, produttive e ricettive, costituirebbe un elemento estraneo rispetto alla vocazione del territorio interessato. Inoltre sicuramente ricadute negative sulla qualità della vita e sull’economia della zona interessata sarebbero esageratamente sproporzionate rispetto ai paventati benefici. Senza dimenticare che a pochi chilometri in linea d’aria dal sito identificato insiste la località “Bagnacci”, con pozze di acqua calda di origine termale, a testimonianza di un’attività geotermica di origine vulcanica tutt’ora attiva, e quindi di un territorio tutt’altro che stabile dal punto di vista geologico.”
I due consiglieri infine annunciano la presentazione di una mozione nei rispettivi consigli comunali per invitare le rispettive amministrazioni ad affermare la propria contrarietà alla possibile realizzazione del deposito di scorie nucleari individuato dalla Proposta di Carta delle aree potenzialmente idonee (CNAPI) nell’area compresa tra i Comuni di Pienza e Trequanda e, in generale, in tutta la Toscana e a farsi parte diligente e coinvolgere le rispettive forze politiche di appartenenza per scongiurare la realizzazione del suddetto deposito di scorie nucleari.”
“Montepulciano in Azione esprime preoccupazione a seguito della notizia dell’individuazione di un’area quale possibile sito per l’ubicazione del deposito unico nazionale per lo smaltimento di scorie nucleari al confine tra i Comuni di Pienza e Trequanda, al confine del Parco della Val D’Orcia ed a pochissima distanza dal territorio poliziano.
Gli Azionisti poliziani sono fortemente contrari all’indicazione dell’area come individuata in quanto non tiene minimamente conto del fatto che la vocazione naturale ed unica fonte di sostentamento dell’area a cavallo tra la Val d’Orcia, la Valdichiana e le Crete, Patrimonio Unesco, siano il turismo e l’enogastronomia.”
“Poiché è irrealistico che proprio quel sito venga prescelto tra i 67 possibili siti individuati in tutta Italia, magari mettendo a rischio anche il riconoscimento Unesco, non si capisce il motivo dell’inserimento con tanta leggerezza nella lista, causando con il solo annuncio, un danno d’immagine, non sono per il nostro territorio, ma per l’Italia all’estero, di cui nel momento in cui occorre immaginare la ripartenza dopo la pandemia, proprio non si sentiva il bisogno – dice Giorgio Masina, referente del gruppo di Montepulciano in Azione -. L’indicazione nella lista, magari anche fondata sotto l’aspetto strettamente tecnico-geologico, non solo non considera la vocazione turistica e agricola di qualità della zona, ma neppure la viabilità, che allo stato attuale è disastrosa. “Nell’ipotesi in cui davvero venisse scelto tale sito, assente ogni collegamento ferroviario, su quali strade dovrebbero viaggiare gli automezzi che trasporterebbero il cemento e gli altri
materiali per costruire l’enorme deposito? E su quali strade viaggerebbero invece i tir che successivamente vi porterebbero le scorie? Chiunque conosca la nostra terra in questione, si rende conto che l’ipotesi è avulsa dalla realtà.”
“Azione è immune dalla sindrome di NIMBY (acronimo di “Not in my backyard”, ovvero “non nel mio cortile”) che affligge tanti movimenti più o meno populisti in giro per l’Italia e purtroppo ben presenti anche in Toscana, comitati che si oppongono a priori a qualsiasi progetto di sviluppo anche infrastrutturale che attraversi i territori nei pressi di casa loro (NO TAV, NO TAP, ecc.). Azione, anche nella sua articolazione poliziana, è convintamente favorevole a progetti seri di sviluppo e alla realizzazione di infrastrutture, anche di respiro nazionale, sul nostro territorio, in accordo con gli enti locali per favorire una migliore integrazione con il tessuto locale. Azione è consapevole, dunque, della necessità dell’individuazione di un sito nazionale per lo stoccaggio delle scorie nucleari, adempimento su cui purtroppo l’Italia è in forte ritardo”.
“Nello specifico, se fosse stata proposta una soluzione diversa, sarebbe stato possibile analizzarla nel merito. Purtroppo, invece, il sito individuato nella nostra zona è totalmente irragionevole e quindi irricevibile”, chiude Masina.