Trenta anni fa, il 18 novembre del 1989, moriva a Firenze il grande scrittore Romano Bilenchi. Era nato a Colle di Val d’Elsa nel novembre del 1909. Un doppio anniversario dunque questo, celebrato con numerose iniziative, curate dall’associazione “Amici di Romano Bilenchi”, intese a descrivere la ricchezza e l’originalità di uno degli intellettuali più importanti del Novecento italiano. Da una parte lo scrittore, tra i maggiori del nostro Novecento; dall’altra il giornalista, militante vivace autonomo, capace di fare del “Nuovo Corriere” una delle esperienze più significative del giornalismo italiano del secondo dopoguerra; e ancora la straordinaria rete di amicizie, che definisce un paesaggio di relazioni intellettuali, politiche, artistiche tra le più stimolanti del secolo scorso.
Due le città coinvolte: Colle di Val d’Elsa, dove nacque e dove ora sono conservati e in parte esposti la biblioteca personale e il patrimonio di opere pittoriche dello scrittore, grazie alla donazione fatta dagli eredi alla città; Firenze, la città dove ha vissuto fino alla morte e dove ha svolto la gran parte del suo lavoro intellettuale.
L’inizio è il 25 novembre alle 17.30 alla Biblioteca delle Oblate di Firenze con una conferenza dedicata al rapporto di amicizia profonda tra Bilenchi e Ottone Rosai, ne parleranno Giuseppe Nicoletti e Michele Dantini. Colle di Val d’Elsa racconterà nelle sale “Bilenchi” del Museo san Pietro, il 29 novembre alle 18.00, il grande narratore grazie a un intervento di Marino Biondi e alle letture, curate da Sandro Lombardi, di pagine del Gelo; il 30 novembre invece il giornalista con gli interventi di Massimo Raffaeli, Piero Meucci, Pino Di Blasio e Roberto Barzanti (ore 17.00). La Firenze di Bilenchi sarà infine al centro dell’incontro del pomeriggio del 13 dicembre alla Biblioteca “Mario Luzi”: i luoghi della città cari a Bilenchi o da lui narrati saranno presentati da Cristina Nesi, Paolo Maccari, Stefano Carrai accompagnati dalle letture di Fulvio Cauteruccio.
Bilenchi sarà anche ricordato con alcune pubblicazioni in uscita all’inizio del 2020, curate dall’associazione “Amici di Romano Bilenchi”: Storia e antologia della critica su Romano Bilenchi a cura di Gabriele Fichera e di Angelo Australi, Il mio incontro con Romano.
Ricordare Bilenchi gode del patrocinio e del sostegno della Regione Toscana, del Comune di Colle di Val d’Elsa e del Comune di Firenze e si avvale della collaborazione del “laboratorio nuova buonarroti gruppo Quinto Alto leggere poesia” e dell’associazione “la Scintilla”. Per informazioni scrivere a amiciromanobilenchi@gmail.com o consultare la pagina FB dell’associazione.
Romano Bilenchi (9 novembre Colle di Val d’Elsa, 1909 – 18 novembre Firenze, 1989) è uno dei maggiori narratori italiani del Novecento. Scrittore e giornalista, ha diretto “Il Nuovo Corriere” di Firenze dal 1948 al 1956 e ha lavorato per molti anni alla “Nazione”. È autore di romanzi e racconti: Il capofabbrica, Anna e Bruno e altri racconti, Conservatorio di Santa Teresa, Il bottone di Stalingrado, la trilogia Gli anni impossibili e Amici, tutti presenti anche nel volume Opere complete (BUR 2009). I suoi libri sono pubblicati da Rizzoli. La biblioteca e le opere pittoriche di proprietà Romano Bilenchi, catalogate dall’associazione “Amici di Romano Bilenchi”, sono state donate alla Città di Colle di Val d’Elsa. Parte di questo straordinaria collezione è attualmente esposta all’interno del Museo san Pietro.