Così un intervento della lista Colle in Comune.
“Di fronte alle parole pronunciate dall’attuale sindaco di Colle di Val d’Elsa in televisione riteniamo – specifica Fabio Berti, vice presidente dell’associazione Colle in Comune – doveroso fare alcune precisazioni, perché i fatti hanno la testa dura e vorremmo riportare il sindaco in carica alla realtà delle cose. In primis Colle in Comune è una vera lista civica, cioè di cittadini indipendenti e non iscritti ai partiti. Abbiamo proposto alle altre forze politiche e sociali del centrosinistra la figura di Alessandro Donati, anche lui indipendente e civico, come candidato sindaco. Il suo spessore umano e culturale è riconosciuto da tutti e tutte le forze della coalizione hanno accolto con entusiasmo la nostra proposta. Così nasce, in modo trasparente e spontaneo, la candidatura di Alessandro a primo cittadino di Colle di Val d’Elsa. Se si vogliono trovare liste civiche mascherate, che nascondono altri interessi e apparati, Canocchi dovrebbe guardare all’interno della sua stessa maggioranza”.
“Chi ha lasciato la giunta nei primi anni di mandato – continua Berti – lo ha fatto per manifesta incapacità di governo, incapacità che è sotto gli occhi di tutti i colligiani. La città in questi cinque anni è tornata indietro. La storia del buco di bilancio rispolverata da Canocchi in trasmissione è un’altra bufala utilizzata strumentalmente per coprire il vuoto amministrativo di questi anni. Io c’ero e posso garantire che il buco nel bilancio non c’è mai stato. Canocchi poi afferma che “il Comune è un’azienda” mentre noi pensiamo che sia molto di più, ovvero la casa dei cittadini che invece in questi anni sono stati lasciati soli e mai ascoltati. Inoltre la macchina amministrativa non è stata sistemata e la manutenzione della città fa acqua da tutte le parti. Spesso questa amministrazione non è stata in grado di accedere ai fondi pubblici, come nel caso del bando per l’efficientamento energetico, con il quale si potevano fare interventi importanti negli edifici scolastici, oppure è stata costretta a rinunciare a finanziamenti già ottenuti, come nel caso dell’intervento nel palazzo Branconi, in via Usimbardi: sono tutte occasioni perse per Colle. La spaccatura tra Andreucci e Bargi, uno vice sindaco e l’altra capogruppo della sua maggioranza, è la dimostrazione del fallimento di Su Per Colle e Canocchi sembra non rendersene conto, tanto lontano dalla città è stato il suo modo di amministrare e fare politica: in cinque anni sembra non essere mai uscito dal suo ufficio, rinunciando a qualsiasi contatto con i cittadini e le associazioni colligiane.
L’unica cosa che ci sentiamo di condividere con l’intervento di Canocchi in tv – concludono ironici i rappresentanti di Colle in Comune – è la constatazione dell’assenza di differenze tra Bargi e Andreucci accomunati da una generalizzata carenza programmatica”.