La pubblicazione, riproposta dopo 5 anni dalla prima edizione nella bella collana delle città italiane della Biblioteca dell’Immagine di Pordenone, verrà discussa con l’Autore da Pino di Blasio e Marco Falorni.
Il libro, apparso a fine 2013 aggiornato ai risultati delle elezioni amministrative che videro l’ascesa di Bruno Valentini, non fu oggetto di particolare attenzione a suo tempo. La città era ancora stordita dalla vicenda drammatica di David Rossi e dalla crisi del MPS entro il contesto politico in cui si era svolta la vicenda amministrativa di Franco Ceccuzzi e del commissario governativo.
Non si colse in quella contingenza che il libro era una riflessione di lungo periodo sulla storia della città. Non un libro sugli eventi, su questo o quel dettaglio, ma sui dati di fondo della storia senese, caratterizzata dalla straordinaria importanza del momento associativo, comunitativo, in ogni tempo, e non solo per le contrade.
Il largo ceto dirigente ha sempre avuto in passato una composizione variegata che ha consentito una vitalità altrove sconosciuta. Lo attestano i grandi fenomeni religiosi (da s. Caterina agli eretici illustri) e l’arte maggiore e minore, accompagnata da un artigianato d’alto livello che fino a tempi recenti ha dato una facies smart alla città, sempre sentita da tutti come una ‘capitale’, attuale o ex, sensibile al tema del’onore, del prestigio, dell’eccellenza.
Siamo quindi non a una cronaca analitica, ma a un ripensamento complessivo sulla storia di Siena. E infatti Ascheri ha riveduto alcuni snodi fondamentali di storia senese in modo innovativo: dalle origini del Comune a Montaperti, dalla natura del governo dei Nove ai caratteri della crisi della Repubblica, senza indulgere nei dati militari ormai purtroppo da tempo ben conosciuti. Altre novità riguardano le origini delle contrade e il grande problema della nobiltà di Siena, irrobustita da un gruppo di famiglie già ‘popolari’ che hanno connotato fortemente l’identità culturale della città come città ‘nobile’, eccezionale, e non per nulla riconosciuta sito Unesco.