e si svolge domani, sabato 7 aprile alle 17,30 presso la sala Set del Politeama. Dialoga con l’autore Francesco Livi.
Paolo Sollier, nato a Chiomonte il 13 gennaio 1948, è stato il calciatore che usava i pugni per salutare il pubblico. Quel gesto, l’appartenenza ad Avanguardia operaia, l’abbonamento al quotidiano dei lavoratori, i capelli lunghi e la barba ribelle ne fecero un’icona del calciatore impegnato.
Negli anni settanta Paolo Sollier gioca in Serie C con Cossatese e Pro Vercelli. Si trasferisce in seguito a Perugia dove partecipa alla vittoria nel campionato di Serie B e gioca il primo anno in serie A della squadra umbra. Milita quindi per tre stagioni nel Rimini in Serie B, per poi proseguire la carriera in Serie C con Pro Vercelli e Biellese. In carriera ha totalizzato 21 presenze in Serie A e 124 presenze e 11 reti in Serie B.
La sua notorietà è dovuta principalmente al libro “Calci e sputi e colpi di testa”, pubblicato nel 1976, nel quale il calciatore racconta la propria militanza in Avanguardia operaia e descrive il mondo del calcio da un punto di vista alternativo rispetto ai colleghi. Diventa emblematico il suo saluto col pugno chiuso rivolto ai tifosi del grifone, saluto che gli provoca l’antipatia delle tifoserie di segno politico opposto.
Dopo il ritiro dall’attività agonistica, collabora con quotidiani e riviste, tra cui Reporter, Il Mattino di Padova, Tuttosport e MicroMega. Allena per qualche anno squadre di categorie inferiori e nel 2008 pubblica il libro ‘Spogliatoio’, scritto a quattro mani con Paolo La Bua, ed esce la riedizione di ‘Calci e sputi e colpi di testa’, completata da articoli dell’epoca e recensioni.