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ARTE e CULTURA

Rita Petti (Pd), interviene sul finanziamento stanziato dal CIPE per intervento sul Santa Maria della Scala

1 Marzo 20184 minuti di lettura
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ha approvato, con l’assegnazione di risorse a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2014-2020, un addendum al piano operativo “Cultura e Turismo”, dotazione finanziaria legge di bilancio 2018, un intervento strategico sul Complesso Museale Santa Maria della Scala di complessivi due milioni di euro secondo un piano finanziario per le annualità dal 2018 al 2023. Il finanziamento si inserisce nel piano operativo all’interno dell’obiettivo strategico 1: rafforzare l’offerta culturale e potenziare i sistemi di fruizione turistica, linea di azione 1.c: progetto per il recupero e la riqualificazione di grandi attrattori e luoghi della cultura”. Così interviene Rita Petti, dell’esecutivo Unione Comunale PD con delega alla politiche culturali.

“Il finanziamento è giunto grazie alla presenza di una progettazione dettagliata degli interventi prioritari su una superficie stimata di ca. 20.000 mq del Complesso per una definitiva messa a norma e un pieno utilizzo, redatto dal Direttore Daniele Pitteri e dai tecnici del Santa Maria in coerenza con l’Atto di indirizzo del Consiglio Comunale.

La pianificazione ha trovato pieno sostegno in Regione con una costante attenzione dell’Assessore Monica Barni, in coerenza con gli altri interventi già in atto grazie all’Accordo di Programma relativo al progetto tematico “Il Medioevo in Toscana: la via Francigena”.

Il valore del progetto è stato pienamente compreso e apprezzato, grazie a un buon racconto e un’intelligente sensibilità, tanto da rientrare tra gli unici due finanziati in Toscana insieme alla Certosa di Calci (600.000 euro). Il Comitato Interministeriale, e, in particolare, il Ministro Luca Lotti, lo hanno recepito in toto.

Grazie a questo finanziamento nel Complesso del Santa Maria della Scala saranno completati e messi in funzione gli impianti di climatizzazione con lavori alle centrali tecnologiche; saranno realizzati impianti di controllo microclimatico nelle aree destinate a ospitare in maniera permanente la riunificazione della Collezione Spannocchi; saranno abbattute barriere architettoniche; realizzati interventi di restauro nelle facciate anteriori e posteriori; creato un adeguato deposito a norma, antincendio, antieffrazione e completamente climatizzato, destinato al recupero e alla conservazione delle opere; sarà restaurato il percorso di collegamento del nuovo deposito con il Santa Maria includendo la realizzazione di due ascensori e il miglioramento delle sistemazioni esterne e degli accessi.

Il sogno che questa città persegue da decenni ha nuovamente trovato radici e ali, concretizzandosi raccogliendo con rispetto quanto di buono fatto nel passato ma superando con energia e nuova coerenza le criticità che parevano minarne la sostenibilità.

Il rilancio si è concretizzato dal 2015, conseguentemente all’intenso lavoro del nostro gruppo consiliare, con la programmazione di una serie di interventi finalizzati a terminare i lavori nella parte recuperata, in una politica culturale e di sviluppo pluriennale affidata a un direttore scelto con bando internazionale, in una serie di accordi tesi a rafforzare il Santa Maria della Scala sia sotto il profilo gestionale che istituzionale. Con bando è stato individuato un raggruppamento di imprese in grado di accompagnare, in regime di semi-concessione, l’amministrazione nello sviluppo e nella gestione (5+5 anni); è stato siglato un accordo con l’Opera Metropolitana del Duomo per l’istituzione di un biglietto cumulativo e per una gestione congiunta dei flussi di visitatori di Piazza del Duomo; è stato stipulato un accordo di valorizzazione ex art. 112 c. 4 del Codice dei Beni Culturali con il MIBACT che ha il proprio fulcro nel Santa Maria della Scala.

Attraverso un accordo di programma con la Regione Toscana, nell’ambito del POR FESR 2014-2020 è stato concesso un finanziamento di 5 milioni di euro, integrato da ulteriori investimenti di circa 1 milione di euro a carico dell’Amministrazione Comunale, con i quali si stanno realizzando una serie di interventi finalizzati alla sicurezza e all’antincendio, al restauro conservativo di alcune aree, alla creazione di una nuova sezione espositiva.

Dalla primavera del 2016 il Santa Maria della Scala ha realizzato quattordici esposizioni, fra cui la Mostra dedicata ad Ambrogio Lorenzetti.

Grazie a queste attività è stata riaperta un’ala del Complesso chiusa dal 2012 (circa quattromila metri quadri); è stato messo completamente in sicurezza antincendio l’intero immobile, portando la capienza da 180 a 1060 persone; le presenze sono cresciute nel 2016 del 18% rispetto all’anno precedente e nel 2017 (nel periodo da gennaio a ottobre) del 55% rispetto al 2016; nell’ala recuperata e a norma è stato completato uno spazio convegni attrezzato con due sale per complessive 350 persone.

Nella scheda descrittiva del finanziamento allegata piano CIPE il Complesso è definito “…quasi un quartiere cittadino (…) oggi complesso museale in cui è possibile ripercorrere una storia architettonica, artistica, sociale, politica ed economica millenaria”.

Oggi, questa concreta attestazione del valore del Complesso e della validità del progetto, ci rende consapevoli di aver raggiunto un importante successo, una tappa e non il traguardo, e ancora più determinati e convinti della positività del “metodo Santa Maria della Scala”.

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