nel corso dell’udienza preliminare relativa all’inchiesta “Time Out” condotta dalla Procura di Siena sulla plurititolata società di basket fallita nel luglio del 2014. Lo riferisce l’Ansa.
Oltre alla richiesta di patteggiamento – precisa l’agenzia di stampa – è stata depositata una “condotta riparatoria” pari 650mila euro ed all’ex numero uno della Mens Sana Basket il gup del tribunale di Siena Roberta Malavasi, confermando il sequestro preventivo, ha anche disposto la confisca di beni immobili per un ammontare complessivo di oltre un milione di euro.
Minucci è a processo insieme ad altre 13 persone, a loro sono contestati 33 reati a vario titolo e in concorso: dall’associazione a delinquere al riciclaggio e alla ricettazione, frode fiscale, bancarotta fraudolenta, emissione di fatture per operazioni inesistenti, omessa denuncia, false comunicazioni sociali e ricorso abusivo al credito. Secondo l’accusa, attraverso la collaborazione tra la Mens Sana Basket, la Essedue Promotion e la Brand Management di Rimini e la Best Solution di Siena, sarebbe stato messo in piedi un complesso meccanismo che avrebbe consentito, anche con pagamento in nero su conti esteri e false fatturazioni, di remunerare i giocatori, alterare i bilanci e trarre profitto personale.
Tutte le richieste di patteggiamento hanno ottenuto il consenso da parte del Pm Antonino Nastasi che ha condotto le indagini e tutte le condotte riparatorie, per un ammontare complessivo di oltre un milione di euro, sono state già versate alla curatela fallimentare della società di basket senese.
Due gli indagati che hanno scelto il rito abbreviato: Stefano Sammarini e Nicola Lombardini, titolare e socio di Essedue Promotion. Per loro il Pm Nastasi ha chiesto rispettivamente 4 anni e 6 mesi e 2 anni di pena. Cinque gli indagati che non hanno scelto riti alternativi. Federica Minucci, figlia di Ferdinando Minucci e socia della Best Solution; Pierluigi Zagni, legale rappresentante della Best Solution; Rosanna Mereu, ex moglie di Minucci; Alessandro Terenzi, commercialista della Essedue Promotion e Stefano Bisi, vicedirettore de Il Corriere dell’Umbria al tempo dei fatti contestati. Per Alberto Galluzzi, legale rappresentante della Columbus Value, era stata accolta l’eccezione di competenza territoriale e trasferito il fascicolo al tribunale competente di Rimini.
Il procedimento è aggiornato al 21 dicembre quando il Gup del tribunale di Siena Roberta Malavasi è chiamata a pronunciarsi sulla congruità della pena relativa alle richieste di patteggiamento, sulle richieste di rinvio a giudizio e sulle richieste di pena formulate dal Pm per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato.