in realtà deve interrogarci sulla proficuità della logica della contrapposizione e sull’efficacia della attuale politica”. Questo l’inizio di un intervento di Sena Civitas.
“Politica da intendersi, semmai – prosegue Sena Civitas -, come programmi di lungo periodo di interventi sociali, indirizzati, se non prima ancora che agli stranieri, almeno anche ai cittadini italiani in difficoltà e parimenti bisognosi di alloggi popolari.
Cittadini, e non è un termine usato a caso, che in tutta Italia, mentre la politica guarda con occhio languido a migranti e rifugiati, vivono in situazioni di degrado sociale e morale, i cui bambini vedono ugualmente violati i loro diritti ad un vivere civile ed i gruppi di malavitosi approfittano di questi “miserables” di letteraria memoria.
Anche a Siena l’arrivo frazionato numericamente e scaglionato temporalmente di gruppi di migranti, tendente a far restare sotto traccia presenze complessivamente massicce, non può celare il fatto che la mattina vengano accompagnati con suv per poi sparpagliarsi per la città a chiedere l’elemosina, o sbarchino con il treno per poi bivaccare nella zona di piazza della posta o in fortezza, mostrano chiaramente l’incapacità della politica locale a saper inquadrare la questione dell’accoglienza in percorsi di integrazione mirati ed organizzati nel lungo periodo.
Auspichiamo – ove non vi fossero già – la creazione di tavoli permanenti tra comune, prefettura e regione tesi ad evitare la logica dell’emergenza nel timore che questa gestione non oculata del fenomeno migratorio possa creare anche a Siena e provincia le condizioni che hanno portato all’esplosione di Roma.
Dello sgombero dell’immobile occupato abusivamente dal 2013, gli addetti ai lavori – amministratori, operatori sociali e pure giornalisti – sapevano da tempo, pertanto – per tutto quanto sopra – ci sembra doveroso il nostro sostegno alle forze dell’ordine, che rappresentano la faccia pulita di una politica che non può dire lo stesso di sé stessa”.