città che con la sua struttura urbana, le sue architetture religiose e civili, l’arte, le tradizioni e la sua storia, costituisce un vero e proprio museo diffuso”. Così l’inizio di un intervento di Felicia Rotundo del Circolo Sena Civitas.
“Questo patrimonio, perciò, va amministrato con grande prudenza e richiede una cura gestionale che non può essere delegata. Prudenza, per evitare il rischio della mera mercificazione e della banalizzazione dell’arte e che condurrebbe inevitabilmente alla mortificazione di quei valori identitari che tale patrimonio esprime.
Gli amministratori del comune dovrebbero rinunciare a mettere in primo piano sé stessi , dovrebbero smettere di essere autoreferenziali e porsi al servizio dei cittadini, stabilire con loro un rapporto di fiducia, indirizzando la loro azione amministrativa avendo sempre presente come fine ultimo quello del bene comune.
Le passate gestioni hanno tirato a campare e fino a quando la Fondazione MPS elargiva fondi per la cultura e non solo (pensiamo ai tanti restauri finanziati), tutto sembrava correre su binari tranquilli; ora è giunto il momento di assumersi delle responsabilità e lavorare tutti assieme per riportare la città alla sua dignità e decoro. Il decoro cittadino non è un termine antiquato o obsoleto, indica, piuttosto, il grado di civiltà e la misura del benessere, non solo economico ma soprattutto morale che non presta il fianco a vandalismi e a delinquenti di turno, siano essi italiani o stranieri. Abbiamo il convincimento che una città ordinata, pulita, bella ed ospitale non incoraggi né violenza né distruzione”.