Cosa ha portato l’Amministrazione comunale a istituire questa Area a Rilevanza Urbanistica? Mi chiedo se si sia mai chiesta a cosa servono le ARU? A quali necessità rispondono? Una ARU deve anche trovare spazio in un piano strategico della mobilità e della sosta, che a oggi è solo una dichiarazione”. Così l’inizio di un intervento di Pietro Staderini del Circolo Sena Civitas”
“Quali sono gli indirizzi strategici, in tema di viabilità, ai quali rispondono le ARU – prosegue Staderini – e quali riferimenti o vincoli di destinazione sono previsti dal Piano Regolatore vigente e dagli altri strumenti urbanistici senesi, per l’area in questione? Chi deve definire se una zona deve diventare ARU?
Non sono sufficienti la scelta di un Assessore, la delibera di una Giunta o un’ordinanza del Sindaco. Scelte estemporanee come queste, vanificherebbero l’importanza degli strumenti urbanistici, tesi al disegno strategico della città e alla pianificazione territoriale.
La scelta di definire una zona a Rilevanza Urbanistica deve essere supportata da verifiche e indagini che indichino, per questa, particolari vincoli di destinazione. La scelta deve avere un “sottostante” concreto.
Fuori Porta Pispini sussistono particolari esigenze di traffico? C’è la presenza di attività commerciali e del terziario talmente concentrata da superare, per esempio, 50 unità per chilometro di viabilità? Nelle vicinanze ci sono importanti strutture per manifestazioni di spettacolo o sport pubblici?
O, forse, la nostra Amministrazione comunale, non riesce a “governare” il problema sosta, che nelle vie presso la Porta è molto sentito sia dai residenti che dai commercianti?
Se l’istituzione della ARU risponde a questa necessità, ammessa la legittimità della sua istituzione, ancorché in assenza di un disegno complessivo organico della mobilità e della sosta, potremmo istituire in tutta la zona la sosta, il disco orario.
Questo consentirebbe l’accesso ai negozi da parte di chi non è residente e garantire la sosta ai residenti con un “contrassegno” gratuito. Ciò che è necessario – conclude Staderini è la semplice verifica dei “contrassegni” e l’ora indicata nel disco orario esposto”.