I due, secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie e riporta l’Ansa, sono indagati dalla Procura di Siena con l’accusa di bancarotta fraudolenta per distrazione.
Al centro dell’inchiesta il contratto di affitto e poi di acquisto del centro ricerche a Siena: l’immobile di proprietà della Sansedoni Spa, società immobiliare partecipata dalla Fondazione Mps, era stato dato nel 2008 in affitto con riscatto a Siena Biotech. Il riscatto, e quindi anche l’acquisto da parte della società di ricerca, è avvenuto nel 2010 al prezzo di 24 milioni e 500mila euro senza che fossero detratti i canoni di affitto già pagati, come previsto da contratto, per un ammontare complessivo di 4 milioni e 250mila euro in circa due anni.
Secondo la magistratura ci sarebbe stato quindi un arricchimento indebito della Sansedoni Spa ai danni di Siena Biotech e che tale operazione abbia contribuito al fallimento della società di ricerca. Proprio dalle carte della procedura fallimentare sarebbe stata avviata l’indagine. All’ex presidente e all’ex Ad di Siena Biotech non sono contestati i reati di arricchimento personale.