È questo è il messaggio che ho scritto sul nostro gruppo di whatsapp la sera alle 20, finite le premiazioni”. Inizia così l’intervista al Maestro Antonio De Luca, cintura nera 5° Dan, che insieme all’insegnante tecnico Federico Regoli, segue il corso degli agonisti della Mens Sana Karate.
“E’ stata un’emozione fortissima – continua nel suo racconto il Maestro – e persino il telefono mi era andato in tilt. Era dal 1987 che un atleta della sezione Karate della Mens Sana non vinceva un titolo Italiano. Non che negli anni siano mancati risultati di rilievo e/o podi ai Campionati Italiani e alle gare internazionali, ma per un motivo o per l’altro, il titolo di Campione Italiano c’era sempre sfuggito. Io stesso, dopo il titolo raggiunto da Stefano Mazza nell’87, non ero riuscito a mantenere il titolo di Campione d’Italia, nonostante avessi raggiunto 1° dan nel 1986”.
Cesare Banfi ha riportato quindi in biancoverde un titolo che mancava da quasi vent’anni. “Ha fatto una gara straordinaria sotto tutti i punti di vista – commenta il Maestro De Luca – ed i presupposti c’erano tutti perché venivamo da una vittoria importante ai Campionati Regionali dello scorso 9 ottobre, dove Cesare aveva dominato la sua categoria. Sapevamo però che a livello nazionale sarebbe stata un’altra musica. Siamo stati sfortunati per la poule di assegnazione. Un tabellone durissimo per il livello degli atleti che sin dall’inizio hanno dimostrato il loro valore. Cesare si è dovuto cimentare subito con il Campione Regionale del Veneto ed è stato un incontro bellissimo, dove i due contendenti non si sono risparmiati. Banfi ha avuto la meglio e, superando anche i sei incontri successivi, ha raggiunto la semifinale dove ha dimostrato di avere un grande carattere. A metà incontro Cesare ha ricevuto un gran tecnica di gamba al volto andando KO, ma una volta rialzatosi ha fatto realmente vedere i sorci verdi all’avversario ed è andato a vincere un incontro sul filo di lana. Approdati così in finale, ci siamo detti che dovevamo finire il lavoro e che a qualunque costo avremmo portato il titolo in Mens Sana. La finale è stata paradossalmente l’incontro più facile, perché le eliminatorie erano state talmente dure da vincere, che a quel punto non ci sarebbe stato atleta e/o giudizio arbitrale iniquo, che lo avrebbe fermato. Cesare in finale ha combattuto come se fosse un campione di lungo corso, avendo acquisito quella superiorità mentale e fisica che solo il superamento delle grandi difficoltà ti possono dare”.
Cosa vi siete detti dopo la finale?
“E’ difficile spiegare che cosa abbiamo provato sabato sera ad al palasport di Ostia. Appena vinta la finale e fatto il saluto di rito, Cesare è corso ad abbracciarmi e mi è letteralmente saltato addosso. Ci siamo commossi, abbiamo pianto. Ho sentito in quell’abbraccio, tutte quelle sensazioni che vanno oltre il rapporto tra Maestro e atleta. Una gioia immensa!!!
A chi dedichi questo risultato?
“Quando si ottiene un risultato del genere, non è mai merito di uno solo, ma di tanti. In primis i genitori di Cesare, Marco ed Alessandra, che sono due persone eccezionali. Poi per tutta la Mens Sana, dal personale che lavora in segreteria al Presidente e in particolare al Direttore Sportivo, Gianluca Marzucchi che in questi ultimi tre anni ci ha supportato in tutte le nostre iniziative. A Gianni De Santis, il “nostro” Sensei, il nostro Maestro quello più alto in grado, quello che a Siena ha insegnato il Karate a tutti, la persona che ci ha permesso di crescere in tutti questi anni. E infine un pensiero va a Cesare. Un ragazzo d’oro, in tutti i sensi. Cresciuto in Mens Sana sin dall’età di cinque anni e ora a tredici anni sul tetto d’Italia con il titolo di Campione”.
Quali sono ora i prossimi appuntamenti?
“Ci attendono diverse gare ora, anche per i più piccoli, a partire dal prossimo 12 novembre con il Trofeo Topolino a Lucca. Per quanto riguarda Cesare, lo aspetta ora la squadra regionale Toscana e due gare internazionali, poi dal prossimo anno Cesare dovrà combattere con il regolamento dei professionisti e sarà ancora più dura. Faremo tutte gare della nostra Federazione la FIJLKAM, l’unica riconosciuta. Di questa cosa ne andiamo molto orgogliosi, perché ad esempio, a Siena siamo gli unici a poter fregiarsi di questa esclusività. E poi non ci dimentichiamo che nel 2020 ci saranno le Olimpiadi a Tokio dove ci sarà anche il Karate e sognare non costa nulla e poi a volte i sogni si avverano”.