“Un mondo senza genere. Immaginalo, puoi”. Dirompente e provocatorio è il claim che accompagna la mostra fotografica “Men Women Me” che debutta a Siena dal 12 al 16 giugno allo Spazio UNODUE (Piazza dell’Abbadia 1/2) nell’ambito delle iniziative organizzate dal Movimento Pansessuale Arcigay Siena per il Toscana Pride. Domenica 12 alle 18.30 ci sarà il vernissage con le incursioni teatrali del Pan Theatre; Men Women Me è un progetto di Greta Sartarelli realizzato in collaborazione con Elisa Santarelli che riflette sul tema dell’identità oltre il genere, proponendoci una piccola rivoluzione culturale, un cambiamento di prospettiva, che si realizza con il superamento del binario maschio-femmina, uomo-donna, di cui è intrisa la nostra cultura, attraverso l’abbattimento delle barriere di genere. Come nello spazio urbano le barriere architettoniche rappresentano un ostacolo al libero accesso agli spazi fisici, anche nella costruzione dell’identità, le barriere di genere possono rappresentare un limite alla libera espressione di sé.
Nella mostra gli spazi fisici diventano metafora di quegli spazi mentali e del desiderio, resi inaccessibili dalla presenza di rigide ed insuperabili barriere di genere. Bagni pubblici, spogliatoi delle palestre, negozi di abbigliamento, parchi giochi per bambini sono assunti a paradigma del binarismo sessista e della netta separazione tra i generi dominante nella nostra cultura, in quanto luoghi nei quali la contrapposizione uomo-donna (mutuata dalla contrapposizione maschio/femmina), è marcatamente segnata da codici estetici, iconografici e cromatici universalmente riconosciuti, che nel tempo, hanno assunto un vero e proprio valore identitario. Nel tentativo di oltrepassare questo binarismo, la mostra riflette sull’esistenza di una identità fluida o no gender come continuum tra le polarità uomo-donna e non identificabile totalmente con nessuna delle due. Il riconoscimento di questa nuova identità ci permette di rileggere il genere per quello che è: una lente attraverso la quale codifichiamo la dimensione personale e soggettiva dell’identità sessuale e sociale. Non una caratteristica strutturale, connaturata al sesso biologico e quindi necessariamente allineata ad esso, e non una realtà di fatto, Ma al contrario una realtà percepita, una convezione sociale e culturale che è nell’occhio di chi guarda. I protagonisti degli scatti in mostra sono Adriel Castrosanto, Giuseppe Maiolino e Miriam d’Aquisto. Si ringrazia per la collaborazione: Aloe&Wolf vintage, Centro Internazionale d’Arte MOTUS, Spazio UNODUE.
Info su www.toscanapride.eu.
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