L’autrice inserisce la figura del beato nel contesto della storia senese: animazione delle confraternite, al servizio dei poveri e dei malati, contrasto all’usura, liberazione dall’interdetto che aveva colpito la città ghibellina, suscitando un moto popolare e comunale di gratitudine che si espresse nel Palio a lui dedicato, corso ogni anno fino alla metà del Cinquecento.
La ricostruzione del percorso volto al riconoscimento della santità attraverso fonti documentarie e agiografiche costituisce uno degli aspetti più innovativi del volume che, dall’osservatorio particolare di una famiglia e di un suo illustre esponente, getta luce sulla storia sociale, politica, religiosa di Siena.
Odile Redon (1936-2007) è stata una medievista poliedrica per temi, metodi, interpretazioni. Storica della società in tutte le sue articolazioni, dalle istituzioni all’economia, dalla letteratura all’alimentazione, dal paesaggio alla vita religiosa, rappresentante di primo piano della storiografia francese, ha radicato le sue ricerche prevalentemente in Toscana e in particolare in terra di Siena, in un fecondo rapporto con la cultura italiana, di cui è testimone il suo Lo spazio di una città (Viella, 1999).