Turbativa d’asta sul servizio di smaltimento di rifiuti, un appalto da 140 milioni di euro, affidato dall’Ato (l’Autorità di ambito) Toscana sud – che riguarda i 103 Comuni delle ex province di Arezzo, Siena e Grosseto – al raggruppamento di imprese Sei Toscana, è l’ipotesi d’accusa sulla quale lavora la Procura di Firenze che ha aperto un fascicolo nel quale sono già finiti i documenti acquisiti dalla Guardia di Finanza la settimana scorsa durante una serie di perquisizioni.
La Guardia di Finanza nei giorni scorsi ha acquisito parte della documentazione relativa alla gara nelle sedi di Sei Toscana (la società aggiudicataria del servizio), e Sienambiente (capofila del raggruppamento di imprese partecipanti alla gara). Le perquisizioni – secondo quanto riporta l’Ansa – hanno riguardato il direttore generale dell’Ato Toscana Sud Andrea Corti, gli avvocati Marco Mariani e Valerio Menaldi, i commercialisti Eros Organni, Dario Capobianco e Luciano Nataloni (già indagato per Banca Etruria) e anche il presidente di Sienambiente Fabrizio Vigni, ex parlamentare toscano dei Ds. Sulla gara il M5S della Toscana aveva presentato un esposto alla Corte dei Conti e un’interrogazione in Consiglio regionale.
L’indagine della Procura di Firenze, in corso dal 2014, riguarda la procedura di affidamento del servizio di raccolta nel bacino dell’Ato Toscana Sud conclusasi nel 2012 con l’aggiudicazione al gestore unico Sei Toscana. Quella dell’ATO Toscana Sud è la prima gara di ambito nel settore dei rifiuti in Toscana (prevista dalla Legge Regionale n°61/2007) e una delle prime in assoluto in Italia.
“Abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura e auspichiamo che si compiano al più presto tutte le verifiche necessarie a chiarire il procedimento di aggiudicazione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani nell’Ato Toscana Sud, la cui correttezza riteniamo che alla fine verrà dimostrata”. Questa la dichiarazione del presidente di Sei Toscana Simone Viti. “Siamo convinti della legittimità del nostro operato e siamo certi che, una volta esaminata la documentazione, sarà accertata l’assoluta regolarità dell’iter. E’ per tale motivo che questa fase di approfondimento dell’indagine, avviata oltre 2 anni fa, è per noi, finalmente, un modo per far luce una volta per tutte sul nostro operato”.
“Nella consapevolezza di aver sempre agito nel rispetto di tutte le leggi di settore – informa Sei Toscana con una nota -, con l’obiettivo di dare ulteriore sviluppo e consolidamento all’attività del gestore unico, le due società e le persone coinvolte si sono messe a disposizione della magistratura con massima collaborazione e senso di responsabilità. SEI Toscana e Sienambiente ribadiscono come i fatti di questi giorni, non interferiranno sulla qualità dei servizi erogati e sul lavoro e la professionalità delle proprie strutture”.