La Divina Commedia rivisitata, tra personaggi mitologici, uomini e donne del passato e del suo tempo, ma anche della Siena di oggi, una città un po’ in crisi e un po’ inquieta… con la certezza che prima o poi si riuscirà “a riveder le stelle”. L’autrice si è divertita a giocare con il testo e a strapazzarlo, così la Commedia ritrova la sua origine popolare e diventa anche un’occasione per prendere in giro non solo il ghibellin fuggiasco, ma anche personaggi e storie della Siena dei nostri giorni.
Venerdì 26 alle ore 17.30 l’appuntamento è da CartaZucchero con un approccio un pò più serio, ma sicuramente molto curioso al legame che il Sommo Poeta ha avuto con Siena. Luigi Oliveto ci racconta il libro di Pietro Rossi, di cui ha curato la prefazione ristampato a fine 2015 per i 750 anni di Dante da una prima edizione del 1921. Si tratta dell’analisi di uno storico che, incrociando i documenti con possibili congetture, vuole dimostrare come il rapporto di Dante con Siena sia stato tutt’altro che episodico. È da un soggiorno prolungato che viene la conoscenza di fatti, personaggi, leggende legati all’universo senese e che nella Commedia vengono ricordati con piena cognizione di causa. Episodi e personaggi che ritroviamo nell’Inferno o nei primi canti del Purgatorio, in corrispondenza degli anni in cui l’esule cominciò a lavorare alla Commedia. Ne viene fuori il quadro di una Siena medievale le cui suggestioni trovano una puntuale rappresentazione anche nei disegni di Arturo Viligiardi, dove la città appare idealizzata, perfetta, posta dentro un lontano e austero silenzio.
“Parlare di Dante è sempre attuale – ci spiega l’editore Luca Betti – l’occasione dei 750 del Sommo Poeta è stato un pretesto per ripubblicare il libro di Pietro Rossi “Dante e Siena” e per portare l’attenzione sulla sua opera, in cui convergono la cultura dell’intero medioevo e i fermenti di una nuova epoca. La sua lettura è ancora oggi estremamente attuale, non a caso Silvia Golini utilizza le vicende dell’Inferno per trattare le vicissitudini della società dei nostri giorni, calando l’attenzione proprio su Siena“.