Uno sciopero bianco che vede il personale indossare delle magliette per denunciare al pubblico lo stato degli uffici giudiziari e di chi ci lavora.
“Dopo il riordino degli uffici della giustizia e la chiusura del Tribunale e della Procura di Montepulciano e della sede di Poggibonsi, siamo stati trasferiti forzatamente senza alcuna indennità o vantaggio, dovendo invece sopportare anche 4 ore di viaggio al giorno”, denunciano i lavoratori.
“Si continua a lavorare con una carenza di personale fino al 50% – spiegano la RSU della Procura e del Tribunale di Siena, FP-CGIL, CISL-FP, UILFPL e UNSA – e solo grazie allo straordinario impegno quotidiano di molti dipendenti pubblici si riesce a garantire i servizi e la qualità della vita dei cittadini senza alcuna retribuzione ulteriore, perché continuiamo a pensare che i servizi debbano essere pubblici perché di tutti e per tutti, nessuno escluso. A partire dalla Giustizia”.
“Lavoriamo senza rinnovo del contratto da oltre 6 anni – aggiungono i lavoratori – e senza alcun altra forma retributiva. Chiediamo lo sblocco del turn over, che consenta di inserire nuova forza lavoro e stabilizzazione del precariato, e lo sblocco della riqualificazione per tutti i livelli, ferma da oltre 15 anni, investendo sulle professionalità”.
“E’ estremamente necessario – sottolineano RSU ed organizzazioni sindacali – un impegno governativo per una qualità del lavoro, che tenga insieme diritti dei lavoratori e necessità dei cittadini che si rivolgono ai servizi. Un nuovo modello di contrattazione che organizzi il lavoro, mettendo al centro la professionalità delle persone, i loro diritti e la voglia di partecipare. 5 euro di aumento contrattuale dopo 6 anni di blocco sono un insulto!”.